protagonista della scuola romana degli anni ‘60 e ‘70, architetto visionario e avanguardista. La sua opera si distingue per una forte caratterizzazione della rappresentazione architettonica, l’uso di forme complesse e l’ideazione di architetture cinetiche. Il suo archivio risulta diviso in due fondi conservati a Roma, uno presso il Centro Archivi di Architettura del MAXXI e uno presso l’Archivio Contemporaneo dell’Accademia Nazionale di San Luca. I fondi che lo riguardano presentano diversi livelli di accessibilità digitale e contengono, oltre ai disegni, anche modelli plastici e dipinti [link]. I suoi progetti non realizzati si prestano a esplorazioni virtuali coinvolgenti.
architetto specializzato in restauro e museografia operante tra gli anni ‘50 e ‘90. I suoi progetti sono stati un riferimento per l’evoluzione del restauro architettonico. Ha lavorato molto in Sicilia dove alcuni dei suoi interventi sono andati persi a causa della mancata manutenzione e dei cambiamenti culturali nel settore del restauro e della musealizzazione dei siti archeologici. Il suo archivio è conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma [link]. I suoi interventi permettono di sperimentare la ricostruzione virtuale dell’intera stratigrafia di un sito, dalla sua conformazione antica, alla fase di musealizzazione andata perduta, fino al loro stato attuale.
entrambi operano nei primi anni ‘50 svolgendo la loro attività a Pescara, città che definisce la sua identità culturale nel periodo della ricostruzione postbellica, focalizzando l’attenzione sul tema della residenza in particolare della palazzina, tipologia che rappresenta l’evoluzione dell’abitazione collettiva. L’archivio di Luigi Alici è stato trasferito presso l’Archivio di Stato di Pescara nel 2009-2010, quello di Antonio Cataldi Madonna è invece smembrato ed è in parte conservato dagli eredi, raccoglie numerosi progetti per diverse tipologie di intervento [link].