BBF Afghanistan

Donazioni IBAN - IT94D3608105138298871598879 - Poste Pay

Intestato a Tashrif Ullah Shinwari

Scuola Aperta BBF - BAMBINI E BAMBINE DEL FUTURO

Tashrif Ullah Shinwari, è un giovane afgano, arrivato a Gorizia alla fine del 2016. È un migrante di seconda generazione di rifugiati afgani in Pakistan, vittima della guerra dell'Unione Sovietica in Afghanistan alla fine degli anni '80. Tashrif nella sua infanzia è stato vittima del lavoro minorile perché la sua famiglia doveva sopravvivere. Per sfamare la sua famiglia, ha iniziato a lavorare invece di andare a scuola. All'età di 8 anni operava nel mercato della frutta poi è stato panettiere per il resto della sua vita fino all’arrivo in Italia. Causa le persecuzioni dei talebani decise di trasferirsi, per un suo futuro migliore, in Europa. L'ho conosciuto a Gorizia, al Nazareno dove l'Associazione Tutti Insieme aveva organizzato una scuola di educazione civica allargata. Insieme a Renato Elia si era formato un primo gruppo di studio. Giorno dopo giorno stavamo entrando nel mondo della conoscenza comparata, un mondo dove la paura veniva sostituita dal desiderio di comprendere la realtà del vivere. Dalla biologia alla filosofia e altro erano le materie trattate, proposte attraverso schemi in modo da essere intese anche visivamente. Una volta Tashrif mi ha detto che non aveva mai frequentato una scuola e non aveva la minima idea di come fosse organizzata. Questa sua frase, piena di desiderio, mi ha scioccato. Dato che era analfabeta, dopo le lezioni in classe, veniva nella mia stanza dove continuavamo a ripetere l'alfabeto, gradualmente l'ortografia e la costruzione di una frase. Insegnargli è stata una faticaccia ma grazie alla sua dedizione, lui ha iniziato a parlare italiano più velocemente di me. La sua storia non finisce qui, nella nostra scuola, lo abbiamo orientato artisticamente alla musica, alla pittura, alla scultura, alla poesia e all'azione sociale per una giusta causa come la pulizia della nostra madre terra. Ricordo ancora la bella frase di Renato che diceva che pulire la terra è come pulire la mente. Con questa sua filosofia ci muovevamo nei parchi e in altri luoghi pubblici per le attività di pulizia. Il suo tempo al Nazareno è stato di circa un anno ma la scuola di Nazareno gli ha dato la base per affrontare il suo percorso di vita. Viaggiava e lavorava in tutta Europa, ma quando poteva tornava a trovarmi a casa mia a Trieste, anche io avevo lasciato il Nazareno. Aveva bisogno di discutere con me delle esperienze fatte e della differenza culturale che cominciava a percepire, un percorso di crescita non indifferente. Gradualmente ha costruito un progetto nella sua mente. Voleva che i bambini e le bambine del suo paese avessero la possibilità di frequentare le scuole, che la povertà non li costringesse a subire il pesante carico del lavoro minorile, doveva organizzare, nei paesi sperduti, delle sedi attrezzate dove i piccoli potessero, oltre allo studio, trovare conforto nel cibo e nel gioco, uno spazio famiglia gioioso. La caduta di Kabul nell'agosto 2021, il crollo del sistema bancario, il sistema educativo limitato, l'aumento della povertà e altre questioni sociali hanno spinto Tashrif a raccogliere donazioni dalle persone qui in Italia, in particolare dagli amici e amiche goriziane che prontamente lo hanno sostenuto. Grazie alle offerte, ha costruito tre pompe dell'acqua per tre villaggi di cui beneficiano tutti i paesani. Ha registrato 31 bambini nella scuola dando loro 3.000 afgani mensili e ora i bambini possono andare a scuola. Sta nutrendo 4 famiglie (circa 20 persone) dove i bambini sono orfani, i loro padri sono morti in guerra. Il suo piano futuro è continuare i suoi sforzi nella riabilitazione dell'Afghanistan attraverso l'istruzione. Vuole sradicare la povertà sostenendo l'economia locale ed educando il più possibile i bambini e le bambine in modo che possano essere in grado, da adulti, di costruire un nuovo Afghanistan istruito.

Ismail Ismail 22/03/2022