Il museo civico è ospitato nell’edificio Comunale, si articola su diversi livelli e dispone di servizi per le persone diversamente abili.
La Bottega di Albertino
(Piano Terra)
Questa bottega-museo è nata con l'intento di documentare il mestiere del falegname . Un viaggio nel mondo del legno, chi visiterà il museo potrà vedere oggetti realizzati interamente a mano, dalla famiglia Graziani, che rappresentano: l’impegno, la fatica, l’arte e soprattutto l’amore per uno dei mestieri vecchi come l’uomo.
L’arte del mestiere del falegname, è considerato oggi patrimonio culturale di altissimo profilo. Da piccolo spazio di conservazione dei vecchi attrezzi del mestiere a vero e proprio museo, illustrando il lavoro del falegname con attrezzi e utensili di bottega, tramandati da padre in figlio.
Il museo è dedicato ad Alberto Graziani, da tutti conosciuto con il nome di Albertino, nato a Scheggia il 25 Novembre 1913, ha passato tutta la sua vita al proseguimento dell’attività di artigiano del legno, raccogliendo il testimone da suo padre e suo nonno.
Si lavorava, aiutato da giovani apprendisti, venuti per imparare il mestiere. Il materiale principalmente il legno duro di olmo, di noce, di acacia o di cerro, specie per le ruote, e non meno importante il ferro per fare i cerchi con cui rivestire e rinforzare la ruota. Praticamente faceva da fabbro e da falegname in tempi alterni: infatti nella sua bottega teneva ed usava gli arnesi dell'uno come l'incudine, il mantice o la forgia, le madreviti, le pinze, le tenaglie, la morsa, la sega per ferro ecc. e dell'altro come la pialla, il martello, la sega a mano, la morsa a banco, l'ascia ecc. ed in più la piegatrice di ferro massiccio.
La realizzazioni di ruote da carri, era fondamentale per il falegname. Albertino era un esperto “facocchio” un lavoro importante e di precisione che richiedeva più tempo e attenzione. La costruzione della ruota veniva fatta con pezzi di legno duro segati ad arco ed uniti l'uno all'altro, chiamati “quarti” di ruota, si preparava il mozzo, che doveva girare attorno all'asse, il quale a sua volta doveva unire le due ruote del carro, il “facocchio” innestava in esso i “razzi ” (raggi) e successivamente incastonava questi nella corona circolare costituita dai “quarti” di ruota o “cavelli”. Quindi si arrivava all'operazione finale, dell'inserimento della ruota di legno nel cerchione di ferro già preparato e arrotondato dalla macchina piegatrice. Il cerchione di ferro che doveva essere più piccolo della ruota di legno di ben 3 cm., veniva posto a terra e riscaldato fino a diventare incandescente, per mezzo di piccoli tizzoni accesi messi tutti intorno ad esso a forma di X a brevissima distanza gli uni dagli altri.
Il lavoro di falegname era un mestiere abbastanza redditizio ed offriva opportunità per i giovani ragazzi che venivano presi a bottega come apprendisti, per poi diventare a loro volta esperti artigiani.
Nel 1991 realizzerà “le Bighe” con la collaborazione dei suoi apprendisti di bottega oramai diventati esperti falegnami Arcangelo Torcolini ed Ugo Torcolini.
Dal 1991 le Bighe corrono ancora per le vie del paese il giorno della festa patronale dell’8 settembre di ogni anno.
Alberto Graziani ci lascia improvvisamente il 21 ottobre 2004 all’età di 90 anni ed ancora in piena attività nella sua bottega.
Particolari di attrezzi persenti nel Laboratorio Museo di Albertino
Immagini di repertorio di Albertino e della sua bottega
Antiquarium
(si sviluppa su 3 livelli della Torre Civica)
Conserva principalmente reperti archeologici di epoca romana e longobarda.
La maggior parte dei reperti romani provengono dalla collezione privata di Mario Cervelli, altri reperti sono provenienti da scavi eseguiti dalla soprintendenza negli anni ’70 e 2000.
Pannelli descrittivi dei reperti e delle storie del Museo Civico
LAPIDARIO - Piano Terra
TORRE CIVICA - Piano Terra
MARIO CERVELLI - Ingresso Torre
CERAMICA SIGILLATA - Sala 1
CERAMICA A VERNICE NERA - Sala 2
NECROPOLI - Sala 3
NECROPOLI - Sala 3