Bilance per la pesca

Indietro nella Storia

Secondo alcuni storici pugliesi, il trabucco (o bilancia) sarebbe un'invenzione importata dai Fenici e funzionale alla pesca. La più antica data di esistenza documentata risale al XVIII secolo, periodo in cui gli abitanti dell'Abruzzo costiero meridionale si ingegnarono per ideare una tecnica di pesca che non richiedesse uscite in mare. 

Le bilance moderne

L'origine delle bilance da pesca abruzzesi viene fatta risalire alla metà del XVIII secolo, quando in occasione del dissodamento di terreni a San Vito Chietino, vennero creati diversi piccoli approdi in legno per il carico e scarico del materiale di risulta; conclusi i lavori sui terreni, queste strutture persero la loro funzione di approdi e vennero riadattati dagli abitanti del luogo con l'aggiunta di pali e reti da pesca, dando origine ai trabocchi moderni. 

Come sono fatte? 

La pesca con la bilancia è antichissima seppur misconosciuta ai più oggi. È un sistema formato su supporti fissi, che viene attrezzato con cime ed argani che fanno capo a comandi meccanici o manuali posti all'interno di un capanno da pesca. Di solito si utilizza una rete quadrangolare, anche se nei bilancioni “a buttafuori” (un tipo di rete) sono spesso rettangolari. 

Come funzionano?

Il sollevamento è effettuato manualmente grazie all’effetto leva ottenuto mediante l’asta o la canna alla quale, tramite un unico filo, è fissata la rete. Oggi però i materiali si sono adeguati ai tempi, cosicché l’asta, da semplice bastone in legno o di canna, è diventata un tubo in materiale più tecnologico e performante come le fibre al carbonio, mentre la rete è prodotta in fibre polimeriche.

Le bilance di Massaciuccoli

La nascita di queste strutture si perde nel tempo e comincia ad essere documentata attraverso immagini e scritti risalenti all’800 che descrivono l’uso di reti da pesca fissate a strutture sulla riva del lago. Con il passare degli anni, con il cambiamento dello stile e delle esigenze di vita delle persone, le bilance, da luoghi di lavoro o di rifugio, si sono trasformate nella seconda metà del novecento in luoghi di incontro, di socialità e svago, a volte anche chiassosamente in contrasto con il rispetto per l’ambiente.

Un mondo di una volta...

Le bilance di Massaciuccoli sono di proprietà privata e oggi la maggior parte si trova in stato di abbandono, essendo divenuta la pesca non più sostenibile, a causa dell'inquinamento delle acque del lago. Queste strutture mantengono comunque una carica attrattiva e seduttiva per il visitatore, trasmettendo alcune sensazioni come la malinconia o la tristezza. 

Oggi non sono rari concorsi fotografici,  aperti sia ai professionisti che agli appassionati. dove si possono osservare splendide immagini ritraenti queste strutture. 

Attività di recupero 

In questi anni l’OASI Lipu ha avviato un progetto per mettere in funzione queste bilance all'interno della Riserva del Chiarone, trasformandole in scali per le canoe e per le barche utilizzate dai visitatori del sito.  L’Oasi ha proposto ai proprietari una gratuita ristrutturazione, in cambio del possibile utilizzo delle  bilance. Per le strutture che non possono essere ristrutturate invece, si propone al proprietario la demolizione della bilancia e la successiva ricostruzione in modo del tutto gratuito per il proprietario.

Questa pagina è stata realizzata da Jacopo Lombardi, Federico Pellegrini e Pierpaolo Pera
(informazioni tratte da sito web Oasi LIPU Massaciuccoli e altre fonti in rete