GELATO AL PISTACCHIOe con lo stecco è ancora più buono
Non so se sei d'accordo, ma ci sono certe forme che rendono tutto non solo più bello ma anche molto, molto più buono! Un esempio è il gelato sullo stecco, che senza alcun dubbio batte quello in vaschetta – o il cono, se è per questo... non me ne voglia la sua classicamente agguerrita tifoseria!Però – sì, c'è un "però" – con la vaschetta fai felice un'intera tavolata e, si sa, di gelato al pistacchio (interamente vegetale) non ce n'è mai abbastanza!
Tempo di preparazione: 9 ore (ma 8 sono di attesa)Tempo di raffreddamento: 90 minuti
INGREDIENTI• 160 g di crema di cocco, acquistata come tale oppure ottenuta a partire dal latte di cocco in lattina al naturale (senza additivi), badando di scegliere un latte di cocco con un tenore di grassi pari a 17-19 g per 100 g di prodotto140 g di crema 100% pistacchio30 ml di sciroppo d'acero• 1 cucchiaio di zucchero a velo (in caso non possedessi una gelatiera)• 1 cucchaino di sale iodato fino• granella di pistacchio al naturale quanto basta per guarnireCONSERVAZIONEIl gelato si conserva in congelatore ma tenderà ad indurirsi con il passare del tempo: meglio mangiarlo nel giro di poche ore dalla preparazione. Quando vorrai gustarlo ti basterà farlo stiepidire in frigo per 20-30 minuti oppure a temperatura ambiente per 15-20 prima di procedere con le porzioni.Niente paura, poi, per l'acqua di cocco avanzata dalla preparazione della crema: puoi conservarla in congelatore, magari all'interno di stampini per il ghiaccio. Usa i cubetti color avorio per arricchire i tuoi mocktail (un abbinamento che mi piace molto te lo lascio qui: due o tre cubetti di acqua di cocco, 1 parte di succo di mela ed 1 parte di acqua tonica, foglie di menta e scorza di limone). Non ti convince? Prova a frullare i cubetti in un frullatore potente di modo da ottenerne una rinfrescante granita e aggiungi radice di zenzero fresco grattugiata prima di gustarla: sentirai che meraviglia!QUANTO MANGIARNE, SECONDO PORZIONI E FREQUENZE STANDARDIl gelato fa parte di quelli che sono chiamati alimenti voluttuari, per i quali non è consigliato un consumo più frequente di una scelta occasionale delle dimensioni di una coppetta (circa 100 g). Può, tuttavia, far parte a pieno titolo di un'alimentazione sana e bilanciata alternandolo con le altre proposte che prevedi per i tuoi spuntini o, anche, come delizioso finepasto. Ti consiglio però di non sceglierlo come unico alimento per i pasti princiali: essendo poco saziante difficilmente sostituirà un intero pranzo!
PROCEDIMENTODirei di iniziare dalla crema di cocco che puoi acquistare come tale in negozi specializzati, ma anche autoprodurre. In quest'ultimo caso non sarà difficile ricavarla a partire dal latte del frutto della palma da cocco venduto in lattina. Mi raccomando di prestare attenzione a scegliere il latte di cocco "giusto": quelli venduti in cartone spesso non possiedono un tenore di grassi abbastanza elevato e sono proprio i grassi ad essere fondamentali per la buona riuscita della crema.Ma torniamo a noi: per ottenere la tua crema di cocco ti basterà far riposare in frigo per una notte (o più) il latte e aspettare che si separi la parte acquosa (che resterà sul fondo) da quella ad elevato tenore di lipidi (che affiorerà in superficie). Preleva quest'ultima con un cucchiaio facendo attenzione a non mescolarla nuovamente con la fase liquida della soluzione e trasferiscila nella caraffa di un mixer – meglio se hai riposto anche questa in frigorifero per almeno 1 o 2 ore! Per ottenere il quantitativo di crema di cocco previsto dalla ricetta occorreranno diverse lattine di latte di cocco: di solito me la cavo con due o tre, ma dipende molto dalla marca che sceglierai di utilizzare.A questo punto ti si parano davanti due alternative: o sfoderi la gelatiera (o l'accessorio dell'impastatrice che avevi custodito gelosamente per momenti come questo), oppure prepari una vaschetta che successivamente andrai a riporre in freezer.🍨GELATIERA: NON TI CHIEDERAI PIÙ PERCHÉ L'HAI ACQUISTATA🍨Puoi aggiungere nella caraffa refrigerata in cui hai riposto la crema di cocco la crema di pistacchio, lo sciroppo d'acero ed il sale: sarà importante lavorare il tutto in velocità di modo da non far scaldare troppo gli ingredienti. Aziona quindi le lame del mixer per amalgamare il composto fino a rendelo liscio ed omogeneo. Sarà a questo punto che potrai trasformarlo in gelato seguendo le istruzioni della tua gelatiera e controllando, di tanto in tanto, che raggiunga la consistenza desiderata. Prima di servire potrai guarnire il tuo gelato al pistacchio con della granella e farlo rassodare in congelatore all'interno di una vaschetta.🍨IL CARO VECCHIO FREEZER, E PASSA LA PAURA🍨Qualora non avessi una gelatiera a tua disposizone potrai montare con delle fruste elettriche la crema di cocco aggiungendo lo zucchero a velo setacciato fino ad ottenere un composto spumoso. A parte, invece, amalgama la crema di frutta secca, lo sciroppo d'acero ed il sale fino: ottenuta una mistura omogenea, potrai aggiungerla in due o tre volte alla crema di cocco badando a non smontarla: meglio incorporarla dal basso verso l'alto. Arrivati a questo punto ti basterà riempire la vaschetta che avrai scelto per la conservazione in congelatore alternando, se lo desideri, una parte di composto e una spolverata di granella e procedendo fino a terminare gli ingredienti. L'ultimo strato sarà riservato proprio alla granella di pistacchio, che conferirà croccantezza ed un aspetto davvero appetitoso al tuo gelato.***Per completare l'opera non resta che riporre il tutto in congelatore per lasciarlo rassodare: dovrebbero bastare 1-2 ore in caso tu abbia seguito il procedimento con la gelatiera o 5-6 ore qualora non possedessi questo elettrodomestico, ma puoi lasciarlo in freezer anche oltre prima di porzionarlo e servirlo!
LA CURIOSITÀIl gelato "classico" – quello ottenuto da ingredienti di origine animale, per intenderci – è un alimento che sfida le caratteristiche fisiche della panna. Nei primissimi esperimenti che hanno fatto la storia della pasticceria ci volle dell'ingenuità chimica per poterne gustare l'originale cremosità, anche a temperature così basse.L'aggiunta di zucchero tra gli ingredienti del gelato rende infatti la panna più soffice, ma ne abbassa il punto di congelamento e quindi la crema dolcificata ghiaccia a temperature inferiori di quella dell'acqua. Questo inconveniente lascia il composto liquido se a contatto con del ghiaccio o della neve, che venivano abitualmente impiegati in tempi antichi per ottenere questo dolce freschissimo. Come risolvere? Aggiungendo del sale al ghiaccio utilizzato per raffreddare il composto: questo si dissove nel nevischio e ne abbassa il punto di congelamento, riducendone la temperatura abbastanza da congelare la panna zuccherata e permettere ai gelatai dei tempi andati di sperimentare ricette con tuorli d'uovo e gusti variegati, da quelli che ancora oggi troviamo comunemente nel banco delle gelaterie moderne (come caramello, cioccolato e frutta secca), ma anche abbinamenti tra i più curiosi ed improbabili (come tè e pane di segale)! Interessante, vero?

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