a cura di Michela Masciovecchioconsulente per la parte storica Daniela Rigon

DICONO DI NOI

14 novembre 2022, famiglia in visita all'Aula del Tempo

foto e lettera di ringraziamento

Gentilissima Maestra Michela,

La ringrazio sentitamente per la graditissima cortesia di avermi fatto entrare, per qualche momento, nella cosiddetta "aula del tempo" della scuola Filippo Grimani di Marghera, accompagnato da figlia e nipote: ben tre generazioni erano presenti!


È stata un'indescrivibile emozione questo mio ritorno, settant'anni dopo, proprio nella medesima aula in cui, fatalità, appresi per la prima volta nella vita a leggere, a scrivere e a

far di conto, oltreché a divenire un buon cittadino italiano.


Durante tale visita, con nostalgia e in stile vagamente amarcord-felliniano, il mio pensiero è corso principalmente ai miei MAESTRI, che per me allora rappresentavano, di fatto, " il tutto", ... Ma che tutt'ora continuano a rappresentare, nel mio intimo, un qualcosa che rimarrà per sempre MAGIS, ovvero "grande" (e anche magico/misterioso).


Sì, è stata veramente una cosa grande, per me, il saper leggere il pensiero dell'Umanità, ... il saper contare, soprattutto i molti giorni di vita trascorsi... e il saper infine scrivere, a Lei, mia nuova gentile Maestra dell'aula del tempo, ... e a tutta la Scuola Filippo Grimani di Marghera.

O almeno il tentare in qualche modo di scrivere qualcosa sulla mia particolare riconoscenza per avermi consentito, sia pure per un solo istante, di riprovare l'emozione di ritrovarmi ancora, bambinello (sempre infreddolito e con i pantaloni corti anche in inverno), ... assieme a tutti i miei compagni di scuola di allora.


Mi consola che il mio amato nipotino abbia potuto vedere di persona, sgranando gli occhi per la meraviglia, il suo nonno che (diventato così, di fatto, maestro a sua volta) gli mostrava come da piccino, riuscisse (quasi incredibilmente) a scrivere con penna, pennino, inchiostro e calamaio.


Diligentemente.

Senza fare macchie.

Tranne quella, causata, purtroppo, da un'inevitabile lacrima.


Grazie di nuovo!


Maurizio Piatto.