Una bellissima recensione per immagini di Tania Trarivi

7 dicembre 2025


Questa recensione disegnata nasce dal connubio tra la forza evocativa di Stagioni fragili di Luca Trevisan e la mia interpretazione artistica che prende vita in particolare dal Cap. 22, ambientato nell'Altopiano di Asiago con l'arrivo dell'inverno.


L'autore eleva la neve da semplice fenomeno atmosferico a profonda indagine sul colore. L'interrogativo centrale — “Di che colore è la neve? No, non è bianca.” — è un potente invito a superare la percezione superficiale. La neve si è rivelata non un'assenza, ma un velo riflettente che si accende di "mille colori, di mille sfumature, di mille fantasie, di mille riflessi".


Il culmine emotivo è raggiunto quando il sole crea un "equilibrio cromatico" tra le "tinte infuocate" del tramonto e gli "accordi malinconici dell'ora blu, preludio della notte". La conclusione dell'autore, che nella neve "vi è il compendio di tutti i colori del mondo", è stata la mia massima gioia. Emozioni belle!


Tentativo di materializzare questa visione cromatica:


In conclusione, questo estratto è una potente meditazione sulla bellezza inaspettata della montagna. Mi ha chiamata a interpretare la ricchezza cromatica anche in ciò che appare più semplice. Il disegno è diventato così un'esperienza sinestetica, un invito a vedere con gli occhi e a leggere con il cuore, a percepire il mondo come un grande mosaico di emozioni e sfumature. I cambiamenti ambientali dialogano e si riflettono nei cambiamenti interiori dei personaggi del racconto. Ambientato ai giorni nostri, affronta tematiche politiche, storiche e di resistenza, proiettandosi sulle fragilità delle nostre montagne. È un'opera molto apprezzabile.


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