Wozzeck è un'opera teatrale di Alban Berg basata sugli appunti del Woyzeck di Georg Büchner.
Il Woyzeck è infatti un dramma teatrale incompiuto e frammentario di Georg Büchner. I fogli manoscritti furono stesi dall’autore tra il 1836 e il 1837, ma l’opera non ebbe mai una redazione definitiva e non fu mai messa in scena. Una prima realizzazione teatrale avvenne a Monaco appena nel 1913, e fu possibile solo grazie al riordino e al completamento, seppur occasionale, delle lacune presenti nei numerosi fogli che compongono l’impianto scenico del dramma originale.
Alban Berg assistette ad una messa in scena del “Woyzeck” al Wiener Kammerspiele nel 1914. Impressionato dal dramma nella sua versione teatrale data per la prima volta solo nel 1913, cominciò a lavorare ad una propria trasposizione musicale. Gli unici testi disponibili su cui basare la stesura del libretto si riferivano però alle riedizioni della pubblicazione di E. Franzos del 1879. In particolare, Berg possedeva una edizione “Landau” in 26 scene che di fatto non si discostava di molto dalla stesura della prima edizione. Solo dal 1919 la pubblicazione fatta da Franzos fu oggetto di un saggio critico, da parte del germanista Georg Witkowski64, che ne evidenziò i numerosi errori di trascrizione, tra i quali l’errata copiatura del titolo (in Wozzeck anziché Woyzeck) e l’eccessiva libertà nel completamento delle parti mancanti. Oltre a ciò, nel 1914 fu ritrovato da Hugo Bieber il materiale originale del caso Woyzeck che diede nuova luce sulla vicenda che ispirò Büchner Ottant’anni prima. Berg nel 1920 aveva già affrontato la questione della strutturazione dell’opera e quindi della selezione delle 15 scene e della stesura del libretto che avvenne sulla base dell’edizione “Landau”. A buon punto nella composizione dell’Atto I, nonostante la pubblicazione di nuove edizioni più filologiche e corrette, decise di rimanere ormai fedele alla versione da lui utilizzata per lo studio preparatorio dell’opera, mantenendo per coerenza il titolo erroneo “Wozzeck”, ma cercando di mettere comunque in luce il significato della vicenda e le implicazioni drammaturgiche aggiuntive che traspaiono dalla sintesi di tutti i manoscritti büchneriani, come il tema della denuncia sociale verso il potere nei confronti della povera gente.
Il dramma narra le vicende di Woyzeck, barbiere e soldato che, sbeffeggiato dal potere (rappresentato dalle figure del Capitano e del Dottore), tradito dalla compagna Marie, dalla quale ha un figlio al di fuori del vincolo matrimoniale, e in preda ad allucinazioni, volge all’omicidio della sua amante ed al suicidio.
Atto I (Esposizione)
La vicenda del primo atto si apre con quella che oggi viene enumerata come Scena IX del dramma originale. Wozzeck, attraverso le cinque scene che compongono l’Atto, viene presentato nelle situazioni del suo disagio, prima al cospetto del suo capitano, dal quale viene sbeffeggiato e moralmente giudicato, poi in compagnia dell’amico Andres al quale manifesta le sue allucinazioni, a Marie che lo respinge e lo tradisce fino alla scena del dottore che lo vuole come cavia dei suoi esperimenti.
Prima Scena: mattino presto, nella camera del capitano (Hauptmann). Wozzeck sta rasando frettolosamente il capitano [PRELUDIO] mentre subisce supinamente tutte le sue follie [PAVANA], le sue idiosincrasie [CADENZA e GIGA] ed i giudizi sulla sua condotta morale [GAVOTTA e DOUBLE].
[INTERLUDIO]
Seconda Scena: tardo pomeriggio. Wozzeck e l’amico e commilitone Andres sono in aperta campagna che tagliano bastoni nella boscaglia. La città è lontana. Andres canta la canzone del cacciatore, mentre Wozzeck, preoccupato dall’atmosfera di silenzio al calar del sole, comincia ad avere allucinazioni. Andres cerca di dissuaderlo. In lontananza si odono i tamburi della banda militare. [RAPSODIA] Giunge la sera, è il momento di tornare a casa.
[MUSICA DI TRASFORMAZIONE]
Terza scena: camera di Marie, sera. La banda militare sfila presso la casa di Marie con Tamburmaggiore in testa. Ella discute con la vicina Margreth sugli uomini mentre culla tra le braccia il suo bebè. [MARCIA] Marie prima canticchia i suoni della banda militare poi mete a letto il bambino e gli canta una ninna nanna [LIED, NINNA NANNA]. Wozzeck bussa alla finestra, è di fretta. Non saluta il suo bambino ma avverte Marie che ha riavuto le sue visioni.
