Grazie all'applicazione Aurasma siamo riusciti a creare e ad aggiungere contenuti virtuali alla realtà per andare alla scoperta del percorso dell'evoluzione umana. Se vuoi seguire il nostro itinerario, consulta i link e i trigger che seguono. Cosa sia un link è noto a tutti, mentre specifichiamo che i trigger sono delle immagini "sensibili" che provocano l'attivarsi della realtà aumentata vista da dispositivi mobili. Per navigare tra i contenuti aumentati – chiamati auree – avvia l'applicazione Aurasma, usa i trigger presenti in questa pagina oppure vai alla pagina OPUSCOLO/takeawey per avviare le auree da cartaceo.
1. Scaricare e installare l’app Aurasma da Play Store o dall'App Store
2. Registrarsi cliccando “sign up” e inserendo email e password
3. Selezionare il canale "Progetto3d" e cliccare "following"
4. Premere il pulsante “inquadra” in basso e centrare le immagini/trigger presenti sulla pagina DERUTA+evolution/AR – disponibili anche sull'OPUSCOLO/takeaway da stampare –fino a che non si apre il collegamento con la relativa aura che permette di usufruire di contenuti aggiuntivi.
Per affrontare l'importante argomento scientifico, oltre alla realtà aumentata abbiamo utilizzato il coding, creando delle animazioni con Scratch e anche l'applicazione online Tiki-Toki per creare una linea del tempo. Buona esplorazione a tutti.
Da circa quattro miliardi di anni sulla Terra sono comparse e si sono diversificate ed evolute milioni di specie di organismi (linea del tempo "L'evoluzione dei viventi"). I viventi si sono trasformati, a partire da forme semplici, verso forme più complesse. Questa idea si è fatta strada solo circa 150 anni fa grazie alla teoria del naturalista inglese Charles Darwin che è riuscito a spiegare attraverso quali meccanismi le specie viventi si evolvano nel tempo adattandosi all’ambiente e si trasformino generando a lungo andare, specie diverse. Anche l’uomo è il risultato di un processo evolutivo durato milioni di anni. La specie umana appartiene all’ordine dei primati. I primati più antichi erano probabilmente piccoli mammiferi arboricoli comparsi prima di 65 milioni di anni fa, quando i dinosauri dominavano ancora il pianeta. Fanno parte di quest’ordine oltre all’uomo, i lemuri, le scimmie, le scimmie antropomorfe, tra le quali lo scimpanzé è quello che ci è più simile (99% di DNA identico a quello umano). Il sottoinsieme dell’ordine è la famiglia. Quella a cui appartiene l’uomo moderno, Homo sapiens, è chiamata degli “ominidi” e comprende molte specie fossili estinte nel passato. Per comprendere meglio quando e in che modo i nostri antenati hanno intrapreso il percorso evolutivo che ha condotto fino a noi, il paleoantropologo del CAMS dottor Angelo Barili – nella foto accanto – ha portato in classe i calchi dei teschi di alcuni ominidi e così ci siamo addentrati all’interno dell’intricato cespuglio evolutivo del genere Homo. Da questa attività laboratoriale sono emerse considerazioni come quella che non esistono “razze” umane, che la culla della civiltà è il continente africano, in particolare la Rift Valley, zona in cui è avvenuta l’ominazione, e che il genere Homo da sempre ha migrato verso nuove terre e paesi alla conquista dell’intero pianeta.