CALL FOR PAPERS
ATTENDĔRE:
Tra attesa e attenzione
Convegno dottorale internazionale
FLUI2024 - Filologia, Linguistica, Umanistica Digitale e Italianistica
Dottorato di ricerca in Filologia, Letteratura Italiana, Linguistica
Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Lettere e Filosofia
Firenze, 19-21 giugno 2024
I dottorandi dei cicli XXXVII e XXXVIII del dottorato in Filologia, Letteratura Italiana, Linguistica dell’Università degli Studi di Firenze annunciano l’apertura della Call for Papers per il Convegno Dottorale FLUI, rivolto a dottorande e dottorandi, giovani ricercatrici e ricercatori.
Il tema del convegno ruota attorno a due sostantivi - attesa e attenzione - accomunati per via semantica ed etimologica dal verbo latino attendĕre, che indica l’azione di volgere l’animo, il pensiero, le speranze a un oggetto ben preciso, abbracciando quindi sia l’accezione di ‘applicarsi’, sia quella di ‘aspettare’. Secondo il Tesoro della Lingua Italiana delle Origini (TLIO), attèndere è utilizzato da Dante nella Commedia tanto col significato di ‘essere concentrato su qualcosa’ (non solo con la mente, ma anche con l’udito), quanto con quello di ‘aspettare’. Il duplice tema può essere sviluppato secondo una prospettiva filologica, letteraria, linguistica e/o attraverso gli innovativi strumenti dell’umanistica digitale. A titolo indicativo, si enumerano di seguito alcune possibili direzioni d’indagine.
Relativamente alla Filologia e alla tradizione dei testi, si suggeriscono le seguenti declinazioni del tema, invitando gli interessati a elaborare proposte anche in un’ottica comparata e/o a partire da casi specifici:
l’attenzione degli autori/copisti nella prassi scrittoria, con riguardo alla possibile varietà di esiti linguistico-testuali determinati dai diversi gradi di sorveglianza in fase di redazione/copia, all'uso di segni paragrafali e maiuscole distintive, alla natura del ductus;
l’attenzione degli stampatori di fronte ai testi, alle loro lezioni, alla loro facies grafica e ortografica, alla volontà degli autori, anche in rapporto a eventuali dichiarazioni d’intenti: paradigmatica quella di Aldo Manuzio nell’epistola prefatoria alla Grammatica di Teodoro Gaza (1495);
l’attenzione come prodotto di una nuova sensibilità filologica in ambito umanistico, ad esempio nel lavoro di revisione e correzione dei testi copiati, quale traspare dalla lettera del 25 dicembre 1429 in cui Poggio Bracciolini esprime la necessità di correggere certi luoghi delle commedie plautine prima di affidarle alla trascrizione;
l’attenzione dei lettori, che all’occorrenza intervengono sul testo – sia esso manoscritto o a stampa – con postille marginali, graffe, sottolineature, fiorellini, maniculae e altri segni d’attenzione, allo scopo di segnalare, evidenziare, focalizzare specifiche porzioni di testo: esemplificative la manicula con l’indice puntato che Petrarca appone sul Plinio Parigino, raccomandando a sé stesso: «Attende, Francisce, dum scribis!», e la postilla «Attende, impatiens studiose» all’Institutio oratoria di Quintiliano.
Negli studi di Linguistica, il tema può avere due declinazioni: da una parte, i meccanismi che il parlante utilizza per mettere in evidenza o richiamare l’attenzione sull’elemento di maggiore interesse nella comunicazione; dall’altra, i processi di selezione e controllo esercitati sulla lingua nell’atto stesso della comunicazione, per cui il focus è sulla relazione tra realtà e parlante.
Relativamente alla prima declinazione, sul piano prosodico numerosi studi hanno evidenziato come la voce moduli intensità, frequenza fondamentale o durata per dare salienza a specifici segmenti di un atto comunicativo. Dal punto di vista sintattico, numerose sono le strategie per marcare certi elementi piuttosto che altri, tra cui la topicalizzazione. In pragmatica, lo studio dei segnali di richiamo (attention getters), ad esempio nei verbi di percezione, permette di ampliare lo sguardo non solo verso uno studio comparativo-contrastivo, ma anche verso le ricerche in ottica diacronica. Le strategie per richiamare l’attenzione, inoltre, possono essere un discrimine tra parlato patologico e non patologico, come mostrano recenti lavori sulla schizofrenia.
Della seconda declinazione un esempio emblematico si ha in sociolinguistica, in cui l’attenzione è un aspetto fondamentale per valutare la variazione stilistica. In merito, si ha la contrapposizione tra il modello dell’attention-to-speech, secondo il quale in una situazione di controllo si ricorre a una varietà più prestigiosa (standard), e il modello dell’attention-to-self, per cui un parlante, in una situazione di forte attenzione comunicativa, può scegliere di utilizzare una varietà di lingua minoritaria al fine di sottolineare un’appartenenza identitaria. Ancora, gli ipercorrettismi, originati dall’influenza esercitata da una varietà prestigiosa, costituiscono una testimonianza sincronica e diacronica preziosa per comprendere i processi di selezione linguistica.