Quarta scena: studio del dottore, pomeriggio. Wozzeck è ora al cospetto del Dottore che lo riprende per i suoi comportamenti pulsionali [TEMA DI PASSACAGLIA]. Lo rimprovera in particolare di lasciarsi andare troppo agli istinti naturali, senza badare al libero arbitrio che è la peculiarità dell’essere umano [VARIAZIONE 1]. Il dottore sta usando Wozzeck come cavia per testare i nuovi ritrovati della tecnica medica in fatto di alimentazione [VARIAZIONE 2] e gli esprime il suo entusiasmo per la rivoluzione scientifica che sta avvenendo in campo medico [VARIAZIONE 3], sottolineando la sua esaltata freddezza di fronte all’esperimento che vuole condurre su di un uomo, Wozzeck, che per lui non è niente più che una cavia da laboratorio [VARIAZIONE 4].
Wozzeck spiega così al dottore la sua difficoltà nel controllare a volte le pulsioni [VARIAZIONE 5], e fa l’esempio di Marie [VARIAZIONE 6-7]. Il dottore lo biasima di filosofeggiare troppo sui suoi impulsi animaleschi [VARIAZIONE 8]. Wozzeck allora comincia a parlar delle sue allucinazioni [VARIAZIONE 9-10-11]. Il Dottore fa la sua diagnosi [VARIAZIONE 12-13-14] e gli chiede rapporto sulla regolarità della vita quotidiana [VARIAZIONE 15-16]. Wozzeck riferisce [VARIAZIONE 17].
Il dottore giudica Wozzeck “un caso interessante” da studiare [VARIAZIONE 18] e gli ribadisce la prescrizione [VARIAZIONE 19]. In estasi per le sue teorie e la futura gloria che ne deriverà [VARIAZIONE 20], ritorna in sé e chiede a Wozzeck un ultimo controllo alla lingua [VARIAZIONE 21] prima di congedarlo.
[MUSICA DI TRASFORMAZIONE]
Quinta scena: vicolo di fronte alla casa di Marie, crepuscolo. Marie è affascinata dal portamento del Tamburmaggiore che si vanta della sua eleganza, riconosciutagli anche dai suoi superiori. Egli, attratto da Marie, cerca di sedurla. Maria sulle prime lo respinge ma poi si lascia cadere tra le braccia del suo nuovo amante [RONDO’].
Atto II (Peripezia)
Il secondo Atto presenta in particolare le situazioni che innescano in Wozzeck i sentimenti e le pulsioni che porteranno alla catastrofe. La gelosia e la difficoltà di gestire le sue allucinazioni creano le premesse per l’omicidio di Marie.
Prima scena: camera di Marie; è mattino e il sole entra dalla finestra. Marie ha in grembo il suo bimbo e gioca a far riflessi con un frammento di specchio. [SONATA: ESPOSIZIONE]. Arriva Wozzeck a portargli il denaro guadagnato con i servigi al Capitano ed al Dottore [SONATA: SVILUPPO]. Scova tra le mani di Marie degli orecchini, che lei dice di aver trovato, ma che in realtà sono un regalo del Tamburmaggiore. Wozzeck se ne va mentre Marie si rimprovera mandando al diavolo il mondo [SONATA: RICAPITOLAZIONE].
Seconda scena: per strada, giorno. Il Capitano e il Dottore si incrociano. Il Dottore sembra aver fretta. Nonostante ciò, non perde l’occasione per lanciare diagnosi sulla presunta scarsa salute del Capitano [FANTASIA]. I due scorgono Wozzeck, anch’egli di fretta. Lo fermano e cominciano a sbeffeggiarlo, l’uno prendendolo in giro per il suo mestiere di barbiere, altro diagnosticandoli chissà che accidente [FUGA].
[PRELUDIO]
Terza scena: davanti casa di Marie. La giornata è buia. Franz Wozzeck è con Marie e gli manifesta delle allucinazioni, dei deliri che la spaventano. Egli sostiene di averla vista con un uomo e, per la gelosia, tenta di alzare le mani su di lei. Marie si scosta e dichiara di preferire una coltellata piuttosto di essere picchiata da uomo alcuno. [LARGO].
