SESSIONE 08

Dalla Geografia Digitale alle Geografie (critiche) del Digitale: dove siamo arrivati?

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Chiara Certomà, Università di Torino;

Paolo Giaccaria, Università di Torino;

Antonello Romano, Università di Roma “La Sapienza”

La riflessione critica sulla relazione tra geografia e digital turn si è rivolta inizialmente alle possibilità di rappresentazioni geografiche più accurate, ricche o alternative offerte dalle nuove tecnologie digitali (es. GIS, Webmapping, Big Data), alla considerazione critica delle implicazioni di tali pratiche (Kitchin, 2014) e all’ esplorazione del cyberspace come dominio geografico specifico caratterizzato da logiche, assemblaggi socio-tecnici e relazioni peculiari (Dodge, Kitchin, 2008; Ash et al. 2018).

Progressivamente il cyberspace è entrato a far parte della nostra esperienza quotidiana dello spazio, dando origine a quello che è stato variamente definito come hybrid space (De Souza e Silva, 2006), digiplace (Zook and Graham, 2007), augmented reality (Graham et al., 2013), mediated spatiality (Leszczynski, 2015), net locality (Gordon, De Souza e Silva, 2011), etc..

Dalla riflessione su come è possibile mappare i fenomeni geografici grazie alle nuove tecnologie o su come le nuove tecnologie digitali ri-organizzano la struttura e gestione delle relazioni spaziali, più recentemente, la geografia si è interrogata su come abitiamo questo nuovo spazio “aumentato” (Graham M. et al. 2013; De Cindio, Aurigi, 2008).

La sessione intende ospitare contributi di geografia critica che, superando l’approccio funzionalista (Misuraca et al., 2016), si concentrano:

sulla costruzione sociale delle tecnologie digitali (Glimell, 2001);

sulle narrative, gli immaginari e le visioni che le accompagnano (Turner, 2006; McFarlane, Soderstrom, 2017);

su come i processi digitali costituiscano nuove “tecnologie sociali” (Boyle, 1997; Rajagopal, 2014)

su come l’agire nello spazio digitale sia performativo ed impatti sulla struttura materiale del mondo (Leeker et al., 2017);

sulle implicazioni geo-politiche (Morozov, 2012; Zuboff, 2019), geo-economiche (Graham, 2020) e socio-ambientali della pervasività delle tecnologie digitali (McLean, 2020);

sui processi biopolitici di ri-produzione (Colman, 2016) e rivoluzione sociale (Lanier, 2006; de Rosnay 2006) determinati dall’agency digitale.

La sessione prevede brevi interventi iniziali e una discussione collettiva per capire insieme come si sta sviluppando la ricerca geografico-critica italiana in relazione al digitale e come si inserisce nel contesto internazionali.

Discussant: Filippo Celata (Uiversità di Roma "La Sapienza"), Giovanni Semi (Università di Torino).

SLOT 1

Riproduzione, rappresentazione, potere. Riflessioni per una geografia critica dell’innovazione sociale digitale.

C. Certomà

chiara.certoma@unito.it

Oltre il geotag: piattaforme digitali, Spatial Big Data e la geografia del (post) lockdown.

A. Romano

antonello.romano@uniroma1.it

Piattaforme web e processi di territorializzazione in Internet.

M. Volpini

tabareu90@gmail.com

The production of new urban digital divides by VGI platforms in the context of platform economy.

D. Ferreira, M. Vale

danielaferreira2@campus.ul.pt

Dalla Geografia Digitale alle Geografie (critiche) del Digitale: dove siamo arrivati?

P. Miggiano

patrizia.miggiano@unisalento.it

La rentiership tra enclosure digitale ed enclosure territoriale: una sfida per la pianificazione del territorio.

A. Esposito

alessandra.esposito@uniroma1.it