La scrittura degli haiku come scrittura per la scoperta di sé e la conseguente maggiore capacità progettuale del sé emotivo.
Scrittura e salute sono concetti collegati! Perché?
Scrivere è rielaborare emotivamente / cognitivamente gli eventi.
Rielaborare è esplorare il personale mondo emotivo (incluse le emozioni negative).
Affrontare questo processo permette di conoscere meglio noi stessi! E conoscere meglio noi stessi significa migliorare la nostra salute fisica e mentale.
La domanda “come sto?” è la base per: raggiungere una maggiore consapevolezza del personale stato psico-fisico e per migliorare la relazione con gli altri.
Conseguentemente la scrittura viene usata come terapia e valido mezzo per raggiungere un maggiore equilibrio, benessere, fisico e psichico (“terapia” dal greco e si riferisce alla cura della persona).
Perché gli Haiku?
Perché è la scrittura privilegiata per un lavoro introspettivo e perché prevede una conoscenza limitatissima dal punto di vista linguistico, morfosintattico, di metrica… adatto quindi anche a chi possiede limitate competenze linguistiche.
Lettura di Haiku classici - Elementi fondamentali di metrica italiana - Morfologia di un haiku - Prova di 'scrittura sommaria' di un haiku
Elementi fondamenti dello haiku (Kigo/pausa)
Il detto e il non detto: il silenzio della parola e la parola del silenzio - Lettura di Haiku contemporanei - Lettura di Maxime Fermin sugli haiku
Esercitazione di rilassamento + sensazioni percettive
Eventuale lettura di Zanzotto sugli haiku - Esercitazione di rilassamento + lettura testi tratti dalle canzoni proposte dai corsisti
Esercitazione di rilassamento + introspezione emotiva e cattura 'momento positivo' - Scrittura Haiku
Esercitazione di rilassamento + introspezione emotiva e cattura 'momento negativo' - Scrittura Haiku
Prova di scrittura libera.
Ogni appuntamento verrà introdotto da brevissime lezioni esplicative frontali e dall’immediata immersione nell'esercitazione scritta.
Dal secondo appuntamento ogni incontro avrà come primo lavoro la ‘correzione’ collettiva degli haiku composti dai corsisti.
Matite colorate e fogli di carta
Dai 6 ai 15 studenti massimo
Il corsista verrà condotto ad analizzare se stesso, a riconoscere le proprie emozioni, i propri sentimenti, e saperli canalizzare per portarli alla scrittura secondo il paradigma: sento / com-prendo cosa sento / agisco. Il tutto come esercitazione e come aiuto a saper canalizzare la “prepotente” vita emozionale rimanendo fedele alle più profonde sensazioni di se stesso e avendo l’ “abitudine” a comunicare quanto vissuto.
P.S.: Grazie al partenariato con l’Associazione Culturale bresciana EDIBOM APS, il presente corso potrebbe avere, come risultato del corso stesso, la pubblicazione della raccolta degli haiku composti dagli stessi corsisti (così come già avvenuto in edizioni precedenti del corso).
Nasce alla fine degli anni ’70, grazie a Kabat-Zinn, docente di medicina, che la definisce come quel “Porre l’attenzione in un modo particolare, intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.
La velocità e le distrazioni della vita quotidiana non ci permettono di vivere il momento presente, la Mindfulness è una tecnica rivalutata da ricerche scientifiche che promuove un benessere fisico e psicologico, sempre più nota tra scienziati, ricercatori e clinici. Davvero una meditazione può avere capacità così reali? La Mindfulness, di chiara origine buddista, ha una metodologia scientifica, non è una pratica trascendentale o un insieme di attività esoteriche.
Ogni appuntamento sarà introdotto da un brevissimo momento teorico e sarà poi seguito da momenti di meditazione o riflessione consapevole sul sé sulla idea che abbiamo di noi nel presente. Come rompere i giudizi limitanti, come riconoscersi e riconoscere il proprio corpo, pensiero, emozioni... Verrà data la possibilità di semplici attività da svolgere durante la settimana volte al riconoscimento di sé e a una maggiore conoscenza di sé.
Cuscini / lettini e un’aula isolata da rumori.
Da un minimo di 6 a un massimo di 15 partecipanti.
Due concetti base sono anche la finalità del corso:
A) La concentrazione, cioè la mente si allena a concentrare l’attenzione nel momento presente, senza l'interferenza dei pensieri passati e/o futuri.
B) La maggiore consapevolezza orienta uno sguardo reale, puntuale, ma non giudicante, sopra ogni cosa si faccia, si dica, si pensi nel presente.
Così facendo si acquista un maggior livello di concentrazione, si riducono i pensieri automatici negativi e si riduce conseguentemente l’ansia e lo stress.
Tutto ciò viene poi finalizzato a una maggiore consapevolezza e catalizzazione di un maggior bene verso noi stessi.
Il performance coaching è essenzialmente un prodotto che riguarda lo sviluppo personale. Presuppone che le persone siano responsabili dello sviluppo delle proprie capacità e potenzialità. Il suo insegnamento comprende idee, tecniche e strumenti destinati ad alimentare tutti i processi che contribuiscono all'evoluzione umana. Per migliaia di anni l'uomo ha riconosciuto l'importanza di prendersi cura di se stesso per sviluppare le proprie capacità.
