R50 Simbiosi

L’opera Simbiosi (realizzata in collaborazione con Lorenzo Scalera) è una performance che prevede l’interazione con il pubblico. Un robot dipinge con un colore monocromatico, ad acquerello. La “mano” del robot non è autonoma, bensì guidata dallo sguardo della persona che accetta di interagire con il robot. In pratica, il robot traccia segni sul foglio imitando i movimenti degli occhi della persona misurati in tempo reale attraverso un eye-tracker.

Si realizza perciò una simbiosi tra macchina e uomo. La performance diviene metafora dell’innesto della tecnologia nella dimensione umana. Evidenza come il progresso muta ogni aspetto della vita, da quello percettivo, a quello esistenziale, fino a quello artistico. Il fatto che le opere realizzate posseggano un’estetica incompiuta e naïve è solo la riprova che il futuro è imperfetto. Per contro, l’intera performance è divertente; la sua “leggerezza” oscura la riflessione globale. E anche questo aspetto di spensieratezza, fatto di sorrisi, prove e curiosità, vuole mettere in scena il flusso della vita durante il quale, fortunatamente, poche volte ci si chiede dove si sta andando. In ogni caso, è nella natura dell’uomo perdere contatto dalla natura.

L'opera è stata inspirata da un'esigenza concreta, quella di permettere a pazienti tetraplegici di dipingere malgrado siano privi del controllo motorio degli arti. Vedi racconto seguente.

R50 Simbiosi.pdf