L'atto di intitolazione di Corso Giolitti a Giovanni Giolitti

La storia del Corso comincia il 24 maggio 1952 quando il Consiglio Comunale di Cuneo nella seduta n.10 fa propria la proposta della Commissione per la toponomastica di intitolare il Corso della Libertà a Giovanni Giolitti , esprimendone così le motivazioni:"...Essendo stato notato che in Cuneo nessuna via reca il nome di un grande statista contemporaneo che alla nostra terra ha legato in maniera indelebile il ricordo della sua vita, GIOVANNI GIOLITTI, la Commissione ha proposto che al suo nome sia dedicato il grande corso che oggi si intitola alla LIBERTA' trasferendo questo nome ed il suo alto significato al Piazzale della Stazione, quasi ad ammonire ad ospiti e visitatori che entrando in Cuneo si giunge nella città che nei secoli dedicò ogni sua energia per la libertà, il più sacro dei diritti umani".

Giovanni Giolitti è stato insignito della cittadinanza onoraria nella seduta del Consiglio comunale di Cuneo del 13 novembre 1912, su proposta del sindaco Marcello Soleri. La motivazione del conferimento è stata quella di aver ottenuto dalle Ferrovie dello Stato l'impegno per la costruzione del viadotto ferroviario-stradale sul fiume Stura e della stazione ferroviaria sull'altipiano della città. Queste le parole del Sindaco Soleri rivolte ai consiglieri comunali che "Non è solo l'opera spiegata da Giovanni Giolitti per la nostra stazione sull'altipiano che giustifica la proposta della Giunta di concedergli la cittadinanza onoraria . Vincoli di affetto antichi e quotidianamente ribaditi legano Giovanni Giolitti a Cuneo, capoluogo della Provincia, di cui egli è figlio e vanto. Cuneo gli diede il battesimo politico; gli aprì le porte del Parlamento. Ogni iniziativa locale ebbe in lui un alleato; in tutte le pagine più fulgide della vita cittadina è scritto il suo nome; nessun istituto nostro ricorse mai a lui invano. Prima che noi pensassimo a farlo cittadino di Cuneo, egli lo era per le opere compiute, per le benemerenze raccolte."(Aldo Alessandro Mola, Giovanni Giolitti. Grandezza e decadenza dello Stato liberale, 1978).

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