Il Ministero della Salute ha elaborato delle “Linee di indirizzo” in materia di benessere nell'allevamento dei conigli mirate soprattutto ad uniformare le metodiche di allevamento, e consentire agli allevatori un rinnovo delle gabbie nella prospettiva dell’adeguamento richiesto dall’uscita di una normativa europea per l’allevamento del coniglio da carne. Tale normativa sarà incentrata sull’allevamento in gruppo dei conigli all’ingrasso secondo le indicazioni del report sui principali punti critici della cunicoltura (EFSA). Tale report individua il sistema d’allevamento intensivo con la stabulazione in gabbia singola e bicellulare quale punto critico per il benessere del coniglio, e nello specifico gli ambienti troppo stretti, le eccessive densità e l’isolamento sociale di un animale che, in natura, vivrebbe in colonia. In questo scenario di transizione, dalla gabbia singola o bicellulare all’allevamento in gruppo (gabbie, parco o box), ai fini del benessere del coniglio da carne si sta chiedendo agli allevatori cunicoli un grosso sforzo di adeguamento strutturale, associato ad un idoneo e specifico management degli animali e delle operazioni di allevamento.
Tale adeguamento, se da un punto di vista puramente tecnico dei fattori della produzione (utilizzo di ibrido commerciale a rapido accrescimento, uniformità ed elevata efficienza alimentare, macellazione precoce a 70-77 giorni, 2 Kg di Peso Vivo), sembra attuabile ed auspicabile, risulta invece impraticabile se si cambia un fattore della produzione: la razza.
I tentativi preliminari compiuti dagli allevatori italiani di adattarsi ai nuovi regolamenti hanno fatto emergere numerose incertezze, peraltro corroborate da una letteratura scientifica che già aveva evidenziato numerosi dubbi, le quali non fanno altro che alimentare un senso di sconforto negli allevatori e che si riflette nel calo drastico della produzione di carne cunicola nel nostro paese. In tal senso la produzione di ibrido commerciale, ciclo biologico breve, risulta notevolmente avvantaggiata rispetto all’allevamento di coniglio Grigio nel quale il ciclo biologico arriva fino a 150 giorni.
Nei conigli all'aumentare dell’età aumenta la produzione di calore metabolico (stress da caldo) e associato all’arrivo della pubertà (75 giorni di vita) compaiono comportamenti aggressivi sociali (stress sociale). Tali condizioni aumentano lo stress cronico che va a compromettere il sistema immunitario e la performance degli animali (riduzione accrescimento, allungamento ciclo produttivo ed aumento mortalità).
Nell’attuale contesto socio-economico, seppure la filiera corta rivesta particolare interesse per diverse ragioni, proprio la mancanza di supporto tecnico richiesto dall'adeguamento alle richieste dell’Europa tali ragioni penalizzano, in modo particolare, le piccole medie aziende agricole legate alla produzione di carne cunicola di Grigio, le quali si trovano compresse tra i cicli lunghi di allevamento del Grigio e i crescenti costi produttivi. Tale meccanismo mette a rischio la sopravvivenza stessa del coniglio Grigio piemontese e con lui di una moltitudine di aziende, soprattutto di piccola e media dimensione, la cui presenza permette il mantenimento e lo sviluppo sociale, economico e culturale delle aree rurali. La produzione di carne di coniglio Grigio, necessita quindi di attività di studio e ricerca volte a tutelare la biodiversità cunicola piemontese e valorizzare le sue caratteristiche intrinseche (razze cunicole autoctone, lungo ciclo di allevamenti di 120-150 giorni, carne matura di elevata qualità dietetico-nutrizionale) con l'obiettivo di individuare il miglior compromesso tra sostenibilità economica dell’allevamento del Grigio e benessere animale. Difendere la produzione cunicola di Grigio consentirebbe di: 1) mantenere e valorizzare la biodiversità animale locale 2) aver produzioni animali a minor impatto ambientale ed eticamente sostenibili 3) promuovere lo sviluppo delle filiere cunicole autoctone, di zone ad alto valore culturale (tradizione gastronomica), ambientale (prodotto di elevata qualità a Km 0) e turistica 4) aumentare la resilienza nel processo produttivo cunicolo piemontese per le future generazioni.