LE STANZE SCURE
Due anime stracciate
Ma l’amore non si vende
Gli anni scorsi ad aspettare
Di capire cosa fare
Essere complici nella mente
Quando il mondo si intromette
E contemplare il tuo riflesso
Nella foto lì in salotto.
E sono i ricordi più belli
Quelle stanze scure
La porta socchiusa
E la luce soffusa
Ti spiavo un secondo
Per capire chi eri
Prima che la porta sbattesse
E tornassero i misteri.
Solo un secondo
Solo un secondo
IL VENTO
Il tempo sa confondere ogni pensiero
È un cielo grigio che copre tutto di un velo
Fra un minuto me ne andrò
Un treno e il vento del nord
Tanto sai, tu lo sai, tornerò
Erano in tre a piedi nudi lungo la strada
Accanto a me una ragazza che non parlava
Ma aveva occhi di vetro
Ed un profumo straniero
Il vento umido mi raccontò di lei
E tutta la città correva intorno a noi
Ma di tutti quei colori vedevo solo gli occhi suoi
Ed il vetro che si appannava ormai
Ma è un ricordo limpido
Il mare ed il vento del nord
Ero io oppure un altro, non lo so
IL GORILLA
Tu, come stai?
Ancora aspetti dietro una fantasia
Ovunque sai che c’è musica
Ti porta via
Tu, Calipso del mio oceano
Acqua in gabbia senti che
Tutto sembra scorrere
Io sono strano, come te
Sai, ho visto te
Nella notte senza stelle, la follia
È forse l’ultima certezza che
Mi porta via
Tu, Calipso del mio oceano
Acqua in gabbia senti che
Tutto sembra scorrere
Sono strano, come te
Anima
Anima
Due, o forse noi
Vedi il gorilla, lui non ha più gelosie
Sei adesso un teorema semplice
Ti porto via
LA SINFOLLIA DEL CUORE
[yboretrepèatseuq]
Sparire sai, aiuta un po'
Ad illudersi
Ma è sempre lì, il dolore
Figlio di un cane, questa città
Non servirà a comprendere
La sinfollia del cuore
Doveva andare così
Apolide, il cuore che
Non sa chiudere
Le stanze di un amore
Che sanno soltanto di polvere
Che male c'è a piangere
E poi ridere, ridere
Come fai, tu, a non ridere
Doveva andare così
Poveri noi, amanti mai
Ma cosa dici tu, vuoi perdermi a metà?
Immagina un mondo senza la verità
Come farei a mentire
E fingere di essere
Un uomo che sa vivere
Anche senza te
Non piangere, non piangere
Come fai, tu, a resistere
Non piangere, non piangere
Come fai, tu, ad esistere
Non doveva andare così
FRATELLI
[Non sei tu che muore, col sole, col sole]
Lucida il bimbo e portalo fuori
Fallo cantare dentro la nazione
Tutti fratelli tutti fratelli
Dalla sabbia del balcone
Palco deserto sotto il cielo
Gli animali prendono la città
che si fa velo
Palco deserto sotto il cielo
Gli animali sulla cattedrale
È tutto vero
Alle sei alle finestre della via
Mano sul cuore colmi di commozione
Manuale punk con la vicina
Mameli funk in cassa integrazione
Palco deserto sotto il cielo
Gli animali prendono la città
che si fa velo
Palco deserto sotto il cielo
Gli animali sulla cattedrale
È tutto vero
UN BAULE DI POESIE
Scrivi sulla sabbia il gioco strano che fai tu
Non sparare più
Dici che la vita ruba il tempo alla follia
E non è più tua
È un giorno freddo sai, il vento svela ciò che sei
Così freddo sai, da una parte il mondo e dietro al muro noi
È ancora giorno e tu che corri verso il mare ed io con te
Ma quanta sabbia c'è
In un ricordo ormai sbiadito in un baule di poesie
Che non sento mie
È un giorno freddo sai, il vento svela ciò che sei
così freddo sai, da una parte il mondo e dietro al muro noi
Le rivolte dell'età, quelle dolci ingenuità: poesie, poesie
L’inganno dell’eternità nel calore di una lacrima
Che sapore ha, quando si fa sera che sapore ha?
