SESSIONE 04

Le migrazioni internazionali nel “secolo veloce”: feedback , intersezioni e nuove geografie della città. Italia e Mediterraneo.

Link G-Meet Sessione 04 ►

Nadia Matarazzo , Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Fabio Amato, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

All’inizio del nuovo millennio le migrazioni internazionali in Italia si presentavano come fenomeni prevalentemente urbani, ma la crisi economica del 2008 ha contribuito a rimodularne le traiettorie insediative, lasciando emergere il potenziale ricettivo, fino a quel momento ancora in parte inespresso, degli spazi extraurbani. Il risultato è stato il moltiplicarsi delle forme di pendolarismo e di mobilità circolare, ma anche l’emergere di nuovi processi di sedentarizzazione e insediamento, in funzione di mercati del lavoro e della casa più favorevoli rispetto a quelli delle aree centrali. L’attrattività degli hinterland non va letta, tuttavia, soltanto come una “seconda scelta” per i migranti, ma ne vanno colti cause e significati alla luce di ben più ampi processi diffusivi delle funzioni urbane, quali quelli di periurbanizzazione e controurbanizzazione che, negli ultimi decenni del secolo scorso, hanno contribuito al ristagno demografico dei maggiori centri urbani e alla crescita delle città minori a discapito di quelle maggiori , dovuta all’insediamento – il più delle volte un re-insediamento – nelle campagne e nei piccoli centri di popolazione extra-agricola, vettore, per giunta, di stili abitativi e di consumo tipicamente urbani (Dematteis, 2015). Negli anni Novanta, infatti, questa dinamica, presente soprattutto nel Nord e nel Centro del Paese, ha iniziato a manifestare la sua capacità di creare relazioni spaziali reticolari anziché gerarchiche, coinvolgendo in nuove traiettorie di addensamento demografico e, quindi, di urbanizzazione anche tante città di media taglia interposte tra le corone suburbane e le aree più periferiche delle principali città.

L’ultimo decennio è anche quello segnato dalla grande e drammatica questione delle migrazioni forzate nel Mediterraneo, che si configura oramai come uno spazio di sprawling dei flussi, un punto di osservazione necessario per comprendere molte dinamiche territoriali di natura politica, economica, sociale e culturale che si sviluppano alla scala locale nei Paesi più attrattivi del bacino.

La presente sessione si propone di raccogliere riflessioni ed esperienze di studio volte a tratteggiare una geografia urbana delle migrazioni internazionali in Italia e nel Mediterraneo, posizionando l’angolo visuale negli spazi periurbani e negli hinterland: cosa è successo negli ultimi venti anni intorno alle città? Quali impatti sociali, economici, culturali e politici la migrazione (in entrata e in uscita) ha prodotto in queste comunità? Il rescaling dell’urbano ha favorito o sfavorito i processi di accoglienza e inclusione sociale degli stranieri? Quali feedback provengono dalle città di taglia media e piccola rispetto al sistema di accoglienza diffusa SPRAR-SIPROIMI, a quasi vent’anni dalla sua istituzione?

SLOT 1

Le traiettorie migratorie a Novara tra sfide e opportunità.

R. Afferni

raffaella.afferni@uniupo.it

Evoluzione recente della popolazione straniera a Baranzate. Il caso della comunità cinese.

A. Gasperini

arianna.gasperini@unicatt.it


Migration and Food: analysis of economic and socio-cultural challenges. The case of the Urban Food Policy of Bari (Apulia region).

S. Giordano

simo_giordano@yahoo.it

L'Africa in giardino. La diffusione delle comunità africane nei territori marchigiani: un'analisi storica tra statistica e narrazione.

M. Marras, S. Pollutri, S. Seracini, B. Vallesi

pollutri@istat.it

Immigrazione e accoglienza nelle città italiane medie e piccole: feedback dalla rete SPRAR-SIPROIMI in Campania.

N. Matarazzo, F. Amato

famato@unior.it , nadia.matarazzo@unina.it