Progetto

INFORMAZIONI SUL PROGETTO

TITOLO: Piano di sviluppo della banda ultra larga nella regione del Veneto

SOGGETTO PROGRAMMATORE: Regione del Veneto

REALIZZATORE: Open Fiber S.p.A.

ATTUATORE: infrastrutture e telecomunicazioni per l'Italia S.p.A.

BENEFICIARIO: dgscerp_divisione i - affari generali. banda larga ed ultralarga. vigilanza e controllo. recupero crediti. comitato media e minori

DATA INIZIO: 27/05/2016

DATA FINE: 31/03/2021

STATO DEL PROGETTO: IN CORSO

COSTO TOTALE: 4.000.000,00 €

PROGETTO FINANZIATO DA: POR FESR VENETO

descrizione

In data 30 settembre 2017, la Regione Veneto, ha avviato ufficialmente il Piano di Sviluppo della Banda Ultra Larga, finanziato dall’Unione Europea, dalla Regione stessa e dal Fondo di rotazione del Governo nazionale, per un totale di 40 milioni di euro.

Tramite questo progetto si vuole ridurre il divario tra i comuni ed eliminare le aree bianche, ossia quei territori in cui non è presente la Banda Ultra Larga, per garantire a tutti una miglior connessione. Non sono previsti investimenti da parte di privati, perché per loro non è vantaggioso investire in queste zone. L'obiettivo del progetto è dunque quello di portare la connessione di almeno 30 mbps a tutti i cittadini dei territori coinvolti e i 100 mbps ad almeno il 70% della popolazione.

Con questa iniziativa, appartenente all'Agenda Digitale Italia, si può far fronte al problema sempre più incombente del digital divide, ossia il divario tra coloro che hanno e non hanno accesso ad internet.

Il progetto fa parte di un piano di interventi a livello nazionale per lo sviluppo della Banda Ultra Larga, il cui scopo è raggiungere tutte quelle zone che sono sprovviste di connessione stabile e dove gli enti privati non hanno interesse a investire.

avanzamento

In Veneto il progetto è iniziato il 30/09/2017; la sua fine sarebbe dovuta essere il 30/09/2021, ma ad oggi non sono ancora arrivati a coprire tutte le aree bianche.

In questo progetto sono stati coinvolti 118 comuni veneti, tra i quali ne abbiamo scelto 5 della provincia di Treviso. Questi sono: Casale sul Sile, Zero Branco, Villorba, Quinto di Treviso e Silea.

risultati

L’intervento ha avuto alcuni risultati positivi e, tutto sommato, è stato utile nei comuni dove è stato ultimato, anche se non sempre i cittadini hanno già riscontrato una connessione migliore.

Per monitorare i risultati del progetto, abbiamo chiesto ai sindaci di diffondere il nostro sondaggio alle famiglie. Abbiamo ricevuto risposte significative dai comuni di Silea e Casale. Dall'analisi dei dati ottenuti, possiamo dire che a Casale sul Sile, circa il 50% della popolazione intervistata, lamenta ancora perdite di connessione e rallentamenti.

A Villorba, così come in altri comuni, il progetto deve ancora terminare, e permane la speranza che ciò possa apportare dei cambiamenti positivi.

I comuni analizzati sono una esemplificazione dello stato di avanzamento del progetto a livello regionale. Il progetto esaminato infatti fa parte di un più ampio piano di sviluppo della banda ultra larga in Veneto che riguarderà tutti i comuni della regione e che a seguito della delibera della giunta regionale n.1883 del 29/12/2020 interessa operativamente 579 comuni.

https://www.regione.veneto.it/web/informatica-e-e-government/dettaglio-news?articleId=3178345

punti di debolezza

Ogni comune da noi monitorato ha riscontrato difficoltà diverse: i lavori a Casale sul Sile hanno avuto un ritardo di due anni anche a causa del Covid; a Villorba, a causa di fattori esterni, si è verificato un rallentamento di 10 mesi. Silea invece ha dovuto abbandonare il programma, perché un ente privato interessato al progetto ha fatto decadere la qualifica di "area bianca" e perciò il comune non poteva più essere destinatario del progetto regionale; l'ente privato ha poi avuto difficoltà legali e quindi il comune si è trovato in una specie di "terra di nessuno": escluso dal progetto e senza operatore interessato; recentemente un’altra società privata si è mostrata interessata e ha da poco iniziato ad operare.

punti di forza

A causa della pandemia globale da Covid-19, la necessità di una connessione ad internet è diventata sempre più urgente. Abbiamo quindi ritenuto che il progetto di monitoraggio potesse essere utile a tutti i cittadini per continuare a “frequentare” la scuola o lavorare da casa. DaD e smart working sono diventati parte integrante delle nostre vite, e grazie a questo progetto sarà agevolata la velocità di trasmissione dati, e quindi l’efficienza per il lavoro da svolgere.

La riduzione delle aree bianche contribuisce a ridurre il digital divide. Parte delle famiglie interessate può già contare sulla fibra ottica grazie al progetto stesso, mentre altri utenti miglioreranno la qualità della connessione nei prossimi mesi.

Inoltre, il progetto è coerente con il piano di sviluppo della BUL a livello nazionale.

rischi

La diffusione di nuove tecnologie come il 5G potrebbero rendere obsoleta l'efficacia di questo progetto; ma soprattutto i problemi burocratici (come avvenuto per il comune di Silea) possono rallentare l'attuazione del progetto. La cittadinanza dovrebbe essere informata maggiormente sullo stato di attuazione del progetto per poter agire in modo più veloce quando dovrà scegliere l'operatore privato con cui stipulare il contratto.

soluzioni e idee

Il 5G potrebbe essere un concorrente o un alleato. Infatti uno dei possibili sviluppi di questo progetto potrebbe essere quello di estenderlo alle nuove tecnologie come il 5G, per rendere la connessione sempre più veloce e all'avanguardia.

Un'altra idea, per rendere i cittadini più consapevoli delle innovazioni che interessano il loro comune, sarebbe quella di pubblicizzare maggiormente il progetto. Infatti, dal nostro sondaggio, risulta che solo poco più della metà delle famiglie è a conoscenza del progetto e, conseguentemente, l'attività delle Amministrazioni comunali e della Regione non viene adeguatamente compresa.