Laboratorio di Advanced Design 1A
Laurea Magistrale in Advanced Design dei Prodotti
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
a.a. 2025-2026
Laurea Magistrale in Advanced Design dei Prodotti
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
a.a. 2025-2026
Il modulo intende portare lo studente a elaborare un processo di comprensione di dinamiche, attori, temi, processi che caratterizzano la relazione tra innovazione e advanced design, in modo da orientarlo all'interno del percorso formativo intrapreso. Attraverso lezioni ex-cathedra, seminari, momenti esercitativi verranno affrontati i principali temi che caratterizzano i processi di innovazione contemporanei, nei quali innestare l’azione del design.
Professoressa associata, ICAR/13, Dipartimento di Architettura
Professoressa associata in Design e Docente presso il Corso di laurea magistrale di Advanced Design dei Servizi per l'Ambiente costruito. L'attività didattica proposta è di tipo sperimentale, basata sull'experiential learning, attraverso il lavoro su casi studio concreti ed operativi. Il forte grado di interdisciplinarità proposto si basa su un approccio integrato, confrontandosi costantemente con la realtà e con le sfide locali e globali.
Ambiti prioritari di ricerca sono relativi alla riqualificazione e valorizzazione dell’ambiente costruito attraverso il micro-design urbano, alle strategie di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, all’integrazione tecnologica a scala urbana. Si occupa di progettazione internazionale e progetti competitivi.
Ricercatrice - Designer e Architetto
Laura Succini PhD, è Junior Assistant Professor presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna. La sua ricerca si concentra sul design per l'innovazione responsabile e sugli approcci progettuali e collaborativi per i territori, con attenzione al rapporto con il patrimonio culturale immateriale. È coinvolta, dal 2023, nel progetto PNRR - PE11, “Made in Italy circolare e sostenibile” e project leader di una ricerca che affronta il rapporto tra design, esplorazione spaziale e sostenibilità.
Professoressa a contratto - Architetto
Architetto (Università di Bologna), Dottore di Ricerca in Composizione Architettonica e Urbana ICAR 14 (XXIII° ciclo, DA - Dipartimento di Architettura, UNIBO), Assegnista di Ricerca (DA - Dipartimento di Architettura, UNIBO), Professore a Contratto e Tutor Didattico (università di Bologna).
Principali competenze e ambiti di ricerca: composizione architettura e urbana, progetto architettonico, progetto urbano e del paesaggio.
Professore a contratto
Laureato in Design presso lo IUAV di Venezia nel 2013 con una tesi sperimentale con tema la costruzione di una pelle strutturale per il corpo umano. Nel 2015 comincia il percorso di libera professione che lo vede collaborare con aziende e artigiani sviluppando progetti di design del prodotto e della comunicazione.
Dal 2011 collabora in attività di ricerca e didattica presso l’Università di Bologna, l’Università di San Marino, lo IUAV di Venezia, lo IAAD., l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Consegue nel 2021 il titolo di dottore di ricerca in Architettura e Culture del Progetto presso L’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna presentando una ricerca sperimentale sulla relazione tra il corpo umano e le tecnologie abilitanti ed emergenti dal titolo “Sviluppo di processi di comunicazione aptici tra uomo e macchina”. Dal 2022 è Ricercatore presso l'Università degli Studi della Repubblica di San Marino.
Una particolare attitudine alla manualità e alla sperimentazione sono la base del suo metodo di lavoro.
Ambito:
sistemi e architetture per l'esplorazione spaziale
Thales Alenia Space Italia (TASI) progetta per e nello spazio immaginandolo come nuovo orizzonte dell'umanità, che permetterà anche di costruire una vita migliore e più sostenibile sulla Terra. La forte vocazione all'innovazione di Thales è alimentata da numerose collaborazioni con Università e centri di ricerca italiani. TASI ha esperienza da oltre 50 anni nella costruzione di sistemi di esplorazione e navigazione spaziale. L'azienda collabora con Istituzioni governative come ESA e ASI e enti commerciali come Axiom. Inoltre, è partner dello Spoke 1 – Mics , PE11.
Ambito:
dispositivi di protezione individuale (DPI) e abbigliamento intelligente con tecnologia airbag.
D-Air lab progetta, sviluppa e produce dispositivi dedicati alla protezione e alla sicurezza delle persone, facendo tesoro delle conoscenze sviluppate da Dainese in 50 anni di innovazione nel mondo dello sport, con particolare attenzione alla tecnologia D-air®, l’airbag per la protezione del corpo umano, diffusamente impiegato nel mondo motociclistico. D-Air lab trasferisce questa sofisticata tecnologia ai contesti della vita quotidiana, applicando il concetto di “Vestito Intelligente”.
Ambito:
soluzioni e tecnologie LED personalizzate per illuminazione professionale e grow light (orticoltura/vertical farming), UV LED per sanificazione; servizi EMS e quadri elettrici.
C-LED è l’azienda del Gruppo Cefla specializzata nella progettazione e produzione di applicazioni elettroniche e sistemi di illuminazione su misura: moduli LED, lampade per coltivazione, UV (UVA/UVB/UVC) e illuminatori per diversi settori (refrigerazione, retail, beauty, sorting industriale, illuminazione stradale). Opera sull’intera filiera — dal co-design alla produzione EMS e all’assemblaggio di quadri elettrici — con sede a Imola (BO).
Ambito:
tessuti a maglia jacquard e jersey per la moda; capi tecnici seamless (brand Skinsonik).