Nel settore dell’Umanistica Digitale, il tema dell’attenzione interseca inevitabilmente la possibilità, data dai processi di automatizzazione, di maneggiare e analizzare grandi quantità di dati in maniera immediata. A seconda del focus della ricerca, la digitalizzazione consente di individuare facilmente singoli elementi e di quantificarne le occorrenze e le reciproche relazioni, al fine di evidenziare associazioni e/o discrepanze:
In Machine Learning (ML), l’Attenzione (in inglese attention) è il meccanismo che le Intelligenze Artificiali (IA) utilizzano per attribuire un valore di rilevanza ad una parola all’interno del contesto in cui occorre. L’avvento dei Transformers, l’architettura di reti neurali basata sul meccanismo della Attention che è alla base dei Large Language Models come ChatGPT, LLAMA e Mistral, ha rivoluzionato profondamente la linguistica computazionale (LC): l’utilizzo di queste architetture, infatti, ha permesso di raggiungere un nuovo stato dell’arte in molti task di LC, dal machine translation al parsing, dai task di generative AI come Q&A (question answering) e Text Generation alla Summarization.
L’annotazione dei dati a più livelli trova piena applicazione nell'ambito linguistico, ad esempio nella raccolta di corpora di parlato spontaneo o semispontaneo, per cui nasce l’esigenza di diversificare tra molteplici contesti comunicativi, in base ai quali cambiano l’attenzione del parlante e le strategie pragmatico-linguistiche messe in atto.
Nell’àmbito della Letteratura Italiana la doppia valenza semantica di attendere può essere intesa sia sul piano stilistico che su quello tematico:
A proposito della stilistica, è possibile riflettere sulle strategie e sui meccanismi retorici e narrativi dell’attesa che mirano a tenere viva l’attenzione del fruitore del testo, come la suspense, la dilatazione e/o il rallentamento del tempo del racconto, l’entrelacement. Possono, inoltre, costituire oggetto di approfondimento tasselli lessicali, espressioni formulari, richiami e appelli al lettore, fenomeni di ripetizione e tutti quegli espedienti funzionali a evidenziare parti del testo.
Dal punto di vista tematico, al centro delle situazioni più frequenti vi è uno stato d’animo di tensione o di speranza per un avvenimento. La letteratura italiana è spesso percorsa da ansie di attesa e di rinnovamento religioso - come il profetismo medievale, il messianismo, il millenarismo - e politico, da Dante e Machiavelli al Risorgimento e agli sconvolgimenti bellici del Novecento. La lirica amorosa trova altresì nell’attesa dell’incontro della persona amata uno dei suoi motivi centrali, insieme a quella della morte come momento di liberazione dalla sofferenza o di ricongiungimento. Ulteriori declinazioni possono concernere il trattamento del tempo e dello spazio: narrazione e racconto, ad esempio, costituiscono talora forme di intrattenimento per occupare l’attesa, finanche per esorcizzarne la paura. L’attesa stessa può rappresentare campo di riflessione esistenziale, come in Leopardi, ma soprattutto nel corso del Novecento, anche alla luce della filosofia esistenzialista e della psicanalisi; è altresì possibile delineare una topografia dei luoghi correlati al tema dell’attesa, dai paesaggi della lirica agli spazi della modernità, quali treni o sale d’aspetto.
Sulla base degli spunti fin qui proposti, incoraggiamo gli interessati a proporre un abstract che, modulato secondo il percorso di ricerca di appartenenza, approfondisca i temi dell’attesa e dell’attenzione in un’ottica anche e preferibilmente interdisciplinare.
Linee guida per la partecipazione
La candidatura è aperta a dottorandi, post-doc e giovani ricercatori. Gli interessati potranno presentare al massimo due proposte di intervento: una come autore singolo e l’altra come coautore, oppure due proposte come coautore.
Sono previsti interventi della durata massima di 20 minuti e saranno accolte proposte in italiano e in inglese. Per presentare la propria candidatura occorre compilare il modulo (https://forms.gle/CgMttGAiABgf69ZY9), caricando un abstract anonimo in formato pdf di massimo 300 parole (esclusi titolo, tabelle, grafici e bibliografia).
La scadenza per l’invio delle proposte è fissata al 5 aprile 2024. La notifica di accettazione delle proposte sarà inviata entro il 29 aprile 2024. Il convegno si terrà in presenza. Informazioni relative alla registrazione verranno comunicate successivamente e saranno pubblicate su questo sito.
NUOVA SCADENZA PER L'INVIO DI PROPOSTE: 12 APRILE
Per ulteriori informazioni scrivere al Comitato Organizzativo all’indirizzo: convegnoflui@gmail.com
Comitato organizzativo
Lorenzo Cambi
Francesco D’Agostino
Gloria Fiorentini
Gianluca Furnari
Shuai Luo
Francesca Maltagliati
Maria Naccarato
Walter Paci
Alessandro Privitera
Carlo Scalia
Simona Trillocco
Comitato scientifico
Monica Ballerini
Francesco Bausi
Marco Biffi
Irene Gambacorti
Maria Sofia Lannutti