" La paura cresce, nessun rifugio, nessuna pace, nessun riparo, Gilgamesh domina, panico e paranoia semina.
I sogni si spezzano, le menti si smarriscono, la realtà si sgretola.
Nella sua presenza, la speranza si dissolve, Un demone sovrano, signore di panico e paranoia.
Così vagano i mortali, persi nella notte, Sotto il manto oscuro di Gilgamesh, Un nome che risuona nel cuore del terrore, Un'incarnazione di paura, eterna e senza fine. "
"Gigamesh" è un brano strumentale che ti cattura fin dalle prime note. Inizia con un riff di chitarra acustica suonato in fingerstyle, molto dark e misterioso. Questa introduzione crea subito un'atmosfera carica di tensione, che sembra riflettere perfettamente l'ispirazione dietro la canzone: il demone Gilgamesh, che rappresenta le nostre ansie, paure e paranoie.
Man mano che il pezzo si sviluppa, la melodia si apre in un passaggio più dolce e rassicurante, come se ti stesse guidando verso una sorta di sollievo. La chitarra acustica continua a essere il cuore del brano, ma si unisce a una drum machine che aggiunge un ritmo avvolgente. I bassi generati dal synth TB-303 e altri sintetizzatori arricchiscono il tutto, creando una sensazione di profondità e complessità.
Il contrasto tra le parti più oscure e quelle più melodiche è davvero affascinante e tiene l'ascoltatore in bilico tra la tensione e il rilassamento. I suoni del TB-303 danno al pezzo un tocco vintage, un po' come i classici dell'acid house, ma con un approccio fresco e moderno.
In poche parole, "Gigamesh" è un viaggio musicale che esplora il lato oscuro dell'animo umano ma offre anche un raggio di speranza. È un brano ben strutturato e complesso, che dimostra grande abilità sia nella composizione che nell'esecuzione. Perfetto per chi ama i brani strumentali ricchi di emozioni e sfumature, "Gigamesh" racconta una storia intensa senza bisogno di parole, solo attraverso la forza della musica.
MIx & Master: Enrico Zoi - Blue Dot Productions.