I Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA) sono generalmente definiti come un gruppo di disordini eterogenei caratterizzati da significative e specifiche difficoltà nell’acquisizione di alcune abilità quali lettura, scrittura e calcolo in bambini con un normale sviluppo intellettivo, che non presentano deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e importanti carenze di tipo socio-culturale (American Psychiatric Association, 1994).
I DSA si manifestano fin dalle prime fasi dell’apprendimento nel momento in cui un bambino si trova a dover imparare nuove abilità quali appunto lettura, scrittura e calcolo partendo da un assetto neuropsicologico di base che non favorisce l’acquisizione di queste specifiche abilità.
Tali disordini possono pertanto persistere in modo più o meno marcato durante l’adolescenza fino all’età adulta.
E’ importante sottolineare come il termine DSA faccia riferimento ad una categoria diagnostica chiaramente definita da un punto di vista clinico e scientifico, identificabile secondo criteri precisi ed oggettivabili, e che pertanto non va confusa con un’espressione più generica quale difficoltà di apprendimento. Le difficoltà di apprendimento includono infatti differenti tipologie di problemi che più genericamente si possono manifestare in ambito scolastico.
Attualmente l’incidenza dei DSA è stimata intorno al 3 - 4% a secondo dell’età in cui viene effettuata la diagnosi e dal tipo di strumenti utilizzati per formularla (Consensus Conference 2007). Ciò significa che in media ci si può aspettare, in ogni classe, la presenza di un alunno con DSA.
I DSA possono riguardare un ambito specifico quale lettura, calcolo, scrittura anche se è generalmente più frequente osservare un’associazione tra disordini diversi (comorbilità).