RITMO

  1. DEFINIZIONE

La ritmizzazione, o capacità di ritmo, consente di organizzare le sequenze e le successioni dei movimenti. Lo stesso movimento o esercizio può essere eseguito con ritmi differenti in base alla situazione.

Un ritmo può essere:

  • regolare, se è formato da battute che si susseguono a intervalli regolari;

  • irregolare, quando le battute che lo compongono sono divisi da periodi di durata diversa.

Nell'ambito delle scienze motorie esistono inoltre i ritmi:

  • naturale, come nel caso del ritmo cardiaco;

  • soggettivo, che si manifesta quando un soggetto segue istintivamente una propria cadenza;

  • oggettivo, che coinvolge più persone; un esempio può essere quello di un plotone in marcia.

Le attività con un ritmo oggettivo hanno spesso anche un ruolo sociale, perché sono in grado di coinvolgere molte persone in modo praticamente imparziale; si pensi al plotone sopracitato che marcia all'unisono o a un ballo di gruppo.


  1. STRATEGIE DI MIGLIORAMENTO

La creazione di un gruppo che lavori con un ritmo oggettivo è sicuramente un buon metodo di lavoro. Si possono riprodurre delle semplici cadenze esterne o i propri ritmi di camminata e corsa (dopo averne preso coscienza). Si possono eseguire gesti complessi con ritmi diversi da quelli usuali e anche dare sfogo alla personale interpretazione corporea di un brano musicale.


Dott. Daicoro Principi


Bibliografia

Casolo, F. (2002). Lineamenti di teoria e metodologia del movimento umano. Vita e Pensiero.


Fai il test e scopri quanto hai imparato con questo articolo.