[MUSICA DI TRASFORMAZIONE]
Quarta scena: giardino di osteria, sera tarda. Un’orchestra da ballo termina un Ländler al quale partecipano o stanno a guardare giovani, soldati e ragazze, tra i quali Marie, il Tamburmaggiore ed Andres [LÄNDLER dell’INTERLUDIO ORCHESTRALE]. Due garzoni ubriachi parlano della vita, del vino e di bevute in compagnia [SCHERZO]. Wozzeck, seduto su una panca, vede Marie ed il Tamburmaggiore danzare sempre più stretti [WALZER], ingelosito, vorrebbe saltar su. Un gruppo di giovani e soldati iniziano poi ad intonare in coro un lied popolare. Finito il ballo e il canto, il primo garzone sale su di un tavolo e comincia a predicare [MELOLOGO]. Ad un certo punto, nella baraonda generale, dei giovani portano via il garzone e la pista ricomincia a popolarsi. L’orchestra riaccorda gli strumenti per dar il via ad un altro Walzer. Wozzeck, che è sempre rimasto seduto su una panca, viene raggiunto da Andres. Anche uno Stolto si avvicina a Wozzeck, proprio quando l’orchestra riattacca un Walzer e molti giovani e soldati, compresi Maria ed il Tamburmaggiore, si rimettono a ballare. Lo Stolto parla di sangue e Wozzeck comincia ad avere delle allucinazioni [TEMPO DI WALZER].
[POSTLUDIO]
Quinta scena: dormitorio della caserma, notte. I soldati dormono su dei tavolacci, anche Wozzeck e Andres dormono. Wozzeck si lamenta nel sonno e poi si sveglia di soprassalto, turbato dal ricordo ossessivo della festa in osteria, dei violini e di Marie avvinghiata al suo amante. [CORO DI SOLDATI: MOLTO ADAGIO].
Entra di colpo il Tamburmaggiore ubriaco, vantandosi di avere una femmina per metter su famiglia, e si rivolge a Wozzeck, costringendolo a bere, picchiandolo e strangolandolo [RONDO’ MARZIALE]. Dopo essersi vantato ancora un po’, esce dal dormitorio e tutti i soldati si rimettono a dormire, tranne Wozzeck sanguinante e Andres.
Il secondo Atto si chiude nel silenzio.
Atto III (Catastrofe)
Prima scena: camera di Marie, notte. Marie è con il suo bambino e sfoglia la Bibbia; si sofferma dapprima su Pietro 2,22 [TEMA], poi continua a sfogliare ed incappa in Giovanni 8,3-11, nella scena dell’adultera, figura alla quale si sente in quel momento vicina [VARIAZIONE 1] e alla quale Gesù perdona le sue colpe e la esorta a non peccare più [VARIAZIONE 2]. Il bambino le si stringe ma lei lo respinge [VARIAZIONE 3], poi raddolcendo lo attira a sé [VARIAZIONE 4] e si mette poi a raccontare la storia di un bambino, senza i genitori, solo e abbandonato [VARIAZIONE 5]. Franz (Wozzeck) non si fa vivo da giorni [VARIAZIONE 6]. Marie sfoglia di nuovo la Bibbia alla ricerca del passaggio sulla Maddalena e della misericordia di Gesù [VARIAZIONE 7] e lo legge [FUGATO].
[POSTLUDIO]
Seconda scena: Sentiero nel bosco in direzione dello stagno, si sta facendo notte. Marie e Wozzeck camminano nel bosco. Maria ha fretta di tornarsene in città ma Wozzeck la intima a sedersi e riposare. Egli vuole ricordare alcuni momenti del loro passato, sa che sarà la fine. Dopo un lungo silenzio tira fuori un coltello e la pugnala ripetutamente. Marie muore [INVENZIONE SU DI UNA NOTA].
[BREVE POSTLUDIO]
Terza scena: è notte. Wozzeck si trova in una bettola in compagnia di garzoni e prostitute. Egli canta e poi si mette a ballare con Margreth. Dopo un po’ ella si accorge che Wozzeck ha la manica sporca di sangue. Tutti sospettano che quello sia sangue umano e quindi che Wozzeck sia artefice di un omicidio [INVENZIONE SU DI UN RITMO].
Quarta scena: Uscito frettolosamente dalla bettola, si reca nei pressi dello stagno dove è avvenuto il delitto. Wozzeck cerca il coltello per poterlo gettare dove non lo si possa ritrovare più, ma tentando di lanciarlo lontano nello stagno il protagonista affoca e muore. [INVENZIONE SU DI UN ACCORDO]. Il Capitano ed il Dottore, passando di lì, odono forse la voce lontana di Wozzeck morente.
[EPILOGO ORCHESTRALE]
Quinta scena: L’opera si conclude con una breve scena dove bambini fanno il “giro giro tondo”. Vi è anche il bimbo di Marie che gioca al cavalluccio, ed ignaro dell’accaduto non reagisce alla notizia della morte della madre e continua a saltellare [INVENZIONE SU DI UNA TONALITA’].
LIBRI
Anna Maria Morazzoni: Alban Berg - Suite Lirica, tutti gli scritti - Ed. Il Saggiatore Milano
Constantin Floros: Alban Berg: Music As Autobiography - PL Acad. Research
George Perle: The Operas of Alban Berg, Volume I: Wozzeck - University of California Press
Graziella Seminara: Alban Berg - Ed. L’Epos
Luigi Rognoni: Espressionismo e Dodecafonia - Ed. Einaudi