Tante cose sono cambiate in questi ultimi mesi. Con l’emergenza del Coronavirus, anche la scuola ha dovuto fare i conti con la distanza. I tempi delle nostre giornate scolastiche non sono più scanditi dal suono familiare della campanella, dal cambio dell’ora e dalla ricreazione, la cattedra e i banchi hanno ceduto il posto alle aule virtuali. Niente lavagna né sguardi, si comunica attraverso uno schermo con e-mail, chat e videoconferenze.
Con la didattica a distanza abbiamo dovuto reinventare il modo di fare scuola, rimetterci in discussione, cimentarci con nuovi strumenti. Un percorso inizialmente non facile, e tuttora molto impegnativo, ma che ha rappresentato uno strumento con cui la comunità scolastica del Liceo Marie Curie è riuscita a ricostruire i propri spazi, seppur virtuali, a tessere le relazioni sociali e a ravvivare il sentire comune anche a distanza.
Certo, manca a tutti la quotidianità fatta di socialità, di emozioni, di rapporti con i professori e con i compagni, così come siamo tutti consapevoli che il processo di apprendimento non è solo trasmissione di conoscenze e di sapere, ma è un dialogo a più voci che trova la sua linfa vitale in una relazione educativa fatta anche di sguardi, di vicinanza, di confronto. Ma resta alla fine la soddisfazione e la consapevolezza di aver avuto la possibilità concreta di far sentire la vicinanza della scuola agli studenti. Anche senza vedersi, anche stando in luoghi lontani.
Con questo spirito è nata la versione online della rivista CurieMagazine, uno spazio a disposizione degli studenti per rimanere in contatto con i compagni e i professori e per condividere emozioni, esperienze e riflessioni. Questo giornale, che esce con il suo primo numero nel periodo dell’emergenza, parla del coronavirus, ma anche di musica, di sport, delle passioni e degli interessi dei ragazzi. Parla della vita dei giovani che si spera possa presto riprendere a scorrere normalmente.
Un grazie sentito ai ragazzi che, sotto la supervisione esperta del Prof. Luca Ruffini, hanno partecipato alle attività della rivista, dalla realizzazione del sito all’individuazione delle rubriche e degli approfondimenti, dalla stesura alla correzione degli articoli. Un ringraziamento particolare va anche a tutti i docenti che, nonostante il gravoso carico della didattica a distanza, hanno accolto l’invito a collaborare con la redazione giornalistica.
Tante cose sono cambiate in questi ultimi mesi, ma non lo slancio e la passione con cui i docenti, attraverso un significativo processo di ripensamento della didattica, hanno continuato a garantire la continuità delle attività e a mantenere vivo il sentimento di comunità, né è venuto meno l’entusiasmo e l’impegno con cui gli studenti hanno partecipato alle molteplici iniziative proposte. Una dimostrazione, questa, che anche in un momento difficile ed imprevedibile come quello attuale “la Scuola non si ferma” e che, grazie al prezioso lavoro dei docenti e di tutto il personale scolastico, essa continua a svolgere la sua fondamentale funzione educativa e formativa.
Confido, con tutti voi, che da questo periodo di emergenza la nostra Scuola ne uscirà rafforzata e che gli sforzi compiuti da tutti noi la faranno crescere e la renderanno migliore.
Al prossimo numero.
La vostra Preside.