Dive into pyArchInit

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Parafrasando un noto manuale di python (Dive into python), iniziamo ad immergerci direttamente dentro all'utilizzo del plugin, per vedere subito le procedure all'interno di un esempio concreto di documentazione di uno scavo archeologico: dalla georeferenziazione di una pianta di scavo, alla sua digitalizzazione fino alla realizzazione della pianta finale.

Per prima cosa iniziamo con illustrare il complesso funzionamento del plugin e le sue procedure di utilizzo. In seguito, dai link qui a accanto, seguite passo a passo i singoli passaggi.

1.Cose scontate...ma non troppo

Nel momento in cui andiamo ad un utilizzare uno strumento complesso non possiamo fare altro che adattarci ad un certo tipo di linguaggio che la comunità che gravita intorno a tali software utilizza. Termini ed espressioni, spesso racchiudono dentro di se altre sottoprocedure, che diventa difficile ogni volta sciogliere. Daremo quindi per scontate certe nozioni di base di SQL, teoria dei database, G.I.S., programmazione ed ovviamente quei concetti propri della documentazione archeologica.

Di seguito un elenco di link per potersi fareuna prima idea di cosa stiamo parlando, suddivisi in base ai principali elementi che concorrono al funzionamento di pyArchInit.

Linguaggio di programmazione python: pensare da informatico

SQL, linguaggio per la gestione dei database

Il motore database: PostgreSQL

Il software GIS: Qgis

2.Considerazioni di base

Partiamo da un disegno per capirsi meglio.

Il percorso dell'utente di pyArchInit segue all'incirca queste fasi: dallo scavo archeologico fino alla pianta, passando per la georefereziazione (parte alta), la catastazione del dato alfanumerico (in basso), l'elaborazione da parte di postgres, la visualizzazione a G.I.S. e infine la pianta (in basso a destra).

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3.Spieghiamo

Il plugin pyArchInit non è altro che un sistema di interfacce per accedere alle tabelle di un database che contengono i principali oggetti di schedatura in archeologia: sito, Unità Stratigrafiche (US), Reperti, Strutture, Periodizzazione, ecc..

Ognuna di queste tabelle può essere collegata ad oggetti cartografici come punti, linee e poligoni, chiamati a rappresentare per convenzione uno degli oggetti sopra descritti. Non esistono convenzioni fisse per rappresentare la realtà archeologica, o almeno non vi sono codifiche specifiche da parte dell'ICCD o, ancora meglio, siamo ancora nel campo della ricerca dei migliori compromessi tra realtà e trasposizione cartografica del passato.

Vi sono poi una serie di livelli informativi geografici che non hanno una tabella alfanumerica dedicata, dovendo assolvere al compito di descrivere oggetti utili all'archeologo per lavorare sul campo: punti di riferimento, ripartizioni spaziali, linee di sezione, e così via.

Tabelle alfanumeriche e oggetti cartografici sono associati a livello del database da una serie di query SQL, dette VIEW, che non fanno altro che fondere i dati sulla base di identificatori in comune; nella pratica: nella tabella alfanumerica delle US troveremo l'US1, dell'area 3 nel sito di San Michele; a questa sarà associto nel livello informativo delle US un poligono che avrà medesimo nome del sito, numero di area e US.

pyArchInit è così in grado di caricare nel G.I.S. un oggetto cartografico basandosi sulle ricerche che l'utente esegue a livello di tabella alfanumerica.

Ma non è tutto!!! Grazie alla fusione della geometria con i dati che la descrivono è possibile implementare delle funzioni di controllo sull'integrità del dato e sulla corretta immissione delle informazioni.

E c'è di più!!! Una volta che abbiamo ripulito il nostro set di dati da possibili errori di immissione, pyArchInit può mett

ere in evidenza errori di tipo interpretativo o suggerirci più punti di vista per l'interpretazione del dato, grazie alla totale libertà dell'utente di chiamare in tempo reale le geometrie sulla base di funzioni preconfezionate o andando ad interagire direttamente con il dato grezzo archiviato nel database.

Si potrà quindi ottenere un matrix dal quale ricavare la periodizzazione relativa e divisioni strutturali del sito.

Utilizzando semplicemente le potenzialità di Qgis, potremo così arrivare ad avere in un'unica piattaforma tutte le nostre ricerche, dalle ricognizioni di superficie agli scavi archeologici, con un potere di interrogazione trasversale e un sistema di output con molteplici soluzioni:

  1. lettura in locale dei dati
  2. lettura da remoto dei dati con proiezione del vostro server sulla rete
  3. interfacciamento con un webGIS
  4. elaborazione di piante cartacee