19.03.2020
"La strada è vuota. Tutte le persone sono dentro le case.".
"Nel palazzo di fronte tutte le finestre sono chiuse. Nessuna persona sta sul balcone, solo un cane. Non posso vedere vedere la strada bene, si sente che ci sono tante macchine. Vedo du persone che camminano. Ho visto passare la macchina dei carabinieri. Sembra che la gente non la prende seriamente.".
"Sto vedendo i balconi e le finestre dei vicini. Posso vedere alcuni movimenti ma non sono molto chiari perchè il muro occupa molto più spazio rispetto alle finestre. Sì, non riesco a vedere cosa c’è dietro i muri, ma il muro non può bloccare tutto. I sentimenti dietro vengono trasmessi. E’ un sentimento di confusione, tra speranza e paura dell’ignoto.".
20.03.20
"Qualunque luce è accesa nei balconi. Su un balcone una donna guarda la strada. Il cane di ieri continua a stare sul balcone e si gratta. Per strada c’è un uomo che fuma e cammina. Una macchina passa sotto casa. Mi dispiace che sembra che il cane vive sul balcone, è sempre fuori.".
"Alla destra. Mi piace guardare il sole quando non si deve più alzare la faccia per vederlo. Da bambino, forse quando avevo 5 anni, guardavo il sole che veniva ingoiato dal mare. Pensavo che spariva se non lo guardavo e voltavo la faccia. Ma spariva ogni giorno. Indovinate un po'! Faccio ancora lo stesso, ma ora al posto del mare ci sono i tetti Romani!".
"Io vedo quattro persone, due che già hanno fatto la spesa e due che stanno andando a fare la spesa.".
21.03.20
"Oggi sabato mattina ho guardato ancora dalla finestra, non ci sono persone, ci sono solo gli uccelli che cantano. C'è troppa calma, come se non ci sono le persone nel nostro quartiere. Ma devo restare a casa per non prendere il coronavirus. Questo è solo un tempo che deve passare, poi tutto andrà bene. Grazie."
"Alla sinistra, posso vedere le montagne. Non so quanto sono lontane, quanto sono alte, oppure quanto pesano! Ma per spiegarvi come mi sento in questi giorni, quando mi sveglio sento che c'è una montagna sul mio petto!"
"Oggi è il 21 marzo 2020. Sto guardando fuori dalla finestra della mia cucina mentre cucino. Ho visto che la strada è un po' sporca. Ci sono le foglie e la spazzatura. Ho visto che sulla porta di fronte c'è un cartellone su cui ci sono un arcobaleno e una scritta "andrà tutto bene". Che bello!".
22.03.20
Nel centro ci sono tanti alberi.
Io vedo una signorina che sta mettendo i vestiti in ordine a sole. A sinistra vedo gli uccellini che stanno prendendo il sole.
"Ciao a tutti, mi chiamo Axia, sono cinese. Oggi sono stata nella mia camera da letto. Io sono stata seduta vicino alla finestra, sulla sedia. Sono stata alla finestra. Ho guardato la finestra, c’è un piccolo giardino. Ho capito adesso che è arrivata la primavera. Ho visto le piante verdi che è bello perché sento il mio cuore triste, perché è così. Dopo qualche minuto ho pensato: io ho visto in questi giorni il telegiornale per il coronavirus, il mio cuore ha tanto dolore. Invece in quarantena io studio la lingua italiana. Penso questo e il mio cuore è molto dolce. Grazie mio maestro (grazie mille).".
23.03.20
"Io sto guardando fuori e non vedo nulla. C’è sole, c’è vento, c’è freddo pure ma...si.".
"Io vedo dalla mia finestra tanti alberi, è bellissimo, nessuna persona sulla strada, anche un vento fortissimo.".
"Dove abito, un centro d’accoglienza, ci sono tante stanze, è una grande città, una grande casa. Dietro di mia finestra non si vede niente, solo le finestre di loro.".
La casa dove sono cresciuta è a Dhaka in Bangladesh. C’era una finestra grande. Vedevo tanti palazzi fuori dalla finestra di casa mia. La strada era sempre piena. C’erano macchine per tutto il tempo. Dalla mattina alla sera molte persone guidavano le auto. Il cielo era blu. C’era molto sole durante l’estate. L’estate il sole faceva molto caldo. Gli alberi erano pieni di verde. Nel pomeriggio andavamo in giro dalle amiche.
T.
La casa dove vivevo da piccola è a Me Nan. Dalla finestra della mia camera vedevo il lago. Mi piaceva molto. Gli uccelli volavano, cantavano sulle canne vicino al lago. Mi affacciavo sempre dalla finestra per vedere mio padre che si occupava del frutteto. Mi piaceva vedere dalla mia finestra i qing ting - le libellule - che volavano.
A.
Per guardare fuori io dovevo uscire dal portico. Da lì potevo guardare la strada, i giardini vicini. Di fronte avevo un canale per portare l’acqua della pioggia e un grande terreno pieno di erba. Lontano si poteva vedere una montagna nera.
S.
La casa dove sono cresciuto era a Baghdad. C’era una grande stanza all’ultimo piano della casa e c’era una grande finestra dove guardavo mia madre mentre stendeva il bucato.. Guardavo i bambini che giocavano nel giardino. Volevo andare a giocare con loro, ma mia madre non mi permetteva. E io ero triste.
A.
La casa in cui sono cresciuto era a Lattakia ... Quando aprivo la finestra dalla mia stanza, vedevo bellissimi fiori e alberi nel giardino e i vicini erano seduti davanti alla loro casa nei giardini. Il sole splendeva al mattino e c’erano alcuni animali. E alcune macchine sulla strada successiva. Sono stati giorni bellissimi.
