I Vasi Antropomorfi in ceramica che raffigurano teste di moro traggono origine da un'antica leggenda Siciliana. Intorno all'anno 1000 nel quartiere arabo Kalsa di Palermo una bellissima fanciulla si innamoro di un Moro che la corteggiava arditamente. Scoperto che l'amante in terra natia aveva moglie e figli e quindi l'avrebbe presto abbandonata, la giovane non esitò a vendicarsi uccidendolo nel sonno. Decise inoltre che il volto di quel giovane, a lei eppur caro, sarebbe dovuto rimanere al suo fianco per sempre, perciò senza esitazione alcuna tagliò la testa del giovane creando con essa un oggetto simile a un vaso, e vi pose all’interno un germoglio di basilico
PERSEO E MEDUSA - maioliche cm 28
HYBLA
Divinità dei Siculi (forse mutuata dai Sicani) identificata con la Grande Madre, divinità della terra, della fertilità e delle messi, venerata dal popolo dei monti Iblei come signora della primavera e degli inferi e successivamente assimilata a Ecate, e alla coppia Demetra-Kore . Data l’importanza dell'apicoltura e la fama del miele ibleo, fu appellata signora delle api, alle quali gli Iblei collegavano un riferimento all’aldilà suggerito dalle necropoli locali che ricordano immensi alveari. Si suppone che Iblea sia il diminutivo della divinità asiatica occidentale Cibele, il cui culto probabilmente fu portato in Sicilia da una migrazione di agricoltori anatolici .
Ingobbio su terracotta cristallizzato h 22 cm