Firenze, 11 Dicembre 2020

Decima Giornata di studio in Geografia economico-politica

Oltre la globalizzazione - Feedback

















PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA DI STUDIO

Nel 2011 la Società di Studi Geografici decise di organizzare una giornata di studi dal titolo Oltre la globalizzazione: le proposte della Geografia economica, affidandone l’organizzazione ai geografi economisti del Sistema SSG, ossia del Consiglio della Società e della redazione della Rivista Geografica Italiana.

Il momento era propizio per incontrarsi e discuterne. In primo luogo la globalizzazione, che da oltre venti anni metteva a dura prova l’intero spettro delle scienze sociali, si era bloccata. Alla crisi del mercato immobiliare americano e al susseguente collasso dei mercati finanziari globali era seguita una depressione, che si stava declinando con grande incertezza quanto a scenari futuri. Critica appariva anche la situazione del nostro Paese, coinvolto nell’aggressione dei mercati ai debiti sovrani della zona euro, con fallimento tecnico di Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo e conseguente intervento della Troika. Lo spread sfiorava in estate i 400 punti-base, incompatibili col finanziamento del debito, e la BCE aveva indirizzato al Governo una lettera riservata e ultimativa che subordinava ogni intervento a un programma di estremo rigore. La pubblicazione sul Corriere della Sera del 29 settembre aveva innescato una gravissima crisi politica, nel mezzo della quale si tenne la Giornata, culminata di lì a poco nello spread a 552 punti e nella sostituzione del governo politico con un esecutivo tecnico ed emergenziale. Ma anche per la Geografia economica e per la Geografia in generale il momento era complicato. Le riforme operate nel passato decennio agli ordinamenti universitari le avevano sottratto spazio, e quelle annunciate prospettavano di sottrargliene ancora di più, minacciando il reclutamento e i percorsi di formazione dei ricercatori. Si avvertiva anche stanchezza, da parte della disciplina, che si rifletteva nella rarefazione delle occasioni di confronto scientifico fra coloro che proseguivano la ricerca geografica, in specie i giovani. Fra gli obiettivi, modesti, di un piccolo sodalizio come la Società di Studi Geografici, c’era anche quello di opporsi a questa stanchezza.

La Giornata fu un successo. Piccolo e modesto come la Società ma indiscutibile, proprio in virtù, è probabile, della delicatezza del quadro ambientale. Tanto che l’idea di renderla seriale provenne più dall’esterno che dall’interno del Sistema SSG, con ripetute sollecitazioni a organizzarne una seconda edizione. Fu così che la Società decise di articolare lo spettro tematico, e mantenendo costante il riferimento all’attualità dei processi (Oltre la globalizzazione), pensò di destinare ogni incontro a una parola chiave della ricerca geografica.

Si è trattato di un vero e proprio percorso di crescita: il riferimento iniziale alla Geografia economica, rapidamente articolatosi in Geografia economico-politica, si è ampliato incontrando ben presto l’interesse dell’intera disciplina; il localismo fiorentino si è trasformato a partire dal 2015 nel coinvolgimento delle principali sedi scientifiche della Geografia economico-politica italiana, che hanno via via ospitato le ultime cinque edizioni; gli spunti tematici hanno permesso di confrontarsi con categorie critiche come prossimità, resilienza, commons, leggere la fenomenologia geografica in chiave di mosaico, barriere, conflitti, e anche di giocare semanticamente con i concetti come hanno iniziato a fare nel 2016 i torinesi con (S)radicamenti e nel dicembre 2019 i triestini con Confin(at)i – tema profetico, ad appena tre mesi dal lockdown. E’ un percorso che giunge in questo 2020 alla decima edizione.

Legati all’aritmometria decimale, siamo soliti conferire valore simbolico ai multipli di dieci.

Così nello stesso anno in cui, col ventennale della Convenzione Europea del Paesaggio, la Società di Studi Geografici lancia il convegno Oltre la Convenzione, ci piace considerare la decima edizione della Giornata di studio un traguardo, e ospitarla di nuovo a Firenze.

