Orizzonti

2014 - cm. 27 x 70 x h. 21

carta fabriano vergata, cementite, cotone panamino, colla vinilica, foglia oro, inchiostro, legni vari

In legno recuperato ho realizzato volumi e forme archetipe, un gruppo di casette di legno, ognuna di foggia diversa, a capanna, a palazzo, a castello, a torre. Ho desiderato riavvicinarmi al mio “giardino”, andare con la fantasia al mio paese natio, arroccato al sole in Irpinia ed ho potuto riconoscere l’aspetto antropologico più importante che mi muove e mi fa vivere. Se l’architettura è il luogo in “relazione” allo spazio circostante e l’uomo è vivo in “relazione” agli altri esseri umani, io ho trovato difficile “stabilirmi”. Per un significato autentico questo lavoro l’ho costruito giocando, e più volte ho proposto soluzioni e basi d’appoggio, piuttosto che finiture d’effetto. Questo gruppo di oggetti rivestiti di carta stampata, simbolicamente sostituiscono le mie lettere non scritte, storie, descrizioni, giustificazioni e riflessioni. Alla continua ricerca del momento giusto non potevo raccogliere tutto in un contenitore, o depositare dimenticandoli gli oggetti in una scatola. Mai, però non ho voluto essere prigioniero del temporaneo, esiste preponderante l’equilibrio conquistato, l’oggetto d’insieme è finalmente maturato.

Un libro bianco e luminoso, aperto in un gioco “collina/pop-up” carico di emozioni. Ecco il gruppo degli improbabili edifici e dei percorsi. Linguaggi e forme archetipe rappresentano il ritorno della carta e della calligrafia nel mio fare, il passato ed il presente intrecciati come trama e ordito, questo lavoro è una antologia. Un filo conduttore tra tutte queste cose è l’autobiografia, è un microprocessore che si espande nello spazio futuro, esoterico, fantasioso e sincero.

Mario Panelli Pistoia