Un problema comune di Anki è che quando se ne scoprono le potenzialità si tende a utilizzarlo per imparare una moltitudine di dettagli, con il rischio di perdere la visione generale (in altre parole utilizzando un idioma famoso ci si concentra a tal punto sull'albero che si perde di vista il bosco).
Esempio #1: utilizzo anki per imparare posizione, decorso e funzione dei muscoli dell'arto inferiore, e se qualcuno mi chiede qual è la posizione, il decorso o la funzione di un particolare muscolo io saprò rispondere; il problema sorge se qualcuno mi chiede invece "parlami dei muscoli dell'arto inferiore"; in altre parole so tutto di quei muscoli ma non so bene qual è il rapporto tra di essi e come mettere in un discorso tutto quello che ho memorizzato.
Esempio #2: poniamo che io voglia studiare chi è George Washington. Andrò su wikipedia e mi farò le mie domande: quando è vissuto? cos'ha fatto di importante? chi è quest uomo (mostrando l'immagine)? e cosi via. Quindi memorizzerò tutte le informazioni che mi interessano su quest'uomo. Quando però qualcuno mi domanderà parlami di George Washington, senza chiedermi niente in particolare io farò fatica a impostare un discorso perchè nonostante io sappia tutto mi manca una visione generale. Naturalmente questo è un esempio banale e con un argomento cosi semplice è difficile che non sappia rispondere a tale domanda, però il problema è probabile che si ponga per argomenti più vasti e complessi.
Per far fronte a questo problema ci sono essenzialmente tre strategie:
La più semplice ma anche il meno efficace; oltre ad utilizzare anki cerco anche di ripetere in maniera più discorsiva per crearmi dei collegamenti mentali e una visione più complessiva
Faccio lo stesso lavoro all'interno di anki; in aggiunta alle carte più specifiche, creo anche delle carte di cosiddetto "free recall", ovvero di richiamo libero, molto generale e che non richiede una risposta dettagliata e precisa. esempio (riprendo l'esempio #1 che trovate sopra): Q: parlami dei muscoli della gamba A: i muscoli della gamba si suddividono in bla bla, essi servono a bla bla, fanno parte di bla bla, e cosi via
Un terzo metodo, che per semplicità ho deciso di denominare CUS (contextualized unified study) è il più avanzato ma probabilmente anche il più efficace per organizzare le proprie informazioni, è di suddividere gerarchicamente il proprio sapere, utilizzando il tipo di nota "tree diagram" quando le informazioni si suddividono ad albero, e utilizzando invece dei tipi di nota che comprendano molti campi e conseguentemente altrettante carte ma che sul retro di esse forniscano informazioni collegate sullo stesso argomento per contestualizzare ciò che si sta studiando. In tal modo ci eviteremo il fardello di dover continuare a creare delle carte di free recall, dal momento che questo processo verrà automatizzato dai tipi di note modificati.