MI RI - CUCIO Opera relazionale di Beatrice Bartolozzi
Realizzata in collaborazione con Toscana Lab arte e arteterapia
Con la partecipazione di Silvia Petronici curatore indipendente
Tessere
La condivisione di storie può aiutarci a
ri-cucire legami?
Ri-cucire insieme una nuova pelle per ricominciare.
Durante questo difficile periodo mi sono accorta più che mai quanto le storie e la condivisione di esse sia vitale, nella lontananza quanto nella vicinanza, vivere insieme una narrazione e condividere un lavoro può essere catartico e aiutare a creare legami profondi. Nel percorso che affronteremo insieme creeremo un’opera che racconterà il nostro viaggio e quello delle storie.
Ricucire legami
Restituzione del progetto
Quando partecipare alla presentazione del progetto
✨ VENERDI' 24 NOVEMBRE - dalle 18:00 alle 20:00
L'opera sarà presentata con una performance di Elisa Zadi ed un'installazione sonora a cura di Stefano De Ponti.
✨ SABATO 25 e DOMENICA 26 NOVEMBRE - dalle 15:00 alle 18:00
Esposizione dell’opera per conoscere da vicino il suo significato, incontrare l'artista e gli altri protagonisti del progetto.
Iniziativa del calendario OFF del festival L'Eredità delle Donne , progetto di Elastica, partner fondatori Fondazione CR Firenze e Gucci
Dove: presso Toscana Lab, via San Zanobi, 104 r, Firenze
Ingresso Libero
IL POEMA DEL CORPO
di Silvia Petronici
MI RI-CUCIO è un lavoro che investe sul potere connettivo del linguaggio.
Riguarda l'identità intesa come quel fenomeno per il quale ci riconosciamo come il prodotto di una storia, di un passato, di un luogo e di un tempo.
Le storie sono la trama di questo tessuto che ci connette al mondo, sono la sostanza stessa dei nostri corpi: i corpi simbolici che costruiamo ogni giorno per vivere le nostre vite e i corpi che ereditiamo dai nostri antenati.
Il gesto del cucire ripete lo stesso movimento del linguaggio, è punti, linee, connessioni, spazi, pieni e vuoti.
Il cantore dei poemi epici era, appunto, definito un "rapsodo", cioè un sarto: un poeta che, come tutti i poeti, era capace di cucire insieme il mondo alle sue storie, i corpi degli eroi alle loro gesta, alle spiagge, alle battaglie, ai tramonti e alle albe, in un tempo non tempo dove tutto accade contemporaneamente.
Beatrice Bartolozzi ha svelato il meccanismo più profondo della poesia coinvolgendo una comunità di partecipanti nel racconto, nella scrittura e nella figurazione delle loro storie e, con esse, nel semplice è stupefacente processo della propria identità come riconnessione.
Narrare storie dimenticate per ricordare e ritrovare i punti di ancoraggio dei nostri corpi a ciò di cui sono fatti. Ri-cucire, colmare le lacune, rimettere insieme la storia collettiva del nostro viaggio nel mondo e nella vita.
Storie private, singoli racconti animati da nomi e cognomi, luoghi i tempi perduti al presente che diventano un'unica storia collettiva, ricca di senso per ciascuno, capace di conservare l'autenticità nella fusione e nella mescolanza.
Un'unica storia per narrare il narrare stesso, il cucire e ri-cucire costante affidato al filo della parola come gesto epico. La poesia (e quindi, l'arte) crea il mondo perché unisce, tiene insieme, associa. Contrasta eroicamente (e cioè con amore) la disgregazione e la separazione. Ri-cucire è un gesto poetico e, dunque, creativo, in grado di restituire senso ricostruendo legami perduti ma anche di generare un nuovo senso per le nostre vite.
L'opera collettiva di Beatrice Bartolozzi accende una luce su tutto questo. In un clima di amicizia e intimità genera simpatia, riconoscimento e ri-identificazione. Nel fare insieme che unisce gesti e parole si genera la scintilla che permette al valore simbolico del linguaggio di saldarsi alla sua dimensione poietica e dunque ri-unire i corpi alle storie e le storie ai corpi dando vita a nuove storie e nuovi corpi.
Work in progress
I° Incontro - Presentazione del Progetto - La semina - lunedì 2 Maggio 2022 alle 18.00
I° raccolta fuori sede - 28 Maggio 2022 a Castelvecchio (PT)
II° Incontro - Condivisione di storie - Prima raccolta - mercoledì 8 Giugno 2022 alle 18.00
La Leggenda della nascita del calendario, Marcos, Racconti per una solitudine insonne
Porpora
Radici
Compassione
1 Seminare
2
Stupidità
Legame
Ribellione
Le fate
Incontri successivi
condivisione di storie
laboratorio
incontri
Allestimento per la restituzione finale
La Lupa
Il Colore
La performance
Il mantello
La performance di Elisa Zadi
la mappa delle storie
Il viaggio della Lupa
Grazie
Ora che sono alla conclusione di questo lungo progetto iniziato più di un anno fa, mi rendo conto di quanti legami, contaminazioni sono nate intorno a questo lavoro, sia nella parte embrionale che in quella esecutiva. Quante persone, storie e luoghi questo mantello abbia accolto. Da dove sia partito questo cammino, da molto lontano a partire dalla mia famiglia in cui ho respirato l’affetto attraverso la narrazione, agli amici con cui ho condiviso un cammino fatto di racconti, idee, sogni e suggestioni. Sara e Toscana Lab con cui ho lavorato e condiviso percorsi artistici profondi, e che hanno accolto e supportato il progetto. Giacomo che nei sentieri sopra a Rio Elba, durante un trekking artistico, in una notte di luna, raccontò la leggenda della Lupa che è diventata la Storia con cui si apre questo progetto e che mi ha accompagnato in questo cammino.
Durante il percorso per arrivare fino a qui, il concetto di abito come seconda pelle, nasce anche dagli scambi con Lorena, che stava lavorando sul tema in altre vie, con Stefano che durante il periodo più difficile del Covid, mi ha sognato nel mio studio intenta a creare abiti curativi.
Questo lavoro probabilmente non sarebbe esistito se non avessi incontrato Silvia con cui ho scoperto modalità artistiche che erano in me ma non avevo ancora sperimentato.
Ma soprattutto non sarebbe stato possibile senza il contributo di: tutte/i voi: Alessandra, Chiara, Claudia, Dario, Diego, Eleonora, Florinda, Gabriele, Giacomo, Giulia, Gloria, Ira, Linda, Lucia, Marco, Mariella, Meri, Niccolò, Pietro, Tiziana, Sabrina, Silvia, Simona, Viola che con passione, dedizione, costanza, mi avete accompagnato in questo viaggio.
Grazie a Sara che ha seguito il progetto dal suo nascere supportandomi con grande partecipazione, capacità e affetto.
Grazie a Toscana Lab, a Cecilia, che ha accolto e sostenuto il progetto, a Claudia per la parte grafica e social.
Grazie a Elisa che darà vita al mantello indossandolo e a Stefano che ci ha regalato un commento sonoro che raccoglie le voci di tutte/i.
Grazie a Silvia, per avermi seguita da lontano e regalatomi parole profonde e suggestive nel suo testo “Il poema del corpo”.
Beatrice
Domande?
Contattaci all'indirizzo - beatricebartolozzi1@gmail.com - per ulteriori informazioni sul progetto