Eventi

La testimonianza di suor Carolina

Suor Carolina Iavazzo è la suora che qualche anno fa viveva con don Puglisi a Palermo. Abbiamo avuto la fortuna di incontrarla il 18 novembre in modo da togliere qualche nostra curiosità. Ricordiamo ancora ad oggi le sue parole e lei continua a lottare ancora contro la mafia e contro gli assassini del suo don.

Il magistrato...

Alcune classi della nostra scuola hanno avuto l'onore di incontrare in teleconferenza l'onorevole magistrato Leonardo Guarnotta e dunque di ricevere testimonianze dirette da un importante membro del pool antimafia, il quale ha anche dato sfogo alle nostre curiosità, rispondendo con grande entusiasmo alle domande di noi alunni.

La macchina "Quarto Savona 15"

Il 30 gennaio, in occasione di una manifestazione di sensibilizzazione contro la mafia: La memoria e l'impegno, svoltasi a Crotone,  noi ragazzi abbiamo avuto l'onore di ascoltare le parole di Tina Montinaro, vedova di un agente di scorta di Falcone, Antonio Montinaro. Durante il profondo e significativo discorso, Tina Montinaro non si riconosce come vedova, perchè suo marito, l'uomo che ha dato la vita per proteggere il magistrato con grande onore, è ancora vivo nei suoi gesti, vive nelle valorose azione da lui compiute e deve rimenere vivo nelle nostre menti per ricordarci di essere coraggiosi e determinati contro un nemico comune. La Montinaro dichiara sempre di essere orgogliosa del poliziotto che è stato suo marito, servitore dello Stato che in parte consola il suo dolore per la perdita.

Questo è il video della nostra gita a Palermo!

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L'incontro con Salvatore Borsellino

L'ingegnere Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, attraverso una chiamata ci ha raccontato il dolore provato, da familiare e cittadino, durante l'esplosione del 19 luglio 1992 in Via d'Amelio, strage in cui persero la vita il magistrato e la scorta. Salvatore Borsellino non abitava a Palermo, ma si era trasferito in un'altra città italiana e spesso cercava di convincere il fratello, Paolo, a lasciare la sua città natale; esso rispondeva sempre di no, affermando che quello fatto da lui era un giuramento allo Stato ma anche un "progetto d'amore". Il magistrato provava costantemente paura, soprattutto in seguito alla strage di Capaci in cui perse la vita Giovanni Falcone che lui considerava quasi un fratello, ma sconfiggeva questo immenso timore con un forte coraggio, consapevole che prima o poi sarebbe arrivata anche la sua fine. Nonostante ciò, Paolo non si arrese fino all'ultimo, continuando ad andare nelle scuole e in mezzo ai ragazzi. Secondo lui era proprio attraverso la cultura che la mafia un giorno si sarebbe esaurita. Abbiamo parlato dell'agenda rossa, i cui contenuti non vennero mai visionati, ma anche delle indagini sulla trattativa "STATO-MAFIA" fatte dal fratello. E' stato un incontro in abbiamo potuto sentire nelle parole dell'ingeniere il rammarico per la morte del fretello e la rabbia per la "sconfitta dello Stato" avvenuta anche nelle modalità in cui si è svolto l'arresto di Messina Denaro. Il messaggio che ci ha lasciato questo incontro è molto semplice, ma non banale, "bisogna agire" perchè per quanto le parole siano importanti da sole non potrebbero che andare perdute.

Nella mattina del 2 maggio, abbiamo avuto il privilegio di visitare la Biblioteca della Legalità, nella sede della Confcommericio. Siamo stati accolti da una parete carica di libri e ricca di una storia che non bisognerebbe mai dimenticare. I membri dell'ente si sono prodigati a spiegarci la loro funzione e il loro ruolo. Abbiamo discusso della stretta correlazione tra mafia e attività commerciali. Ed è emerso chiaramente come le organizzazioni criminali tentacolari si infiltrino nei tessuti economici della società, influenzando il mercato e condizionando le dinamiche imprenditoriali. La lotta alla mafia va oltre le indagini e le operazioni di polizia. È una battaglia culturale, una sfida di valori e una ricerca costante di giustizia, che molti come la Confcommercio si impegnano a combattere.

Visita alla biblioteca della legalità

#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità

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