3. La sostenibilità del progetto: sociale, economica ed ambientale
Il progetto del Parco VERAS ha bisogno di un impulso concreto per la fase di avvio, ma deve affrontare il tema della sostenibilità nel tempo in relazione all’insieme delle iniziative che il progetto stesso individua. Il concetto di sostenibilità come noto è spesso usato con enfasi evitando di definirne i contorni.
Si ritiene fondamentale nel nostro caso sviluppare analiticamente il concetto di sostenibilità nelle tre dimensioni ambientale, economica e sociale.
Sul versante della sostenibilità ambientale un primo passo è stato indicato nel precedente paragrafo Il processo di monitoraggio delle trasformazioni dell’ecosistema in cui si fa riferimento all’impostazione del monitoraggio ambientale.
In particolare, i due assi indicati sono costituiti dal primo che è relativo alla valutazione del tema delle produzioni orticole e delle variazioni prodotte nell’ecosistema locale, mentre il secondo è costituito dalla valutazione dell’impatto dei flussi di energia pulita offerta dall’impianto agro-voltaico sulla struttura insediativa e sui comportamenti soggettivi della comunità locale, costituita prevalentemente da ‘nativi fossili’. Si ritiene che si potranno avviare nuovi processi culturali indotti sia dal generale contesto sociale più sensibile ai problemi delle energie pulite, sia dalle mutate condizioni -non solo economiche- che potranno essere indotte dal nuovo impianto fotovoltaico. C’è qualche probabilità che una nuova condizione identitaria possa maturare insieme alla progressiva consapevolezza che l’energia (quella pulita) costituisca un bene comune per la comunità locale. Peraltro la trasformazione di una area abbandonata da decenni e resa accessibile alla comunità delle persone che abitano e usano l’isola, costituisce un segno evidente di un nuovo impegno della comunità locale per immaginare un futuro di nuovo impegno per la sopravvivenza della stessa e una prospettiva di opportunità di lavoro per i giovani che ancora abitano e vivono nell’isola.
Nel progetto Veras è la dimensione centrale che va affrontata con particolare attenzione. La direzione da seguire è quella di immaginare e progettare attività che siano in grado di generare lavoro stabile per l’area e nell’area, prevedendo anche una limitata disponibilità di piccole unità abitative per i profili professionali che stabilmente si dovranno occupare ad esempio della manutenzione e del controllo, della gestione continua della rete degli orti e dei servizi relativi, del monitoraggio dell’energia prodotta e della promozione dei servizi derivati.
E’ possibile individuare anche qui due assi principali di cui il primo è riferito al tema dell’energia che potrà essere prodotta dall’impianto agro voltaico, mentre il secondo è quello riferito ai prodotti e ai servizi dell’area agroalimentare del progetto.
Sul tema energia pulita prodotta localmente si va nel nostro progetto verso un impianto tra gli 80 e 100 kWh, che supera l’attuale domanda di energia costituita da consumi domestici e artigianali, con la prospettiva della trasformazione degli impianti di riscaldamento a gas oggi presenti nell’isola, verso sistemi a pompa di calore.
Si aprono varie strade di cui la prima è l’utilizzo dei rimborsi della cessione di una quota dell’energia prodotta a GSE (da valutare nella diversa prospettiva della realizzazione di sistemi di accumulo) che possono sommarsi ad altre fonti di attività sviluppabili nell’area.
Si prospetta ad esempio lo sviluppo una serie di servizi a valore aggiunto per il sostegno dei processi di trasformazione degli impianti a gas con pompe di calore in ragione della forte differenza di costo gas-energia elettrica indotto dalla nuova condizione di energia prodotta localmente.
Un segmento di particolare interesse è quello dello sviluppo di sistemi domotici per la gestione intelligente di ogni dispositivo all’interno delle diverse abitazioni e delle attività economiche presenti sull’isola che facilmente possono integrarsi nel processo di transizione culturale che deve accompagnare quella energetica tra anche i membri della CER. Ulteriori servizi a valore aggiunto sono quelli di comunicazione e formazione sul tema della transizione energetica, sia a livello locale che di area estesa con riferimento alla Laguna ma anche al Cavallino e alle altre realtà della laguna.
In questa prospettiva il nuovo quadro normativo (Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 199) muta in modo radicale i limiti precedenti sia per dimensione degli impianti che passano da 200 kWh a 1 megawatt, sia per il superamento della area fisica di una CER che passa da quella della cabina a media-bassa tensione alla cabina primaria, quindi con un riferimento territoriale a scala urbana. Si vengono a creare nuove e forti opportunità per la creazione di nuove CER nel cui scenario l’esperienza della CER Vignole può svolgere un ruolo di riferimento e apripista per altre realtà.
