Perché CLIL?

Perchè CLIL? e E-CLIL?

Affidiamo la risposta alle nostre mentor Daniella Cuccurullo e Letizia Cinganotto , in un estratto dall' articolo in http://bricks.maieutiche.economia.unitn.it/2017/06/06/una-comunita-di-pratiche-clil-5000-docenti-al-lavoro-sul-clil/

"La metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) è ritenuta dalla Commissione Europea un motore per il rinnovamento e il miglioramento dei sistemi di istruzione e formazione. Si tratta di un approccio innovativo e rivoluzionario, che impatta in generale il modo di fare scuola e coinvolge tutti gli stakeholder della comunità educante. I reali protagonisti sono però gli studenti, posti al centro del processo di insegnamento/apprendimento e resi pienamente consapevoli delle loro scelte educative.

Pertanto la metodologia CLIL si avvale di una serie di strategie didattiche dinamiche e interattive come il PBL (Project-Based Learning), il TBL (Task-Based Learning), i lavori di gruppo, le attività laboratoriali, le simulazioni, i role-play ecc.

Sullo sfondo della metodologia CLIL, le 4C di Do Coyle: Communication (il CLIL presuppone la comunicazione e l’interazione nella lingua straniera); Cognition (attraverso il CLIL si attivano una serie di abilità cognitive, dalle più semplici – Lower Order Thinking Skills, alle più complesse – Higher Order Thinking Skills); Content (l’approccio CLIL consiste nel veicolare contenuti disciplinari in lingua straniera); Culture (lo sfondo culturale e multiculturale è sempre presente nelle attività CLIL).

In Europa la metodologia CLIL si sta sempre più diffondendo tra i vari paesi, come descritto nel Rapporto Eurydice “Key Data on teaching languages at school in Europe” del 2006 e del 2012 e nella recentissima versione del 2017.

In Italia la metodologia CLIL è entrata in vigore a regime dall’a.s. 2012-13, obbligatoriamente in tutti i licei e gli istituti tecnici, in base ai DPR 88 e 89 del 2010. Si tratta di una iniziativa coraggiosa, in quanto il CLIL rappresenta una forte scelta da parte del Ministero dell’Istruzione, confermata dalla Legge 107/2015, che ne raccomanda la sperimentazione a partire dalla scuola primaria [2].

Competenze linguistiche e CLIL sono incluse tra le priorità del Piano Nazionale per la Formazione dei docenti per il triennio 2016-19 e a tal fine, verranno attivate iniziative di formazione sulle competenze linguistiche e sulla metodologia CLIL rivolte a tutti i docenti sia di discipline non linguistiche (DNL), sia di lingue straniere, di ogni ordine e grado di scuola.

Il connubio CLIL e tecnologie per l’apprendimento

Il connubio tra CLIL e tecnologie per l’apprendimento è fortemente raccomandato dalla Commissione Europea, come testimonia il Rapporto del 2014, “Improving the effectiveness of language learning: CLIL and Computer Assisted Language Learning”, che suggerisce l’uso delle learning technologies per rinforzare gli apprendimenti linguistici e l’implementazione del CLIL. I benefici evidenziati dal connubio tra CLIL e ICT si riflettono non solo in un maggiore entusiasmo e una più forte partecipazione da parte degli studenti, ma anche in termini di rinnovamento e miglioramento delle strategie didattiche del docente e in termini di migliori risultati di apprendimento degli studenti.

I nuovi ambienti di apprendimento, l’uso sempre più pervasivo delle tecnologie nelle classi, la diffusione delle Open Educational Resources e dei repository per la didattica innovativa, come nella flipped classroom o nel modello BYOD (Bring Your Own Device) o BYOT (Bring your Own Tool) hanno costretto docenti, ricercatori e educatori a ripensare i modelli didattici tradizionali in generale e a riformulare l’insegnamento delle lingue straniere e del CLIL in particolare.

E’ dunque evidente il forte potenziale che le tecnologie rivestono per l’implementazione della metodologia CLIL [3].

Il Ministero dell’Istruzione in questi anni ha accompagnato la diffusione e implementazione del CLIL nelle scuole italiane, attraverso una serie di progetti e misure di accompagnamento finalizzate a guidare docenti e dirigenti nella scoperta dell’”universo CLIL”.

Uno di questi progetti, promosso nel 2011-12, “E-CLIL per una didattica innovativa”, promosso dalla DG Ordinamenti del MIUR, sotto la supervisione scientifica dell’ispettrice Gisella Langé e di uno degli autori di questo contributo, Letizia Cinganotto, allora docente comandata presso il MIUR, era proprio finalizzato a diffondere l’uso delle tecnologie e della multimedialità per la sperimentazione di moduli CLIL in digitale, con il supporto di una Commissione di esperti, di cui faceva parte l’altra autrice di questo contributo, Daniela Cuccurullo. Gli atti di questo progetto sono contenuti nel numero 18 del Quaderno della Ricerca della Loescher [4]."

Note

  1. Il contributo è stato sviluppato in collaborazione tra le due autrici. Letizia Cinganotto è autrice dei paragrafi 1 e 4; Daniela Cuccurullo è autrice dei paragrafi 2 e 3.
  2. Per una panoramica sull’evoluzione del CLIL in Italia, si veda l’articolo “CLIL in Italy: a general overview”, di Letizia Cinganotto: http://laclil.unisabana.edu.co/index.php/LACLIL/article/view/7177.
  3. Per un approfondimento sulle tecnologie, sulle OER e sulle comunità virtuali per il CLIL, si veda questo articolo di Letizia Cinganotto e Daniela Cuccurullo: http://tewtjournal.webs.com/–New-Folder-3/ARTICLE1(2016-4).pdf
  4. Il Quaderno n.18 è scaricabile a questo link: http://www.laricerca.loescher.it/quaderni/i-quaderni-della-ricerca/i-quaderni-della-ricerca-18.html