È un giorno freddo sai, il vento svela ciò che sei
Così freddo sai, il vento svela ciò che sei
È freddo sai e il vento svela ciò che sei
È tanto freddo sai, il vento svela ciò che sei
LE FATE
In fondo è colpa mia
Se mi sono costruito una vita normale
Un cielo che è spazio senz’aria
Con un orologio che gira neutrale
Un comodo animale sociale
Con regole simmetriche e un sorriso di sale
Una settimana di sette giorni
Che scorre su un calendario fatto di ritorni
C’è un prato su cui mi vedo ballare
Senza la musica che la radio si ostina a passare
Senza i tamburi a scandire i suoni del sole
Fra steli d’erba così alti da potermi divorare
Oggi sono cent’anni
Da quando il treno lasciò la stazione
Sento ancora il fischio
E vedo ancora quel viso d’ottone
Le notti sono bianche
Si muovono come promesse rotte
In nove spirali stanche
Ripetono al vento ancora il mio nome
E c’è un prato su cui mi vedo ballare
Senza la musica che la radio si ostina a passare
Senza i tamburi a scandire i suoni del sole
Fra steli d’erba così alti da potermi divorare
Nell’angolo lo vedo seduto,
Un bimbo dal sorriso nudo
Gli chiedo: "tieni ancora strette le fate
Fra le dita di speranze spezzate?"
“È solo un inverno un po’ strano”
Lui mi risponde con un bel sospiro
“Non fa freddo ma mi trema la mano
Sai, è per le tue fate che mi sono ucciso”
IL TUO NOME
Oggi mi sento romantico
Mi son svegliato così
Con questo estro un po' artistico
Sarà il baffo alla Dalì.
Il vento caldo del Mexico
Lo sento anche quaggiù
Disteso sopra le nuvole
Mi dondolo come fai tu.
La pelle abbronzata di un miele più dolce del sole
Ti amo
Parole parole parole
Per fare all'amore.
La mia libertà
La pago così
Scrivendo sull'acqua il tuo nome oh oh
Il tuo nome oooh oooh
Sembri un'attrice americana
Con quel vestito all'italiana
Le labbra schiuse, oh che tormento
Se chiudo gli occhi, mi sfioro e mi pento ma…
Oggi mi sento catartico
I piedi si muovono
Al ritmo di un canto zingaro
Sotto questo cielo-oh
È una giornata di fantasie
A tratti romantiche
Nascosto sopra le nuvole
Non faccio che a pensare a te
La pelle abbronzata di un miele più bello del sole
Ti amo
Parole parole parole
Per fare all'amore.
La mia libertà
La pago così
Scrivendo sull'acqua il tuo nome eh eh
Il tuo nome oooh oooh
LA NOSTRA ETÀ
La polvere dei campi
Disegna sui tuoi fianchi nuvole
Di un cielo chiaro chiaro
Che quasi sembra non esistere
Ma tu sei la mia libertà
Quei piccoli dolori
Fingere di essere in un film
Volersi raccontare
Con il timore di comprendersi
Lo sai? Ho paura un po’
E spiegami come mai mi sento fragile
Il vento sembra non soffiare più
Salvami e non morire mai
Lascia che sia
La nostra età
A perdersi
Che noi avremo un’altra possibilità
Può finire l’estate
Può bruciare il sole ma io so
Che la tua pelle è un sale
E mi condannerà in un attimo
E tu, perché non parli un po’
Dai, dimmi che anche per te sono invincibile
Che il mondo può anche non girare più
E guardami, non moriremo mai
Lascia che sia
La nostra età
A perdersi
Che noi avremo un’altra possibilità
La polvere dei campi
Disegna sui tuoi fianchi…
BAMBINO NEL TEMPO
ad Arturo
Riposando un po’
Riposando un po’
Riposando un po’
Notte di nuvole
Sogni le tue favole
Dondolando un po’
Dondolando un po’
Dondolando un po’
Parlano le fabbriche
Mi raccontano solo di te
Poi però
Chissà come sarai?
Chissà cosa vedrai?
La nebbia un giorno salirà
E tu, come me, vestito di polvere
Di terra o del blu di un cielo che
Dovrai sempre riconoscere
Per ricordare un po’
Ricordare un po’
Ricordarmi un po'