EQUILIBRIO

  1. DEFINIZIONE

L'equilibrio è la capacità che ci permette di mantenere una posizione statica o di eseguire un movimento senza cadere, anticipando possibili sbilanciamenti o attuando correzioni motorie di recupero riflesse, automatizzate o volontarie basate sulle informazioni sensoriali ricevute.

Possiamo distinguere tre tipologie di equilibrio:

  • equilibrio statico, che ci consente di mantenere una posizione fissa;

  • equilibrio dinamico, che garantisce stabilità nei movimenti;

  • equilibrio di volo, che fa parte dell'equilibrio dinamico e permette un corretto bilanciamento nelle fasi di volo, come per esempio nei salti.

Più la base d'appoggio sarà ampia, il baricentro sarà basso e la sua proiezione centrata rispetto alla base d'appoggio, più saremo stabili; inoltre, se la base d'appoggio è orientata in direzione di un possibile squilibrio, la risposta ad esso sarà più rapida ed efficiente.


  1. STRATEGIE DI MIGLIORAMENTO

I metodi più semplici per lavorare su questa capacità agiscono sui punti sopraelencati: diminuzione della base d'appoggio (passare da un appoggio bipodalico a uno monopodalico), alzare il baricentro dal suolo (con dei rialzi) e spostare la sua proiezione (utilizzando piccole spinte), squilibrare da angolazione sempre diverse.

Un altro sistema per allenare l'equilibrio può essere quello di precludere la vista: come abbiamo visto, il mantenimento della stabilità si basa sulle risposte alle informazione sensoriali ricevute. Chiudendo gli occhi facciamo a meno del nostro principale sistema informativo e, di conseguenza, non saremo in grado di anticipare i fattori di squilibrio, ma soltanto di correggere uno squilibrio in corso o già avvenuto.


Dott. Daicoro Principi


Bibliografia

Casolo, F. (2002). Lineamenti di teoria e metodologia del movimento umano. Vita e Pensiero.


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