Leonardo scriveva al contrario, da destra verso sinistra. Usava uno specchio per rileggere quanto scriveva.
Falsa è la diceria per cui scriveva in questo modo per impedire agli altri di leggere i suoi scritti. Era chiamato "eretico" o "scrittore del diavolo" per questa sua caratteristica.
Leonardo era semplicemente mancino.
Fu Leonardo a portare la Gioconda in Francia, ad Amboise e la regalò a Francesco I per cui il famoso dipinto entrò a far parte del patrimonio reale e quindi fu conservato al Louvre. Si è sempre attribuito in modo sbagliato a Napoleone la sottrazione del dipinto leonardesco, ma così non fu: le truppe napoleoniche presero solo alcuni manoscritti, senza mai restituirli, la Monna Lisa restò sempre in Francia finché un italiano Vincenzo Peruggia, nel 1911, non decise di mettere a punto il furto d'arte più famoso della storia: l'uomo lavorava al Louvre e decise di riportare la Gioconda in Italia; riuscì ad eludere la sorveglianza che ben conosceva e senza che nessuno se ne accorgesse rubò il dipinto che conservò per numerosi mesi in una valigia. Quando portò il dipinto in Italia perché fosse esposto agli Uffizi, subito fu denunciato di furto e condannato a poco più di un anno di prigione perché gli fu riconosciuta l'infermità mentale.
A Leonardo piaceva raccontare le barzellette. Eccone un esempio:
La benedizione. Il sabato santo, un prete entra nella casa di un pittore e comincia a benedirla. Nella fretta sparge un po’ d’acqua benedetta anche su alcuni dei suoi quadri. Il pittore si indispettisce, ma il prete lo rimprovera: “Così si usa ed è un’opera di bene. E, secondo la parola di Dio, per ogni bene che si fa in terra 100 se ne avrà in cielo”. Alla fine, il prete saluta e se ne va. Ma dalla finestra il pittore gli getta addosso un secchio d’acqua. E dice:" Ecco dal cielo 100 secchi di acqua santa!"
Leonardo aveva un profondo amore per gli animali, così decise di essere vegetariano.
“È vero che l'uomo è il re degli animali, perché la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l'abitudine di cibarmi di carne, e ritengo che verrà un tempo nel quale gli uomini conosceranno l'anima degli animali e in cui l'uccisione di un animale sarà considerata con lo stesso biasimo con cui consideriamo oggi quella di un uomo.”
L'idea che Leonardo fosse vegetariano è suffragata dal fatto che Leonardo scrisse un libro di ricette che non conteneva la descrizione di alcun piatto a base di carne o di pesce.