Per dare enfasi alla ricorrenza – ma anche per naturale esigenza scientifica – l’idea era stata di fare il punto, a dieci anni di distanza, sul rapporto fra Geografia e globalizzazione. Meglio ancora: recuperare tutti i tematismi che in questi dieci anni ci hanno offerto lo spunto per lavorare sulle sue molteplici declinazioni, e proporli come un tessuto interpretativo capace di orientare la riflessione. E poiché le relazioni fra Prossimità, Resilienza, Conflitti, Commons, (S)radicamenti, Barriere, Mosaico, Confin(at)i sono sistemiche, complesse e ricorsive, ci era sembrato che la miglior etichetta per questa edizione decennale potesse essere Feedback, parola priva di plurale e cara all’epistemologia sistemica, la cui varietà di significati rimanda alla risposta, all’influenza, alla connessione, all’interattività, all’incertezza, al loop, persino al caso.

Lo spazio virtuale entro il quale si collocano queste relazioni era quello che ospita i processi di transizione dell’economia e della società contemporanee, e ci sembrava ben riassunto dalla bidimensionalità del piano cartesiano: da un lato il mutamento ambientale e il rapporto con risorse ed ecosistemi, dall’altro l’impatto delle tecnologie su mercati e territori, e a cascata sulle forme geografiche della società, della politica, della cultura.

Era questo, immaginavamo, lo spazio dei fenomeni entro il quale articolare, come ogni anno, le sessioni relative alle nostre specificità di indagine, e a cui dedicare la sessione plenaria. Poi è arrivato il Coronavirus.

Mentre predisponiamo questa Call, non sappiamo se nel prossimo dicembre Oltre la globalizzazione – feedback materialmente si terrà a Firenze, o sarà virtuale come Oltre la Convenzione di questo giugno. Sappiamo però – lo insegna la geometria di cui condividiamo il prefisso – che il piano cartesiano diviene spazio euclideo se gli si aggiunge una dimensione, e questo è ciò che ha fatto la pandemia, sommando l’impatto sui processi di Covid-19 a quello già gigantesco della questione ambientale e del mutamento tecnologico. Ma si tratta davvero di uno spazio euclideo, ossia geometrico, disciplinato e obbediente ai postulati? La risposta è scontata e negativa: è uno spazio privo di certezze, che sta radicalmente cambiando i postulati e le cui dimensioni non sono tre ma, verosimilmente, un insieme non numerabile. Si tratta di un quadro di imprevedibilità che può anche far paura, ma che dal punto di vista speculativo e scientifico è assai interessante. E’ lo spazio all’interno del quale articolare la Call for Session di Oltre la globalizzazione – feedback.

Ciò che ci interessa è discutere le geografie della contemporaneità economico-politica, per come si sono modificate nell’ultimo decennio, per come oggi si vanno manifestando e per gli indirizzi che è più probabile prendano da qui a uno stimabile futuro.

Sono geografie che si manifestano negli ambiti entro i quali, dieci anni fa, lanciammo le Giornate Oltre la globalizzazione e che dobbiamo elencare separati, anche se la loro natura vera sta nei reciproci feedback: come vanno cambiando le imprese e i mercati, a valle quelli settoriali (agroalimentare, manifattura, energia, turismo, finanza, hi-tech…) e con loro l’intero spettro delle specializzazioni regionali, ma a monte quelli dei fattori della produzione, primo fra tutti il mercato del lavoro; come vanno cambiando le tecnologie, come stanno modificando le forme relazionali, le esternalità localizzate, le esternalità di rete, e come stanno riclassificando, insieme al peso dei fattori produttivi, il nostro essere-nel-mondo; come si vanno modificando (o non modificando) le nostre produzioni di beni e servizi e i nostri processi di accumulazione alla luce dei vincoli di ecosistema o, all’inverso, come si vanno modificando gli ecosistemi alla luce del mutamento (o del non mutamento) della nostra produzione di cosiddetto valore; come cambiano le nostre forme insediative, come cambiano le città e di converso come cambia la non città, come si è modificata e si sta modificando l’organizzazione territoriale e, con essa, le politiche territoriali a ogni scala; come cambiano, conseguentemente, le relazioni di potere; e come cambiano le nostre priorità valoriali a proposito della nostra produzione di spazio e di utilità: buona o non buona la sostenibilità, buone o non buone le politiche ambientali, buoni o non buoni gli SDG, buone o non buone le critiche alla sostenibilità e alle teorie della crescita, buona o non buona la ripartizione fra beni pubblici, beni privati e beni comuni, buoni o non buoni gli occhiali geografici con i quali vediamo il mondo?

