Come si rappresenta
Per descrivere i passi o azioni elementari di un algoritmo bisogna necessariamente utilizzare un linguaggio ad hoc.
La cosa più ovvia sarebbe quella di utilizzare un linguaggio naturale come l’italiano ma, a causa delle possibili ambiguità che il suo utilizzo può comportare, si fa ricorso ai cosiddetti linguaggi formali.
Un linguaggio formale si intende un linguaggio in cui i simboli e/o parole utilizzate hanno sempre un unico significato.
Esempi di linguaggi formali: l'uso delle bandiere in formula 1, la segnaletica stradale, le segnalazioni in aeroporto sulla pista di rullaggio (AIRCRAFT MARSHALLING SIGNALS), le spie del cruscotto di un'automobile, etc.
I linguaggi formali più usati per descrivere un algoritmo sono due: la PSEUDOCODIFICA (o pseudocodice) ed il FLOWCHART(o diagramma di flusso) e .
La PSEUDOCODIFICA o pseudocodice è una rappresentazione testuale delle operazioni da eseguire per l'esecuzione di un algoritmo.
Tale linguaggio di progettazione "intermedio" rappresenta il passo precedente alla scrittura vera e propria delle istruzioni in un linguaggio di programmazione (la cosiddetta codifica).
La pseudocodifica, come i linguaggi veri e propri, deve rispettare una sintassi e delle regole che però non rispettano degli standard definiti da enti preposti e non è quindi standardizzata a livello mondiale.
L’uso della pseudocodifica permette di descrivere l’algoritmo in modo generale senza essere troppo legati a uno specifico linguaggio di programmazione.
Lo scopo principale della pseudocodifica è di portare l’utente ad esprimere le proprie istruzioni in una forma "naturale", utilizzando frasi ed espressioni elementari della lingua italiana che però sono univocamente interpretabili.
Il FLOWCHART o diagramma di flusso è una rappresentazione grafica delle operazioni da eseguire per l'esecuzione di un algoritmo.
Ogni singolo passo è visualizzato tramite una serie di simboli standard. Esso consente di descrivere tramite un linguaggio di progettazione di tipo grafico:
le operazioni da compiere, rappresentate mediante sagome convenzionali (rettangoli, rombi, esagoni, parallelogrammi, rettangoli smussati...), ciascuna con un preciso significato logico e all'interno delle quali un'indicazione testuale descrive l'attività da svolgere;
la sequenza nella quale devono essere compiute, rappresentata con frecce di collegamento.
I diagrammi di flusso possono essere ricondotti alla classe più ampia dei diagrammi a blocchi, che a loro volta rientrano nell'ancora più vasta categoria delle mappe concettuali, utilizzate soprattutto per la descrizione e la rappresentazione delle informazioni e della conoscenza.