Con questa prospettiva si viene a evidenziare la criticità costituita dalla assoluta assenza nel territorio veneziano di personale tecnico in grado di far fronte alla domanda di specifiche competenze per l’attivazione di altre iniziative simili e per l’istallazione, controllo e gestione di impianti agri-voltaici e fotovoltaici distribuiti sul territorio.
Si pone con evidenza l’opportunità della costituzione di una formazione tecnico professionale a partire dalla esperienza della CER Vignole in partenariato con Aziende presenti sul mercato dell’energia, Università e altre strutture formative del territorio.
Il secondo asse è relativo a tutta l’area agroalimentare.
Al centro della nostra iniziativa ci sono i giovani e i giovanissimi soggetti di iniziative di sensibilizzazione e formazione outdoor sui temi delle relazioni tra territori naturali, cibo sano e salute. Il sistema dei piccoli orti di 50 metri quadri destinati a sostenere progetti di educazione agro- ambientale verso il sistema scolastico del territorio sono la spina dorsale del progetto del Parco Veras nell’isola delle Vignole nella Laguna di Venezia. La progettazione e la realizzazione di una serie di progetti di questa natura verranno proposti alle scuole per la collocazione degli stessi all’interno dei PTOF (progetti triennali dell’offerta formativa). Questa attività prevede l’assegnazione di un orto a una classe o a più classi per una attività di responsabilizzazione verso la cura dell’orto e verso l’uso migliore dei prodotti di ogni micro-appezzamento, dove l’esperienza formativa parte dalla preparazione del terreno fino alla cura e al raccolto del prodotto, e fino alla sua migliore preparazione per il consumo. Questo segmento del progetto del Parco Veras viaggia in parallelo con l’attività di promozione e vendita dei prodotti dell’Isola sotto un Marchio di Qualità (con possibile certificazione) che garantisce i processi di coltivazione naturale. Prodotti che potranno essere anche preparati e consumati nelle strutture di accoglienza indicate nel progetto. Alcuni servizi a valore aggiunto possono essere proposti e comunicati adeguatamente come quelli offerti dai due laboratori previsti, di cui uno in particolare per la trasformazione dei cibi, offerti verso i visitatori e verso le iniziative di formazione, in particolare verso gli istituti tecnici e professionali con iniziative nell’area agroalimentare.
Questa costituisce la terza dimensione del progetto Veras, forse quella di maggiore interesse in ragione del senso e dei contenuti del progetto. Si è partiti con un obiettivo centrale che è quello di contribuire in concreto a sensibilizzare i giovani e i giovanissimi studenti presenti nel sistema scolastico del territorio sulle relazioni territorio-cibo organico -salute-energia pulita, con esperienze pratiche vissute in ambiente outdoor.
Il sistema scolastico è quindi il centro della dimensione sociale, che si articola ulteriormente con l’obiettivo della maturazione comunitaria e solidaristica della piccola Comunità locale che vive e lavora nell’isola con la spinta che la realtà del parco potrà dare alla stessa Comunità.
L’area del Parco Veras è stata per molti decenni un’area impraticabile che il tempo ha trasformato in una vera e propria giungla, ora invece è una struttura di grande bellezza ambientale praticabile e usufruibile liberamente in cui l’impianto agro voltaico costituisce un forte elemento identitario che offre alla comunità dell’isola vantaggi economici (e non solo) molto concreti.
Altro elemento di interesse è costituito da dalle relazioni che possono scaturire verso le altre realtà della laguna veneziana, dove il Parco Agro Ambientale diventa un punto di riferimento per la serie di servizi che può fornire (formativi, laboratoriali, sui temi dell’ambiente e dell’energia). Analogamente per le numerose Associazioni con profilo culturale e sociale presenti nell’area lagunare. L’isola delle Vignole con il Parco Veras e con la CER va a costituire di fatto un volano di promozione della nuova realtà e dei contenuti innovativi che si viene a realizzare con la transizione energetica verso una area carbon free.
Le relazioni tra le tre dimensioni della sostenibilità rendono più evidenti le connessioni reciproche tra alcuni elementi dello schema come, ad esempio, quella tra la realizzazione del Parco e la relazione con sistema formativo del territorio, oppure tra Parco e Comunità energetica CER, o ancora tra la CER e le altre isole della laguna in cui il caso delle Vignole assume un ruolo di buona pratica con effetto trainante verso altre iniziative analoghe.
Altro esempio è quello che mette in evidenza le relazioni tra sviluppo di applicazioni di domotica nella struttura residenziale e produttiva nell’area, e il modello di monitoraggio continuo delle trasformazioni dell’ecosistema locale.
Pongono in evidenza il fattore innovazione all’interno del percorso di transizione energetica.
Lo schema suggerisce le connessioni tra le dimensioni sociale e ambientale con le varie articolazioni del progetto, così come quelle tra dimensione economica e quella ambientale, ad esempio, tra energia pulita e monitoraggio ambientale.