H.
Quando ero una bambina stavo con Mia nonna in un villaggio in Kenya. Avevamo una grande camera dove mi piaceva molto stare perché era tranquilla. Quando guardavo fuori la finestra vedevo tanti alberi alcuni con i frutti e alcuni solo con fiori. C’erano tanti piccoli animali come conigli, ragni,scimmie. Ci sono anche tanti uccelli che mi piacevano molto. Questa posto era sempre Verde. Mi manca qua.
R.
La mia casa dove sono cresciuta è in un piccolo villaggio. C’erano tanti alberi, tanti animali. Quando ero piccola io e altri bambini giocavamo a nascondino e a altre cose. io vedevo tanti contadini.
M.
La casa in cui sono cresciuta si trovava in una piccolo paese del Venezuela. Era circondato da piante e vicino c'era un albero molto grande. A volte, quando non avevo niente da fare e non faceva così caldo, catturavo le farfalle che erano sui fiori e poi le rilasciavo di nuovo.
A.
Non vivevo direttamente di fronte al mare. Ma ero così vicino che quando era troppo calmo, riuscivo a sentire le onde da casa mia. Non c'era niente di speciale da vedere fuori dalla mia finestra. Camminavo per 3 minuti verso il mare e mi sedevo lì e guardavo il diverso grado di colore blu, è qualcosa che mi manca ora. Mi piaceva anche vedere questo piccolo faro. Ovviamente non era come quello vecchio.
A.
Questa foto qui l'ho fatta dentro la finestra della casa che ho costruito a scuola, io ho potuto prendere un po' di quello che vedevo io dalla mia finestra. Quando mi svegliavo aprivo la finestra. Si vedeva un signore che aveva le pecore, le vedevo mangiare l’erba. Invece dall'altra parte vedevo un altro signore che portava il suo asinello a mangiare, vedevo le galline e i piccioni che tutti i giorni mi svegliavano cantando vicino alla mia finestra. Vedevo tanti alberi tutto era bello il cielo era blu, vedevo il sole che illuminava la mia finestra, sentivo la voce dei vicini miei, gli alberi erano di tutti i tipi, c’erano tanti fiori piccoli. Vedevo anche la strada c’erano le case che si potevano vedere solo a metà perché c’erano tanti alberi che non lasciavano vedere bene però comunque era un bel messaggio. Questo è una parte di quello che vedevo io dalla casa dove sono cresciuta.
M.
Io sono cresciuto a Kinshasa, quando guardavo fuori dalla mia finestra vedevo le montagne, gli alberi e l’erba. La nostra casa era dentro due strade. La prima strada era vicino la finestra della mia camera ed era solo per le persone che passavano a piedi, era troppo piccola per le macchine. La seconda strada era grande, qui io e i miei amici giocavamo a calcio perché nel mio quartiere non c’erano molte macchine, passavano molto raramente. Quando arrivava l’ora di pranzo io non volevo mangiare, volevo giocare dalla mattina alla sera. Quando tornavo a casa mia mamma mi picchiava perché tornavo sempre tardi. Il giorno dopo mamma mi chiudeva in casa per non farmi uscire ma i miei amici mi venivano a prendere per andare a giocare con loro.
A.
La mia casa si trovava in campagna. Quando ero piccola avevo una decina di amici e giocavamo sempre insieme! Quando aprivo la finestra della mia stanza vedevo un ponte sulla sinistra molto grande e vecchio. Le macchine passavano sopra e sotto il ponte. A destra c’era un campo dove lavoravano le persone e giocavano i bambini. Nel centro del campo c’era uno spaventapasseri, quando andavamo nel campo giocavamo sempre con lui. Ora io penso che sia troppo povero. Quando arrivava la notte vicino al campo si vedeva sempre un gufo, lui usciva per cercare il cibo. Aveva gli occhi grandi e affilati. Lui vedeva in ogni direzione e riusciva a trovare il cibo molto facilmente. Dietro il campo si vedeva una ferrovia. I treni passavano ogni 20 minuti. DI notte si sentiva sempre il rumore dei treni e noi ci eravamo abituati! A volte passava un aereo nel cielo, sembrava piccolissimo! Noi saltavamo e urlavamo perché in campagna era molto raro vedere gli aerei.
X.
Questa è la casa dove ho vissuto con i miei. è una casa di fango. aveva una porta e dentro aveva due camere da letto e una piccola stanza dove dormivano le galline. Dietro la casa ci stava la stalla dove dormivano le mucche e le capre. Noi ci svegliavamo la mattina presto per mungere la mucche.
A.
La casa dove sono cresciuta era a Lima. Appena aprivi la porta c’era un parco con molti bellissimi fiori, perché era rotondo, ogni volta che uscivo, i miei nipoti giocavano tutto il giorno senza stancarsi. Mi piaceva perché non c’era rumore.
M.
La casa dove sono cresciuta è in Kenya, fuori Nairobi. La casa è circondata da piante e alberi. Era sempre verde. Abbiamo utilizzato all’interno del cortile dei plantain per giocare a nascondino.
R.
Sono cresciuta a Nairobi, in Kenya, un posto che si chiamava Kibra. Abbiamo vissuto lì con la mia famiglia in una piccola casa. Fuori casa c’erano molti piccoli negozi e case che sono vicine insieme. C’era un grande fiume e dall’altra parte c’era una grande “estate” dove c’erano case molto alte e macchine bellissime e un giardino molto bello.
F.
La mia casa era grande. Dalla finestra vedevo un piccolo ponte. Alla fine del ponte un grande albero verde.
M.