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Questo è uno spazio web dedicato a L'ora di Empatia, creato per avere memoria e documentazione del progetto "+ EMPATIA - NARCISISMO", pensato e realizzato dalle insegnanti Amelia Di Padova, Marialina Di Vieste e Tiziana Troia per i bambini delle classi II A e II B della Scuola primaria G. Rodari di Vieste.

COME NASCE L'IDEA

L'idea prende spunto da una ricerca sulla capacità di ASCOLTO, facciamo riferimento alla capacità di interagire in maniera costruttiva con le persone che ci circondano, sviluppando legami consapevoli fondati sull’ASCOLTO e mettendo in atto tutte quelle abilità sociali che consentono un cambiamento positivo nel rapporto con se stessi e gli altri.

DI COSA SI TRATTA

Si tratta di un tipo di intelligenza molto importante poiché, se esercitata correttamente, aiuta ad aumentare la qualità delle relazioni personali, incrementa successi scolastici e contribuisce a rendere più stabili e longeve le relazioni sentimentali; L'EMPATIA intesa come intelligenza sociale permette di sentirsi più fiduciosi, è un coadiuvante dell'autostima e pertanto aiuta il raggiungimento di una vita collettiva più attiva e appagante.

PERCHÉ INSEGNARLA A SCUOLA

Noi crediamo che l’empatia non sia affatto una caratteristica naturale con cui si nasce oppure no, ma piuttosto una competenza che può essere appresa e che deve essere insegnata. I bambini hanno bisogno di praticare l’empatia allo stesso modo di come si esercitano nella matematica o in uno sport.

IN CHE MODO

Si cerca ri-creare un ambiente "aula" più inclusivo in grado di catturare l'attenzione di tutti e dove ognuno possa sentirsi a proprio agio, l'obiettivo è di stabilire un'atmosfera famigliare: solo così i bambini possono sentirsi liberi di esprimersi e anche liberi di pensare, per riuscire a vedere ogni cosa sotto la corretta luce. L'ora di empatia è finalizzata alla realizzazioni di esperienze da vivere, lasciandosi trasportare dalla magia ed entusiasmo del momento.

L'ORA DI EMPATIA SERVE SOLO AI BAMBINI?

Non serve solo ai bambini ma anche agli insegnanti che grazie a tempi più distesi e non scanditi da programmi e scadenze, si dedicano ai bisogni più intimi dei loro alunni, creando un contesto più inclusivo e accogliente.