Il culto e la celebrazione liturgica del Transito/Dormizione di Maria hanno avuto inizio nel VI secolo. Solo tra il VII e il X secolo, molti tra gli autori greco - bizantini hanno iniziato a parlare dell’Assunzione di Maria in anima e corpo, in seguito alla morte e alla risurrezione. Tuttavia, altri teologi orientali hanno espresso incertezze su questo avvenimento della vita di Maria. Al contrario, molti autori latini hanno affermato in modo convinto l’assunzione di Maria al Cielo; altri hanno affermato che Maria avesse fatto esperienza della morte al pari di tutti gli esseri umani, attendendo semplicemente la risurrezione finale. Nel corso del VII secolo, poi, Papa Sergio I indisse la festa della Dormizione a Roma, mentre di lì a poco la festa si estese anche in Francia e in Inghilterra, conosciuta con il nome di Assumptio S. Mariae. Con questa nuova denominazione, l’attenzione fu posta sul fenomeno dell’Assunzione. Così, nel XVII secolo Padre Cesario Schguanin dei Servi di Maria chiese alla Santa Sede di valutare la possibilità di rendere l’Assunzione di Maria al Cielo quale dogma di fede. A questa richiesta, ne seguirono molte altre e dello stesso tenore. Tuttavia, la tradizione parla di “dormizione” di Maria, di tomba e, dunque, di morte. Poco prima dell’annuncio ufficiale del dogma dell’Assunzione della Vergine Maria al Cielo, la questione secondo la quale Maria avesse fatto esperienza o meno della morte fu molto viva e portò a numerosi dibattiti.
CONTINUA A LEGGERE SUL BLOG DI MASSIMO PALOMBELLA
Si aprirono, a tal proposito, diverse posizioni: da un lato, Padre Carlo Baliæ, fondatore dell’Accademia Mariana Internazionale, affermava che Maria avesse esperito la normale morte naturale; dall’altro, invece, Padre Martin Jugie, membro dell Congregazione degli Agostiniani Assunzionisti, studioso e che contribuì in larga parte alla definizione del dogma dell’Assunzione, sosteneva che Maria non fosse morta e aggiungendo come la morte della Vergine non costituisse una prescrizione obbligatoria dal punto di vista teologico. La tesi della non morte di Maria è stata sostenuta da un numero sempre maggiore di studiosi, sia laici che religiosi, fino al pronunciamento ufficiale da parte della Santa Sede, grazie all’istituzione del dogma dell’Assunzione di Maria da parte di Pio XII. Essa è avvenuta il 1° novembre del 1950, a quasi 100 anni dalla proclamazione dogmatica dell’Immacolata Concezione della Vergine, avvenuta invece l’8 dicembre 1854, con la bolla “Ineffabilis Deus” da parte dell’allora Pontefice Pio IX. Il dogma dell’Assunzione di Maria è stato reso ufficiale, invece, in occasione del Giubileo, mediante un atto promulgato direttamente dal Papa, denominato “Munificentissimus Deus”, rappresentando l’unico dogma di fede istituito da un Pontefice nel corso del XX secolo. Il pronunciamento dogmatico da parte di Pio XII non ha toccato la questione della morte/non morte della Vergine Maria, poiché i sostenitori della Dormitio senza la morte non non si scontravano con un pronunciamento diverso e viceversa.
Così con le parole “Pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”, il dogma di fede dell’Assunzione di Maria al Cielo fu ufficiale. La questione della morte o non morte è rimasta insoluta; tuttavia, è chiara la consapevolezza che l’eventualità della morte naturale non si sposa con l’idea di un corpo preservato dal peccato e, pertanto, esentato dalla corruzione all’interno di un sepolcro. Il dibattito è proseguito, anche se con il tempo si è giunti ad un esito teologicamente convincente che rinforza la posizione di coloro che sostengono la non morte della Madonna.