Buongiorno Stefania, all'interno del progetto Costa Calda, che attività svolgi?
Progettazione dell'orto e delle attività con le scuole.
Perché hai aderito a questo progetto e in che modo la tua attività è funzionale e di valore ad esso?
L''orto a Costa Calda è il recupero di tradizioni, di vecchie colture autoctone, di tante storie di agricoltori che un tempo coltivavano questi territori. E imparare a fare l'orto è un modo per prendersi cura di noi stessi e degli altri. Si impara la stagionalità dei prodotti agricoli, ma soprattutto a rispettare il tempo dell'attesa delle stagioni e delle colture; in una società così veloce, la natura ci insegna che dobbiamo saper attendere
Puoi raccontare brevemente dove, come e quando si sono svolti i laboratori?
Sì, certo. Siamo partiti da Montorio e in particolare dalla Scuola dell'Infanzia Monte D'oro con un programma molto dettagliato. Il 27 Febbraio, dalle 13:30 alle 15 attraverso la conoscenza dei vari tipi di terreno dell'orto: argilla, sabbia, sassi. Il 3 Marzo, dalle 10 alle 12, abbiamo invece imparato a piantare rucola, piselli, rapanelli, carote! Infine il 17 Aprile abbiamo proseguito piantando pomodori e zucchine. In contemporanea, siamo partiti in altre 2 scuole dell'infanzia: in via Badile il 22 Marzo e e Aportiane di Via Salgari, sempre a Verona, il 12 e il 14 Aprile.Quale secondo te/voi la ricaduta positiva della vostra azione sulla comunità?
Riscoprire attraverso la manualità la "fatica" del coltivare i prodotti dell'orto. Per i bambini, ma anche per gli adulti, è un'attività terapeutica perché tornano a contatto diretto con la natura.
Quali i bisogni emersi dai gruppi di bambini con i quali avete lavorato?
Mantenere con continuità il progetto nel tempo; i bambini hanno bisogno di questo!
E tu come la immagini una continuità di questa attività?
"Basta" una ripetizione alternata delle attività con diversi gradi, in aumento, di difficoltà di coltivazione dei prodotti.
A tal proposito, hai dei suggerimenti per future progettazioni nelle scuole?
Sì, io credo che sarebbe opportuno educare all'educazione civica "attraverso" la progettazione e la coltivazione di un orto.
Uno sguardo emotivo: quali aggettivi (ne bastano due!) sceglieresti/e per descrivere la tua/vostra azione e il coinvolgimento che hai/avete provato nel condurla?
Piacevole e Divertente.
Associazione Giochi Antichi - AGA ha dato ufficialmente il via al progetto “Parco delle Buone Pratiche: la natura in gioco come patrimonio vivente. Valorizzazione condivisa di un patrimonio comune rinominato Costa Calda”.
Lo scorso agosto la proposta di AGA è stata valutata positivamente da Fondazione Cariverona e ritenuta in linea con i criteri progettuali del bando Habitat. Tra gli elementi di valore, su tutti, la capacità di valorizzare e tutelare il patrimonio naturale con un approccio orientato alla creazione di occasioni di sviluppo per le comunità locali e la volontà di creare reti e collaborazioni virtuose.
Il progetto intende promuovere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e la valorizzazione del Parco delle Colombare, luogo poco frequentato da turisti e cittadini veronesi, per renderlo luogo di ispirazione di Buone Pratiche di salvaguardia di un “patrimonio vivente” della città di Verona. Questo patrimonio comprende l’insieme di conoscenze, pratiche e valori del patrimonio culturale immateriale legato alla natura come ad esempio la coltivazione di orti urbani, la salvaguardia della biodiversità e la cura delle specie autoctone presenti nel Parco. Gli obiettivi di valorizzazione del Parco si concretizzeranno poi nella realizzazione di percorsi urbano-naturalistici e didattici, incontri di networking e capacity building e una varietà di azioni rivolte alla cittadinanza ed al turismo sostenibile e di prossimità. Diverse attività si rivolgeranno inoltre al mondo delle imprese ed alla formazione di giovani imprenditori/trici sui temi della green economy. Saranno organizzati momenti di ascolto e coinvolgimento di diversi gruppi e individui che parteciperanno attivamente alla valorizzazione del parco e degli ambienti naturali urbani circostanti, sottolineando quanto il Parco Le Colombare possa essere riconosciuto come patrimonio comune e come un luogo della comunità.
Associazione Giochi Antichi non sarà sola nella concretizzazione del progetto, anzi. I partner coinvolti, ognuno con identità, esperienze e bagagli diversi, sono parte vitale e fondamentale del progetto, in un sistema reticolare capace di generare valore.
Al fianco di Associazione Giochi Antichi, partner capofila del progetto: l’Associazione AGILE, l’Associazione Culturale laFogliaeilVento, l’Associazione Culturale Fuoriscala, APS Giardini Aperti Verona, Reverse Cooperativa Sociale, T2i trasferimento tecnologico e innovazione, Impresa Verde Verona, Comune di Verona, Rete Innovazione Sostenibile, Castec, NaturaSì.
Proprio in sinergia e in accordo con i partner di progetto, AGA ha rinominato il Parco delle Buone Pratiche con il nome di Costa Calda. Da una ricerca di AGILE, infatti, prima di chiamarsi Parco Le Colombare e diventare il parco pubblico che conosciamo oggi, questo luogo era chiamato Costa Calda per l'esposizione dei terreni al sole che rendono questi pendii collinari perfetti per la coltivazione agricola e vitivinicola. L’idea di ricollegarci e ispirarci ai tempi di lavoro comune e di socialità su queste terre coltivate, ci permette di consolidare l’identità storica del luogo e di connetterci con i valori contemporanei che sono la sua base: la natura produttiva e un ambiente favorevole in cui la sinergia fra l'uomo e la natura si esprime in tutto il suo potenziale. Il termine Calda esprime bene il calore delle relazioni umane che il progetto vuole incoraggiare tramite la cooperazione e trova un’interessante riferimento al colore delle terre che venivano estratte dalle cave una volta presenti in questo luogo: il giallo ocra. Infine, un antico toponimo come Costa Calda ricorda il valore del rispetto per l'identità storica dei luoghi, parte della memoria delle comunità e ha un forte potere evocativo che si presta facilmente a collegamenti trasversali, permettendo di costruire ulteriori immaginari, di ispirare progettualità ad esso coerenti, di creare ulteriore riferimenti e interpretazioni: ha insomma un grande potere generativo tipico di soluzioni che non sono puramente didascaliche, ma che trovano nelle radici storiche motivi di forte ispirazione per nuove sfide progettuali.
Progetto realizzato con il sostegno di Fondazione Cariverona