Staff Jersey, fondata nel 2006 a Carpi (MO), produce in Italia tessuti uniti e jacquard in diverse finezze con impianto proprietario e parco macchine in costante aggiornamento; impiega fibre naturali, artificiali, sintetiche e hi-tech (es. cotone, lana, lino, seta, cashmere; viscosa, cupro; poliestere, poliammide; argento, carbonio, polipropilene). Con il brand Skinsonik sviluppa capi hi-tech seamless per lo sport con focus su termoregolazione e traspirabilità. È presente a fiere di settore come Milano Unica e opera con rete commerciale internazionale (es. Giappone). Sede: Viale della Meccanica 23/4, Carpi (MO).
Elia Sindoni
Thales Alenia Space Italia
Alberto Piovesan
D-Air lab
Mirco Berti
C-Led
Federico Poletti
Staff Jersey
L’espansione della vita umana sulla terra e nello spazio è motivata da diverse spinte: esplorazione, possibilità, necessità di riparo e difesa, ricerca materie prime preziose, sopravvivenza, profitto, curiosità caratteristica dell’homo sapiens, etc..
Gli ambienti estremi e le condizioni estreme sfidano le nostre prestazioni ma soprattutto ci costringono a dilatare lo spettro di opportunità e tecnologie, a copiare ed emulare forme e opportunità bioniche, a minimizzare gli impatti e gli sprechi, a studiare le reazioni nostre e degli altri esseri viventi sottoposti a tali sforzi estremi, a confrontarsi con mutamenti del corpo imprevisti e cambiamenti sensoriali inaspettati.
Tema del laboratorio
Lavorare in condizioni ed ambienti estremi si porta con sé non solo difficoltà fisiche ma anche psicologiche, diminuisce la performance delle azioni da svolgere, mette alla prova le relazioni tra corpo umano e ambiente, cambia la percezione sensoriale.
Questi ambienti hanno diverse caratteristiche comuni come il pericolo costante, la necessità di un sistema di supporto vitale altamente tecnologico, la mancanza di spazio personale o di movimento, l'isolamento, il disagio, l'abbigliamento specifico, impossibilità di fuga agevole, rumore (Roy et al., 2023).
Lo spazio è un ambiente naturalmente ostile. Chi lavora in microgravità, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), trascorre mesi lontano da ogni normalità. La routine quotidiana è fatta di lavoro costante, isolamento e rischi che fanno parte integrante della missione.
In assenza di peso, ogni gesto semplice diventa complesso: muoversi, alimentarsi, riposare. Il corpo e la mente sono sottoposti a fattori di stress continui: dalla perdita di riferimenti spaziali al senso di vulnerabilità, dalla monotonia alla fatica. Ogni condizione richiede adattamento.
Eppure, lo spazio rappresenta anche possibilità. È un laboratorio unico dove ricercatori, scienziati e futuri professionisti possono sperimentano nuove tecnologie, nuovi modi di lavorare, nuovi sistemi produttivi, ecc.
In microgravità, l’estremo non è eccezione: è la condizione di base, che obbliga l’essere umano ad adattarsi a creare nuove relazioni con la'mbiente circostante e con le azioni che il suo corpo deve svolgere per lavorare.
Nell'acqua esistono professioni insolite. Chi lavora in superficie non ha riparo e punti di riferimento. Isolato da ogni contesto si trova lontano perfino da virus e batteri. Chi lavora in profondità deve muoversi come un pesce, ma il corpo umano è lento, impacciato. La pressione dell’acqua è schiacciante, il tempo a disposizione è sempre troppo breve.
Progettare per questi ambienti significa confrontarsi con un mondo che respinge. È un contesto ostile, che mette alla prova ogni scelta tecnica, ogni materiale, ogni gesto.
Eppure, per gli esseri umani, l’acqua è vita. È ciò che disseta, che irriga, che trasforma il cibo in nutrimento.
L’acqua è anche connessione. Una via di comunicazione tra comunità lontane: in superficie, con navi e imbarcazioni; sotto il livello del mare, con cavi, tunnel, esplorazioni.
E l’acqua è energia. Una risorsa potente, da cui estrarre elettricità per alimentare città, industrie, sogni.
Le professioni terrestri sono tra le più varie e complesse.
Diventano estreme quando alcune condizioni si inaspriscono: temperature roventi nel deserto, oscurità in situazioni di pericolo, altitudini vertiginose o profondità abissali.
A volte si tratta di mestieri comuni che, improvvisamente, diventano straordinari.
Basta che cambi uno dei fattori ambientali: una frana, un incendio, una tempesta. E ciò che era routine si trasforma in sfida.
Altre volte, invece, si svolgono in luoghi dove l’estremo è la norma. Spazi contaminati, saturi di polveri sottili, oppressi da un caldo costante, da rumori assordanti, da pericoli invisibili oppure ambienti per loro natura estremi come l’Antartico.
L’ambiente terrestre, pur essendo il nostro habitat naturale, può diventare ostile o noi lo percepiamo ostile perché ha caratteristiche eccezionali.
E chi lavora in questi contesti deve adattarsi, proteggersi, inventare soluzioni. Perché ogni gesto, ogni strumento, ogni decisione può fare la differenza.
Le attività di sperimentazione progettuale e di ricerca-azione saranno svolte in partnership con il progetto 1.10 Beyond the Space Life. Digital Living Lab for Human life in space, inserito all’interno dello Spoke 1 “Design Digitale Avanzato: tecnologie, processi e strumenti”, linea di ricerca del progetto MICS (Made in Italy Circolare e Sostenibile), finanziato dall'Unione Europea – NextGenerationEU (PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA (PNRR) - MISSIONE 4 COMPONENTE 2, INVESTIMENTO 1.3 – D.D. 1551.11-10-2022, PE00000004).