Non crediamo che si debba rimanere prigionieri del Coronavirus più di quanto non ci abbia costretti nella pratica; ma non c’è dubbio che esso impatta con ciascuna di queste dimensioni, e oggi non ci è consentito sapere con quale durata e in modo quanto strutturale. Trattare il rilievo di questo impatto – ossia i feedback con tutte le altre dimensioni – è lasciato alla sensibilità e alla personalità scientifica di ciascun ricercatore.

Riferimenti e contatti:

Federico Martellozzo (federico.martellozzo@unifi.it), Segreteria Società di Studi Geografici (info@societastudigeografici.it tel. +0039 055 2757956).


Comitato scientifico:

Fabio Amato (Unior – SSG), Silvia Aru (Polito – RGI), Sara Bonati (Unifi – RGI), Cristina Capineri (Unisi – SSG), Filippo Celata (Uniroma1 – RGI), Egidio Dansero (Unito – SSG), Domenico De Vincenzo (Unicas – SSG), Francesco Dini (Unifi – SSG/RGI – coordinatore), Anna Guarducci (Unisi – RGI), Michela Lazzeroni (Unipi – SSG), Mirella Loda (Unifi – SSG), Monica Meini (Unimol – SSG), Andrea Pase (Unipd – SSG), Matteo Puttilli (Unifi – SSG/RGI), Chiara Rabbiosi (Unipd – RGI), Filippo Randelli (Unifi – SSG), Patrizia Romei (Unifi – RGI), Leonardo Rombai (RGI), Bruno Vecchio (SSG/RGI).

Iscrizione:

L'iscrizione alla Giornata di Studio prevede il versamento di una quota di 120,00 euro,

ridotta a 50,00 euro per i soci della Società di Studi Geografici in regola con il versamento della quota sociale annuale;

40,00 euro per i Dottorandi e Giovani studiosi (entro i 5 anni dal conseguimento del Dottorato, se non strutturati nell’Università, e comunque di età inferiore ai 35 anni) se non già soci della Società di Studi Geografici.

20,00 euro per i Dottorandi e Giovani studiosi già soci.

In occasione del Convegno, per i Dottorandi e i Giovani studiosi sarà possibile diventare soci pagando la quota di 50 euro, che include l’iscrizione alla Giornata.

Il contributo di iscrizione dovrà essere versato entro il 21 novembre 2020 alla Società di Studi Geografici, indicando nella causale: iscrizione alla Giornata di Studio, il proprio nome e la propria condizione di Socio, non Socio o Dottorando/Giovane studioso, attraverso una delle seguenti modalità:

bonifico sul conto corrente bancario 6847110000000363 presso la filiale di Via Bufalini della Banca Intesa San Paolo intestato alla Società (IBAN: IT07U0306902887100000003634);

versamento sul conto corrente postale n. 17964503 parimenti intestato alla Società,

Si prega di inviare la ricevuta del pagamento in formato elettronico a Filippo Randelli (filippo.randelli@unifi.it ; telefono +39 055 2759602).


SOCIETA’ DI STUDI GEOGRAFICI

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