In Italia si stimano tra i 500-700 mila cani randagi. I cani vaganti sono tali per due ragioni: abbandono o nascita da animali in libertà. Nei 1200 canili italiani vivono circa 115 mila cani.
Attualmente in Italia ci sono 1.723 allevatori di cani di razza iscritti al Registro e all'Enci. In questo computo non sono considerati gli allevatori amatoriali non iscritti al Registro e i privati che fanno fare cucciolate. Su internet ho trovato i siti che invogliano a “Cercare fra 3.966 allevatori di cani selezionati”. Non è dato sapere l'enorme quantità di cani prodotti e venduti ogni mese. E' pazzesco che mentre una miriade di volontari si fa in quattro per trovare la casa a un cucciolo randagio, altre migliaia di cuccioli vengono fatte nascere a puro scopo economico. Spesso da allevamenti dietro i quali si nasconde un’orribile realtà fatta di sfruttamento e maltrattamento. Senza considerare i cani che arrivano di contrabbando dall'estero, trasportati in condizioni penose.
Eppure, il randagismo ha un costo che viene pagato da tutta la popolazione. Facciamo due conti. I cani ospiti dei rifugi sono circa 115 mila, ognuno costa mediamente 3,50 euro al giorno (dato fornito a LAV dal Ministero della Salute) per un totale di circa 1300 euro annui. La spesa sui dodici mesi quindi si attesta intorno ai 150 milioni di euro a livello nazionale. Un costo enorme sostenuto solo perchè vi è ancora chi un cane preferisce comprarlo anzichè adottarlo, dividendo in tal modo i cani in quelli di serie A e di serie B compie un gesto ritenuto sempre più spesso anti-etico, egocentrico e retrogrado.