Storytelling concept

A partire dall’arte antica, passando per Sandro Botticelli nell’iconica “Nascita di Venere” e ancora, a “La zattera della Medusa” di Théodore Géricault, per arrivare in tempi più recenti a Claude Monet nella sua “Impressione, levar del sole”, oltre a tante opere di Giovanni Fattori, fino a toccare la più vicina arte contemporanea. Tuttavia anche in altri tipi di arti, non prettamente figurative, il mare è sempre stato uno sfondo o talune volte un protagonista di varie opere; cito per esempio la figura mitologica di Domenico Modugno nel brano “Meraviglioso” (poi ripreso anche dai Negramaro) nella strofa che recita:

“Ma guarda intorno a te

Che doni ti hanno fatto:

Ti hanno inventato il mare!“.

Da segnalare anche la citazione di Jovanotti nel brano “In orbita” che recita nell’ultima strofa:

“Dentro un locale messicano di Shanghai

Ho immaginato meno spreco di dolore

Ho vista appesa al muro l’onda di Hokusai

Mi ha ricordato che ogni cosa puó cambiare

Su questa giostra che ci fa girar la testa

E che ci tiene in orbita”,

riferendosi appunto a “La grande onda di Kanagawa” di Katsushika Hokusai e alla forma delle onde che ricorda lo yin e lo yang, concetto base per descrivere il contrasto tra la violenza dell’onda e la calma dei pescatori. Infatti l’opera, facente parte di una serie di xilografie dal titolo “36 vedute del monte Fuji”, realizzate tra il 1830 e il 1831, è impreziosita dall’equilibrio del moto armonico delle barche che paiono danzare con il monte Fuji sullo sfondo, immobile,  il quale segna il centro dell’opera, dove si concentra l’occhio dello spettatore.




















Il mare, dunque, può essere vita come nel caso della celebre ''Nascita di Venere'', uno dei simboli del Rinascimento fiorentino, dove il rapporto tra la fanciulla alla sinistra di Venere e la stessa, grazie alla presenza del mare, rimandano all’iconografia sacra del battesimo di Cristo, poiché Venere nasce dal mare, così come l’anima cristiana nasce dall’acqua del battesimo.

Altre volte il mare può portare però anche morte e distruzione come abbiamo visto nella famosa onda orientale o come accade nella ''Zattera della Medusa'', icona (tremendamente attuale) del Romanticismo francese che rappresenta un evento accaduto realmente, quando la fregata francese Méduse fece naufragio al largo della Mauritania, nel 1816, che era direttaverso il porto di Saint-Louis (sulle coste del Senegal) per accertarsi che l’Inghilterra avesse tenuto fede al trattato di Parigi e avesse abbandonato la colonia africana restituendola alla Francia. In quel frangente una parte dell’equipaggio (147 marinai) furono costretti a trovare rifugio su una zattera di fortuna, non avendo scialuppe a disposizione. Di loro, solo 13 si salvarono, per via dell’estrema quantità di persone in così poco spazio e per via della fame che in alcuni casi, portò i sopravvissuti a darsi al cannibalismo.

Simbolico anche il caso di Giovanni Fattori, considerato tra i principali esponenti del movimento italiano dei Macchiaioli, dove nelle sue opere uno dei motivi più ricorrenti era proprio il mare. L’artista livornese ne era pienamente consapevole: nei suoi Scritti autobiografici, il pittore si definiva un:

“Osservatore minuzioso del mare, in tutte le sue fasi, che amò il mare perché nato in città di mare”.






















L’obiettivo di questo progetto è quello di evidenziare attraverso la musica e le immagini del videoclip, il significato simbolico e le qualità del mare.


Secondo lo scienziato Wallace J. Nichols, nel suo libro “Blue Mind - Mente e Acqua” spiega che, quando la mente umana è vicina al mare, essa induce la produzione di sostanze chimiche che causano reazioni di felicità, serenità ed eccitazione.  Per molti psicologi l’esposizione alle onde elettromagnetiche che scaturiscono dal colore blu, dal colore del mare, aiutano meglio a dormire e a pensare oltre che a gestire in modo più saggio le nostre emozioni: si chiama blue mind, uno stato quasi mediativo di calma e serenità che sembra come accendersi quando siamo davanti al mare.