Sinossi

Alessio Mariani, docente di storia e filosofia presso il Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia, in arte Murubutu, padre del “rap di ispirazione letteraria” o “letteraturap” scrive album caratterizzati da racconti e temi ben precisi, nei quali vi è una struttura altrettanto ordinata (a modi storytelling), scandita da un introduzione, uno svoglimento (in cui vengono raccontate le storie) e una conclusione.

Il brano da me adottato come protagonista del videoclip è “Introduzione”, che segna appunto l’inizio dell’albumGli ammutinati del bouncin’(Ovvero mirabolanti avventure di uomini e mari)”.

L’album ha come tema centrale ovviamente, il mare, declinato in varie prospettive, quindi non solo come ambientazione ma soprattutto come metafora dell’esistenza. In particolare il mare come bellezza, meraviglia e mistero ma anche come mezzo attraverso cui leggere fenomeni complessi come flussi migratori, detenzione, solitudine, aborto, disabilità... E ancora, il mare come mezzo da attraversare per raggiungere una vita migliore (come poi vedremo anche nei testi: “(...) Il mare è veicolo d’una vita prodigiosa (...)”); come inizio della vita ma anche come suo fine; come culla di battaglie storiche; come luogo che custodisce la persona amata, e tanto altro.

Il titolo è ovviamente un riferimento all’ammutinamento del Bounty (1789), il più famoso atto di sedizione avvenuto nella storia della marina del Regno Unito, sulla nave mercantile salpata da Spithead; verrà poi ripreso da Jules Verne in un racconto chiamato “I ribelli del Bounty”.

Citando l’artista in un’intervista: 

“Il titolo del disco è una dichiarazione di intenti di chi non vuole porsi al di fuori del rap italiano ma vuole dargli unforte stimolo affinché si emancipi dalle stereotipie compulsive che lo segnano pesantemente sia nel mainstream che nell’underground, spesso a livello di suono ma soprattutto di testi. L’ammutinamento del Bouncin’ è la rivolta a bordo di una nave, il rap italiano appunto, che segue una rotta musicale prestabilita cui la maggioranza  obbedisce, dove gli insorti si ribellano alle coordinate ufficiali di navigazione e se ne impossessano cambiandone la direzione.” 

Il breve testo (poichè la maggior parte del brano è dedicata al suono e al rumore del mare) del rap-conto “Introduzione”, da me scelto come protagonista del videoclip, apre le danze nell’album che sa di salsedine ed è naturalmente un riadattamento a un passo di un’altra opera di Jules Verne, “Ventimila leghe sotto i mari”, facente parte di una trilogia che inizia con “I figli del capitano Grant” e si conclude con “L’isola misteriosa”

Il celebre romanzo di Verne narra delle avventure dei protagonisti quali il professor Pierre Aronnax (celebre naturalista del Museo di Storia Naturale di Parigi), Conseil e Ned Land a bordo del sottomarino Nautilus, realizzato in gran segreto dal comandante che si chiama capitano Nemo.

Il testo non è altro che un dialogo tra il prof. Anorrax e il capitano Nemo, in cui quest’ultimo spiega il rapporto che c’è secondo lui tra l’uomo e il mare.

La canzone quindi si lega in modo eterno e indissolubile al videoclip. Quest’ultimo cerca di mostrare il rapporto che c’è tra una città di mare, dove sono stati girati i filmati, e il mare stesso. 












« Prof. Arronax: Voi amate il mare, capitano? 


Capitano Nemo: Sì! L’amo! 

Il mare è tutto. 

Copre i sette decimi del globo terrestre. 

Il suo respiro è puro e sano. 

È l’immenso deserto dove l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé. 


Il mare non è altro che il veicolo di un’esistenza soprannaturale e prodigiosa; non è che movimento e amore, è l’infinito vivente, come ha detto uno dei vostri poeti. 


Infatti, professore, la natura vi si manifesta co i suoi tre regni: minerale, vegetale, animale. (...) »


(Jules Verne, Ventimila leghe sotto i mari, 1870)