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BETRIX ESPONE A MILANO

Carlo Bertani, in arte Betrix, presenta alla Galleria Nuovo Sagittario una serie di opere significativa per gli elementi di rottura che contengono con lea sua precedente maniera figurativa, nella quale però già aveva sperimentato varie tecniche, mostrando così uno spirito di ricerca ancora insoddisfatto.

Le circostanze che hanno dato vita a queste opere dedotte dal lento formarsi di una coscienza architettonica (seguendo le lezioni del Bauhaus), da una sentita, più che voluta, rinuncia alle forme plastiche che non concordavano più con i sostanziali mutamento di idee e che hanno fatto reinventare all'autore, pur con un lento svolgimento di due anni, gli strumenti visivi usati. Il salto dal figurativo all'astratto è un problema di scelta, che è stato per l'artista l'esperienza estetica e per il pubblico di convenienza o convenzione commerciale.

Trovandosi davanti al vecchio dilemma di alternanza tra due convenzioni, (alternanza che è solo apparente per la rigorosa limitazione di temi e di forme cui ha cercato contributo la generale depressione culturale della vita italiana nel fascismo) il grosso pubblico si accosta dubbioso all'inizio delle nuove forme astratte, per assorbirle poi con un fanatismo iconoclastico del figurativo.

Nel caso di Betrix, ormai superate storicamente le assolutistiche posizioni pro/contro l'astratto, si dichiara apertamente la gioia del progettare e costruire forme pure, che sono il presupposto grafico di una nuova architettura, l'elemento artistico si un pensiero scientifico.

La finezza grafica di Betrix anima le volumetrie liberate dal peso e cnferisce loro un carattere di improvvisazione stabilizzata nel loro concatenamento geometrico.

Emilio Delfino