Ci risiamo. Dopo l'ennesima strage negli Stati Uniti si è tornati a parlare dell'impatto dei videogiochi violenti sulla psiche dei più giovani. Secondo le accuse, rilanciate anche dallo stesso presidente americano Trump, molti titoli influenzerebbero negativamente gli adolescenti, portandoli a compiere atti estremi, come ad esempio sparare sui propri compagni di scuola o su una folla che popola un supermercato in un tranquillo pomeriggio estivo. Insomma, nel nuovo mondo, invece che riflettere sulla possibilità per un ragazzo di comprare un mitra senza troppi problemi, si preferisce puntare il dito su un capro espiatorio facile.
Eppure, gli studi voluti proprio dall'attuale esecutivo a stelle e strisce sembrano aver dimostrato l'esatto contrario. Secondo l'American Psychological Association, infatti, le prove raccolte in tal senso sono "esigue". In sostanza, come evidenziato inoltre dal dottor Chris Ferguson della Stetson University, tra sparatorie e videogiochi vi è la stessa connessione esistente tra le bucce di banana e i suicidi. In tale ottica anche un altro scienziato, James Ivory (Virginia Tech University), evidenzia l'assoluta mancanza di correlazione tra i due elementi. Oggi quasi tutti i ragazzi sono videogiocatori e di conseguenza: "È praticamente come se ci mettessimo a dire che l’assassino indossava delle scarpe".
Recentemente Google ha annunciato il lancio del suo nuovo servizio: Google Stadia. L'annuncio, atteso da diverso tempo, sebbene abbia fatto abbastanza scalpore tra i non addetti ai lavori ha sicuramente gettato luce sulla nuova frontiera che si sta sviluppando nell'ambito del gaming: lo streaming. Se il 2018 sarà ricordato come l'anno dei visori, il 2019 si configura sin da ora come l'anno del lancio dei servizi in abbonamento. Tutti i principali player del settore hanno infatti implementato sulle proprie piattaforme la possibilità di accedere ad un buon catalogo di videogiochi. La mia opinione in proposito, dopo averli provati tutti, è che ancora la qualità dell'offerta sia molto limitata. Che si tratti del Pass di X-box o Playstation, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un elenco di titoli, il 90%, piuttosto vetusto. Gli stessi giochi sono infatti disponibili sui siti di key digitali a pochi euro, già venduti in diverse occasioni nei bundle.
Ecco che anche quest'anno sono finalmente giunti i saldi di Steam. Dal 25 giugno al 9 luglio sulla famosa piattaforma di gaming saranno disponibili numerosissimi sconti, sino all'80% (e in qualche caso anche oltre!). Chiariamolo da subito: basta andare su qualsiasi forum di videogiocatori per rendersi conto che questo evento, tanto atteso in passato, ora abbia perso buona parte del suo appeal. Ma perché? La ragione è semplice. Oggi è possibile acquistare chiavi digitali scontate tutti i giorni su molti siti, senza per forza dover aspettare quelle due volte online che i giochi siano messi in promozione.
Valve, proprietaria di Steam, ha nel frattempo sviluppato le offerte della settimana e del week-end così che chi non vuole affidarsi a siti esterni può cogliere numerose occasioni nel corso dell'anno. Senza contare che sulla piattaforma i prezzi, anche se scontati, sono generalmente più alti che negli store di key di gioco. Ad aver diminuito l'hype dei giocatori vi è inoltre un'ulteriore possibilità, ovvero che molti abbiano già preso ciò che desideravano possedere. Possibile che si sia arrivati già ad una completa saturazione? In tal senso no, il numero di titoli disponibili è talmente alto che ci sarà sempre da acquistare, ma resta altrettanto vero che il mercato digitale è in auge da diversi anni. In poche parole chi voleva comprare ha già comprato.
A rovinare gli affari di Steam potrebbe nel frattempo pensarci anche l'annuncio dei nuovi servizi proposti all'E3: Cloud Gaming, servizi in abbonamento (basti pensare ai pass di EA, Ubisoft e Microsoft). Non per ultimo ordine di importanza anche il lancio della piattaforma concorrente, Epic Store, la quale sta cercando di soffiare utenti regalando settimanalmente dei videogiochi.
Anche quest'anno è arrivato il tanto atteso E3, evento in cui gli sviluppatori colgono l'occasione per presentare al pubblico le loro ultime novità. Questa edizione, come molti sapranno, si è aperta con la clamoroso annuncio che Sony non vi avrebbe preso parte. Una notizia che secondo Giampaolo Sutto passa in secondo piano per gli amanti del genere strategico, vista la mancanza dell'annuncio del tanto atteso Age of Empires IV. Dopo aver illuso nel 2017 gli utenti con un video ben poco esplicativo, la Microsoft infatti continua a non rilasciare informazioni sullo stato dei lavori del nuovo capitolo della Saga che ha fatto la storia. Al contrario, ha fatto sapere che tra qualche mese verrà rilasciata una nuova versione rimasterizzata di Age of Empire II, disponibile addirittura in 4k e con una nuova campagna da giocare.
Secondo Giampaolo Sutto potrebbe trattarsi del tentativo da parte di Microsoft di far conosce la serie ai nuovi giocatori, così da spianare la strada ad Age of Empires IV. Ad oggi purtroppo i dettagli fatti trapelare sono pochi, se non addirittura inesistenti. Si sa infatti solo che nel video di presentazione viene fatta una veloce carrellata di epoche storiche, senza alcuna traccia di gameplay. A distanza di due anni dunque non si sa molto in più rispetto a quel lontano giugno del 2017, dove le speranze dei vecchi giocatori si sono riaccese dopo oltre un decennio di silenzio.