Poetry in Italian

Narlan Matos | Edizioni Fili d'Aquilone | 2016

translated by Giorgio Mobili

ELEGIA AL NUOVO MONDO

translation: Giorgio Mobili

tu mi domandi amico mio dove sono stato durante il mio lungo silenzio

sono stato nella dolcezza della canna da zucchero e nell’amarezza

delle sue piantagioni

dove le foglie tremavano per paura degli uomini

le piantagioni mi sussurravano con grida orrende

il sangue amaro che ne addolcì la bocca

le mani ruvide che ne asciugarono la faccia

la piantagione che moriva di fame prima di compiere 27 anni

delle voci senza stelle che cullavano da lontano lingue strane

o piantagione verde, di che colore è il mio sangue rosso?

il mio sangue ha paura della morte della frusta della notte

il mio sangue ha paura di me

tu mi domandi amico mio

dove sono stato durante il mio lungo silenzio

sono stato sulle navi negriere

che barattarono il mio destino fino all’America fino ad oggi

bevvero le mie leggende come si beve un barile di rum marcito

barattarono ogni stella del cielo e del mare infinito

ogni uccello ogni piuma della mia coccarda

e disegnarono mappe col mio sangue

ed eressero totem sulla mia tribù

e misero il fuoco ai campi sacri del mio popolo

e le loro lance mi spaccarono le vene in continenti

distanti diversi

tu mi domandi amico mio

dove sono stato durante il mio lungo silenzio

sono stato per le spume di mari mai solcati

per dove vennero la polvere da sparo la baionetta lo specchio la

tubercolosi la sifilide

per dove vennero la spada e l’elmo – le nubi non lo scorderanno mai!

o mare salato, quanto del tuo sale sono genocidi di Portogallo!

nell’Atlantico nero

nei casseri di poppa delle vecchie navi pirata

nelle carceri della crudeltà umana

nelle prigioni della Sierra Leone – che ancora fanno male in qualche piega del

mio corpo

in Angola

nella Guinea-Bissau

nel Senegal

nel Benin

sono stato nel regno del Guatemala

e nella provincia di Yucatán

e nella provincia di Cartagena delle Indie

e nei grandi regni e grande provincia del Perù

e nel nuovo regno di Granada

e nelle isole di Cuba e Trinidad

e nel regno degli Aztechi

dove spade di brutalità fendettero il mio corpo nudo

dove i cani da caccia dei baroni delle Indie si nutrivano delle braccia

e delle gambe di bambini indifesi

tu mi chiedi dove sono stato amico mio

e solo ora posso rompere il mio silenzio

sono stato con me.