In breve, un coach aiuta altre persone a raggiungere il loro pieno potenziale. Incoraggia i suoi coachee ad accettare le loro responsabilità, a fare scelte che li porteranno a livelli più alti di realizzazione e a fissare obiettivi S.M.A.R.T. (specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e definiti nel tempo). Un coach può operare solo se il suo cliente è interamente cosciente e responsabile, in una parola CONSAPEVOLE, di fare i cambiamenti necessari alla sua evoluzione personale.
Fondamentalmente il cliente aggiungerà valore alla sua vita fornendogli le idee, la guida e la motivazione di cui ha bisogno per fare una transizione positiva. Può trattarsi del raggiungimento di un particolare obiettivo, l'attraversamento di una fase personale, o l'imparare a gestire eventi e ricordi traumatici, o cattive relazioni ed emozioni dannose.
Il processo di Coaching può svilupparsi tramite:
SESSIONI INDIVIDUALI: l'obiettivo è quello di aiutare un singolo coachee a raggiungere un certo obiettivo o a risolvere un problema particolare. I metodi più comuni di coaching individuale sono faccia a faccia, per telefono o in videoconferenza. In termini di modalità da prediligere è comunque quello del faccia a faccia, dove la relazione personale viene facilitata.
SESSIONI COLLETTIVE: è possibile anche offrire un pacchetto di coaching formativo sulle tematiche fondamentali del Coaching, oppure, supportare un gruppo di Coachee per risolvere un problema affrontato da un gruppo di persone. Questo impegno potrebbe durare un certo numero di settimane, mesi o anche un anno.
IN PARTICOLARE: Family Coaching – Identità del femminile – Identità e sogni dell’adolescenza (metodo TDC) - Consapevolezza identitaria e definizione degli obbiettivi dell’età adulta – Coaching nello sviluppo spirituale - Specialista della lettura dei disegni infantili e adolescenziali.
Dopo la prima sessione di presentazione ogni appuntamento sarò introdotto da una brevissima presentazione di quanto affrontato, dalla presentazione degli obiettivi intrapresi e successivamente il Coach offrirà un profondo Feedback-consapevole che determinerà come procedere fino al prossimo appuntamento.
Un’aula isolata da rumori, vari fogli di carta ed eventualmente matite colorate.
Incontri personali di circa un'ora
Nel caso di sessioni collettive un minimo di 6 a un massimo di 15 partecipanti.
Il raggiungimento degli obbiettivi che il coachee si è dato nel corso delle sedute. Sommariamente potremmo riassumere la finalità delle sessioni di Coaching come il raggiungimento di un maggior benessere personale.
"Leggere" i disegni dei bambini e degli adolescenti (e talvolta, perché no, anche degli adulti), ci dà la possibilità di entrare direttamente nella sfera emotiva del coachee, scavalcando la parte dell'elaborazione razionale: spesso volte è proprio arrivare direttamente al centro emotivo, esistenziale, del sentire umano.
Per il bambino / adolescente il disegnare rientra sempre all’interno di una attività ludica. È però altrettanto vero che il bambino / adolescente disegnando comunica sia le sue emozioni, sia il suo carattere, questo perché giocando il bambino, attraverso il disegno, manifesterà da una parte ciò che di più stabile c’è in lui (appunto il carattere) e d’altra parte ciò che è invece transitorio: le sue emozioni.
Qui affronteremo il disegno con consegna. Questo prevede quindi una maggiore difficoltà nella possibile lettura perché non è previsto nel disegno tutto l’aspetto ludico o il tema completamente libero.
Occorre che il lettore abbia una metodologia ‘scientifica’ nell’avvicinarsi al disegno e questo ci darà appunto la consapevolezza della lettura del disegno del bambino sapendo andare oltre: le prime impressioni e le nostre proiezioni.
Ecco, quindi, l’importanza di una griglia di valutazione, o indici di lettura. Prima di addentrarci in questa analisi occorre sempre sottolineare che mai possiamo però dimenticarci di leggere il disegno nella sua globalità.
Il disegno deve essere sempre letto in modo globale. Il disegno di un bambino non è mai uno strumento strutturato, e neppure un test statistico. Occorre da una parte saper valutare, prima di tutto il disegno nella sua globalità, e successivamente scendere nell’analisi dei particolari. In seconda battuta il disegno ha bisogno di una cornice. Il lettore deve acquisire dei dati – globali - sulla vita del bambino che possono dare una chiave di lettura ad alcuni aspetti del disegno e - dati - che, a loro volta, possono ricevere una maggiore chiarezza alla luce della comunicazione che bambino / adolescente, attraverso il disegno effettua.
Il disegno potrà essere una comunicazione genuina del mondo interiore:
considero la prima impressione osservando il disegno: che impressione mi fa?
considero gli indici di lettura: divido ad occhio il foglio in quattro parti e vedo se il bambino si è espresso liberamente sull'intero spazio grafico a disposizione; considero le dimensioni dei vari elementi rappresentati e il rapporto fra loro.
considero: distorsioni, esitazioni, cancellature, parti mancanti.
(se ero presente) ho osservato il bambino impugnare il colore/matita, altrimenti posso soltanto considerare a disegno ultimato le linee prevalentemente curve oppure spezzate e la pressione sul foglio.
se il bambino ha colorato il disegno, considero il significato simbolico dei colori utilizzati.
Questa lettura globale del disegno ci può portare ad una comprensione completa della comunicazione attraverso il disegno, con il gioco.
Questa pratica avverrà, su richiesta del coachee, attraverso un seguimento personale. In una sessione di circa un'ora e mai come sessione unica, ma inserita nel contesto di un seguimento più articolato.