Introduzione alla problematica:

Le forti mareggiate e le piogge torrenziali di questo periodo hanno riaperto l'annosa questione sul rischio erosione e alluvione che caratterizza l'area terminale del fiume Noce, uno dei fiumi più importanti dell'Alto Tirreno, infatti con i suoi 413 kmq è il secondo corso d’acqua per dimensioni di bacino dopo il Lao.

La storia in breve...

Nel passato l'ecosistema era perfettamente in equilibrio. Questa situazione entra in crisi negli anni Ottanta quando vennero operati degli interventi nel tratto terminale del fiume con il posizionamento di venti briglie che ne hanno modificato il corso, in quanto interrompono il trasporto solido fluviale determinando l'arretramento della foce che è stata stimata in 130 metri dal 1985 al 2001, mentre i sedimenti si sono accumulati lungo l'alveo. In particolare questo fenomeno è stato osservato nel tratto terminale del fiume nella piana di Castrocucco (Maratea), dove l'alveo è cresciuto di oltre tre metri di quota. Gli effetti di queste trasformazioni sono sotto gli occhi di tutti per il rischio erosione e alluvione che mettono a dura prova parte dell'abitato di Tortora Marina.


Possibili soluzioni:

Partendo dalla valutazione del rischio idrogeologico sono stati portati avanti interventi progettuali per cercare di ripristinare l'equilibrio, riportando gradualmente i profili originari del fiume ed uscire così dal rischio.

Soltanto una parte di questi interventi è stata ad oggi realizzata, infatti lo scenario che è apparso ai nostri occhi nei giorni scorsi non è stato affatto rassicurante.