Articolo Federica Terragnoli

MYPLANT & GARDEN 2016




Myplant & Garden è un racconto, attraverso espositori, del florovivaismo e del garden internazionale. Formatasi solo un anno fa, la filiera conta ben 420 aziende che comprendono vivai, fiori recisi, terricci, sementi, attrezzature, macchine e servizi per la floricultura; i visitatori sono solo professionisti di settori quali garden center, negozi di fiori, giardini, costruttori edili, organizzatori di eventi e molto altro ancora. Venerdì 26 Febbraio le classi terze dell’istituto Italo Calvino di Rozzano (MI) hanno avuto la possibilità di visitare la fiera grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro entrato in vigore quest’anno, approfittando della grande possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro mediante alcune domande e curiosità verso gli attuali lavoratori e di utilizzare le conoscenze della lingua inglese ottenute dal percorso di studi, dal momento che la filiera in questione conta anche diverse aziende straniere.

Tra queste, abbiamo avuto la possibilità di dialogare con l’azienda Gardenline, la quale si occupa di importare in maniera diretta piante ornamentali dall’Olanda per il mercato del Garden Center italiano. Il giovane, affiancato da alcuni sostenitori italiani, ci ha informato del percorso di studi da affrontare per questo lavoro e il più pertinente sembra essere proprio economia e marketing. Questa azienda non commercia solo con il nostro Paese – nonostante lo abbia detto provocando qualche risata e mettendo noi studenti più a nostro agio –, il più vantaggioso è la Germania. Al termine della, purtroppo, breve chiacchierata è venuto a galla un problema del commercio di fiori e piante: la loro scarsa conoscenza lo rende difficile.

L’azienda Copland, originata nel 1993 nella provincia di Mantova, si occupava principalmente di fornitura fino a quando la loro organizzazione si è estesa sulla coltivazione tradizionale di alberi in piena terra con oltre quaranta ettari di vivaio. Sperimentando per la prima volta l’esposizione al Myplant & Garden, i lavoratori hanno avuto una sensazione positiva al punto di contare 300 mila visitatori in più rispetto all’anno precedente. Vi è una riconferma sui titoli di studi necessari, con la precisazione che questi non sono tanto importanti quanto l’esperienza sul campo, ecco perché in estate sono soliti assumere degli stagisti (principalmente affluenza italiana e pakistana). Siamo stati informati inoltre dei modi migliori per far conoscere un’azienda nuova o per far acquisire maggior fama alla stessa: essere attivi sui social network, essendo questi la miglior forma pubblicitaria in questi tempi.

“Cazador-del- Sol… cibo per l’anima! Luce calda, illuminazione chiara, movimenti morbidi nel vetro. Con i nostri collettori del sole portano armonia e sole nella vita. Oggetti d’arredo per il giardino, terrazza e casa.” Con questa accattivante descrizione, l’azienda Cazador-del- Sol P&O presenta un prodotto innovativo ed ornamentale: collettori del Sole. Essi catturano i raggi ultravioletti e li trasformano in luce a noi visibile; ciò accade soprattutto con il maltempo e rimangono accesi ed illuminati in modo perenne, anche col buio. Di produzione tedesca, l’azienda non è molto redditizia e necessita di un grande impegno e lavoro, viste anche le sue piccole dimensioni. Anch’essa concorda con le altre aziende riguardo la pubblicità (fiere, siti e social i privilegiati) e considera il diploma di scuola superiore sufficiente, in quanto per lavorare in questo ambito è necessaria l’esperienza prima di tutto.

Fondata nel 1987 in provincia di Verona, Hinowa propone delle piattaforme aeree a ragno per elevare i lavoratori a grande altezze. L’azienda, così chiamata per acquistare maggior visibilità e riconoscimento anche all’estero, esporta in tutto il mondo (in particolare sono stati citati Europa, America e Australia). I due giovani ci infamano di come la vendita sia più semplice e proficua all’estero, ma ciò dipende dal cliente e dalla mentalità che caratterizza il luogo di commercio. La produzione incomincia con piccole macchine che si sono poi evolute e oggi si contano fino a centoquaranta dipendenti; a proposito di questi ultimi, non sono richieste particolari abilità, se non il diploma in ragioneria. Per Hinowa nessuna pubblicità specifica: fiere, esposizioni e gadget sono sufficienti.

Oltre a queste particolari aziende, che hanno scaturito un interesse maggiore per il prodotto in vendita, la struttura dello stand o la simpatia e il carisma degli uomini e donne a presentarli, siamo riusciti a visitarne altre, tra cui CET Electronics, Fioricoltura Billo, MH Cactiland, Menin Orchidee e Giardino Mediterraneo dall’espositore grande e rigoglioso, che ha catturato la nostra attenzione e curiosità.

L’esperienza, conclusa con gadget, foto, appunti e nuove conoscenze, è stata il nostro primo avvicinamento al mondo lavorativo, al quale ci affacceremo da qui a qualche anno, ed è stata utile per comprendere come ci si sente “dall’altro lato”, dove un sorriso o una battuta in più può far sentire a proprio agio giovani o abituali visitatori, il che fa la differenza se si parla in termini di vendita.

Federica Terragnoli(giornalista), Arianna Tringali (fotografa), Sara (rompighiaccio), Giulia Tezzon (intervistatrice), Alessandro Maisetti (intervistatore).