Bebe Vio, una storia di sport e di vita

E’ diventata famosa nel corso delle Paralimpiadi di Rio 2016, quando ha conquistato un oro nel fioretto individuale e un bronzo in quello a squadre, culmine di una carriera sportiva piena di soddisfazioni e di titoli mondiali ed europei. Parliamo di Beatrice Vio, più famosa come Bebe Vio, l'atleta paralimpica italiana, classe 1997, con una storia personale e sportiva davvero unica. Da sempre appassionata di scherma, che ha praticato fin da piccola, Bebe è stata colpita, a 11 anni, da una meningite fulminante che le ha causato un'infezione terribile e una necrosi agli avambracci e alle gambe, che le sono stati amputati. Grazie a una grandissima forza di volontà, a una riabilitazione mirata e costante, e a cure mediche di primissimo livello, Bebe Vio è riuscita a tornare in pedana, con il suo fioretto, molto presto, attraverso particolari protesi agli arti superiori che le hanno permesso di sostenere il fioretto. "A dieci anni aveva fatto la profilassi contro la meningite di tipo A – ha raccontato il padre qualche tempo fa in un’intervista al quotidiano Qn - Allora i sanitari ci dissero che era troppo piccola per sottoporla alla vaccinazione contro la B. Per loro era meglio aspettare che compisse i quattordici anni. Noi ci siamo fidati, d’altronde erano degli specialisti. Purtroppo ci siamo sbagliati: praticamente dodici mesi dopo mia figlia ha contratto il batterio". Oggi Bebe Vio è simbolo di caparbietà e voglia di farcela, ed è testimonial, assieme ad altri quattro personaggi famosi degli altri continenti, di una campagna di sensibilizzazione a favore dei vaccini contro la meningite. Un esempio unico di come anche dopo gravissime patologie, è possibile andare avanti.

Ma sono tanti gli atleti e i personaggi famosi amputati, che hanno rialzato la testa più forti e tenaci di prima. Basti pensare ad Oscar Pistorius, soprannominato "the fastest man on no legs", campione paralimpico nel 2004, primo ed unico atleta amputato a vincere una medaglia in un Mondiale per normodotati, e simbolo per tanti atleti paralimpici e non, prima che una terribile vicenda di cronaca lo vedesse protagonista e gettasse un'ombra scura e indelebile sulla sua vita e sulle sue imprese sportive. L'Italia è all'avanguardia nell'ambito delle protesi agli arti superiori, e inferiori, con degli ottimi centri in Emilia Romagna. Basti pensare all'ex pilota e medaglia d’oro alle Paralimpiadi, Alex Zanardi, alla campionessa paralimpica Martina Caironi, tutti atleti che puntano all’eccellenza italiana in questo settore.

Il chirurgo ortopedico Ernesto Rulli è esperto di interventi di microchirurgia ricostruttiva, specializzato nelle patologie del polso e della mano e nella traumatologia ortopedica, oltre ad avere una formazione in chirurgia oncologica ortopedica presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Inoltre, esercita la sua professione presso il Reparto Ortopedia del Politecnico di Abano Terme (PD). Ernesto Rulli opera utilizzando tecnologie all’avanguardia ed è inoltre esperto in microchirurgia ricostruttiva, e nelle artroplastiche del polso, della mano e delle dita con protesi in pirocarbonio o silicone.