Il gioco è stato soddisfacente: costruire un manufatto con poco, porsi delle regole e indicare con creatività la strada dell’artigianato. Senza l’uso di macchinari professionali e di minuterie metalliche (...chiodi, viti) ho voluto realizzare un oggetto che potesse avere un movimento semplice, manuale. Lievi gesti e pochi giri lenti racchiudono una naturale espressione.

È stato importante riutilizzare scarti di altre lavorazioni e di coinvolgere anche la mia vicina di casa per cucire. Nella calda estate ha contribuito con l’entusiasmo, con i ricordi di giri in giostra e dei giochi e giocattoli in genere. Con l’incoraggiamento per me emergeva lo stupore nel cercar di capire la mia idea. Quei bozzetti e quei pezzi di legno, il loro continuo allineamento, lavorarli, spennellare e colorare, provarli nei loro incastri a cosa sarebbero serviti? La prima impressione: un groviglio di forme e materiali.

Le mie azioni, in giorni diversi, sono state prove e continue calibrature, rimirare i pezzi e provarli nei loro incastri. Le mie sospensioni e pesature di sguardi a testa reclinata andavano a cercar di vedere meglio, ad innamorarmi, a prendere tempo.

C’è un tempo per i giochi e per la giostra?

Mario Panelli Pistoia

CONCORSO INTERNAZIONALE D’ ARTE A TEMA: “IL GIOCATTOLO”

Artista segnalato dalla commissione per la sua capacità espressiva

21 – 28 Settembre 2013 - ZAGAROLO ( ROMA) - PALAZZO ROSPIGLIOSI- Sale affrescate