Deruta



DERUTA

IERI E OGGI



Le origini del paese in cui viviamo, Deruta, rimangono in parte oscure. Lo storico Felice Ciatti ipotizza che la città sia stata fondata dai Perugini in fuga in seguito all'incendio di Perugia (41-40 a. C.) Secondo lui infatti il toponimo deriverebbe dal latino diruo ("distruggere"), da cui Diruta ("distrutta") .Tuttavia Flavio Biondo, storico e umanista italiano del Rinascimento, contesta tale ipotesi affermando che questo nome non compare nel catasto della città, prima del XVII secolo.











Numerose sono le testimonianze di una presenza abitativa in epoca romana, tutte confermate da resti architettonici caratteristici, come capitelli, anfore ed epigrafi, ancora oggi visibili nell'atrio del Municipio. Dal ritrovamento di un frammento di lastra decorativa del VII secolo, si può risalire alla presenza di un borgo fiorente ed operativo già nell'Alto Medioevo.












Durante la Guerra del Sale (1450), Deruta, dopo essersi schierata contro il Papa, consegnò addirittura le chiavi del paese a Pier Luigi Farnese, capitano di ventura al soldo papale, ma, nonostante ciò, subì saccheggi e devastazioni. L'assoggettamento di Perugia alla Chiesa, portò alla cittadina anche un lungo periodo di pace. È proprio in questi anni, che si ebbe il massimo sviluppo della lavorazione della maiolica artistica, attività che, nel corso dei secoli, ha fatto conoscere Deruta nel mondo.

Per avere le idee un po’ più chiare

sulla situazione economica derutese ci siamo rivolti a Maria Cristina Canuti, assessore alle politiche sociali del Comune, la quale ci ha detto che la crisi economica, caratterizzante questi ultimi anni, è stata molto pesante. Dal 2007 in poi, il mercato più importante, quello americano, ha fatto registrare un notevole calo di acquisti nel settore delle ceramiche. La crisi si è aggravata anche per la diminuzione delle presenze turistiche in Umbria, ma i ceramisti di Deruta non sono nuovi a periodi difficili. Dopo gli affari d’oro degli accordi con la Perugina, negli anni ’70 – ’80 cambiarono i gusti del pubblico e il mercato preferì rivolgersi a una produzione fatta in serie e meno costosa. Allora la crisi si superò producendo mattonelle e complementi d’arredo diversi.

La situazione attuale dell’artigianato locale non è in difficoltà, solo a causa della diminuzione di acquirenti, ma anche per il fatto che non tutte le aziende sono state in grado di cercare un’altra rete commerciale e solo le più grandi, oggi, possono permettersi di partecipare alle grandi fiere che fanno incontrare venditori e buyers.

Dalla fine del 2017 ci sono stati molti segnali di ripresa, in particolare per quegli artigiani che hanno saputo innovare e adeguare la ceramica tradizionale allo stile attuale sia nei motivi decorativi sia iniziando processi di produzione originale come, per esempio, gli arredamenti (tavoli e cucine) di pietra lavica siciliana.

Ma oggi è diventato fondamentale fare sistema, cioè collaborare fra artigiani e istituzioni. Il Comune di Deruta sta lavorando con la Regione per promuovere il circuito delle Città della Ceramica. L’obiettivo è di valorizzare la tradizione del territorio e il paese di Deruta sarà sempre famoso, nel mondo, per le sue peculiari ceramiche che i nostri antenati producono dal 1200.























LA NOSTRA INTERVISTA